Crollo Torre dei Conti, Mosca snobba la Farnesina: ci manda un incaricato d’affari. E insiste: “Sostenere Kiev è un crimine”
- Postato il 4 novembre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Non sarà l’ambasciatore russo in Italia, Alexey Paramonov, a recarsi oggi alla Farnesina. La convocazione è prevista per le 12.30 ed è arrivata ieri, in seguito alle parole di Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, sul crollo della Torre dei Conti a Roma. Ma a presentarsi di fronte alle autorità italiane, riferisce LaPresse, ci sarà Mikhail Rossiyskiy, ministro consigliere dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia, che svolge anche il ruolo di incaricato d’affari.
Zakharova aveva dichiarato che l’Italia “crollerà dall’economia alle torri“ se continuerà a spendere denaro per sostenere economicamente l’Ucraina. Parole che avevano scatenato l’indignazione della Farnesina che le aveva definite “squallide” e “un abisso di volgarità“. Ma da Mosca non è arrivato nessun dietrofront. Anzi oggi Zakharova ha affermato all’agenzia russa Tass che la convocazione alla Farnesina consentirà a Mosca di “ricordare alla leadership italiana” che “sponsorizzare il regime terroristico di Kiev è un crimine e un peccato“.
La convocazione alla Farnesina servirà per procedere con un richiamo formale nei confronti di Mosca, come ha spiegato ieri il ministro degli Esteri Antonio Tajani, sottolineando che “quando c’è una disgrazia non si può speculare” e “noi non lo abbiamo mai fatto, quando c’è stata qualche disgrazia che ha colpito la Federazione russa abbiamo sempre mostrato solidarietà”. Ma non è la prima volta quest’anno che Maria Zakharova attacca direttamente l’Italia. Tutto nasce da un intervento di Sergio Mattarella all’Università di Marsiglia il 5 febbraio, durante il quale definisce l’aggressione russa all’Ucraina come un atto simile a quelli del Terzo Reich. Le parole del Presidente della Repubblica provocano la reazione immediata della portavoce della diplomazia russa, che accusa il capo dello Stato di “invenzioni blasfeme”. In seguito all’incidente, la diplomazia italiana aveva anche in quel caso convocato l’ambasciatore russo a Roma per chiarimenti, segnando l’inizio di un’escalation formale.
La tensione cresce ulteriormente quando Mosca espande il fronte delle accuse includendo nella cosiddetta “lista nera” italiana anche il ministro della Difesa Guido Crosetto e il ministro degli Esteri Antonio Tajani, definendoli in un documento pubblicato sul sito ufficiale del ministero degli Esteri “esempi di manifestazione di russofobia“. L’Italia reagisce nuovamente convocando l’ambasciatore russo e sottolinea che l’inserimento del presidente Mattarella nella lista rappresenta “una provocazione alla Repubblica e al popolo italiano”. A rafforzare la narrazione russa, il 23 luglio 2025 Zakharova interviene sul caso del maestro d’orchestra Valery Gergiev, il cui concerto alla Reggia di Caserta era stato annullato. La portavoce definisce l’annullamento come una “campagna di persecuzione senza precedenti“, accusando le istituzioni italiane di deridere la cultura russa.
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