Crosetto: “Non siamo pronti ad un attacco. Forse lo saremo nel 2031”. Sempre se ci saranno ancora italiani, nel 2031
- Postato il 18 settembre 2025
- Politica
- Di Blitz
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È passata un po’ sotto traccia l’ultima dichiarazione niente male del ministro della Difesa, Guido Crosetto: “Non siamo pronti né ad un attacco russo né ad un attacco di un’altra nazione, lo dico da più tempo. Penso che abbiamo il compito di mettere questo Paese nella condizione di difendersi se qualche pazzo decidesse di attaccarci: non dico Putin, dico chiunque. Non lo siamo perché non abbiamo investito più in difesa negli ultimi vent’anni e quindi i vent’anni non si recuperano in un anno o in due anni”.
Intervistato da Repubblica, ha poi aggiunto: “Quanto tempo ci vuole per mettere l’Italia in condizioni di difenderci da un eventuale attacco esterno? La mia previsione è questa: se, come stiamo facendo, ci attiviamo subito, prevedo ci vogliano sei anni. Dunque immagino nel 2031”.
Il ministro della Difesa insomma ha detto pubblicamente che siamo del tutto indifesi. E non solo: potremmo essere in grado di difenderci solo dal 2031. E se ci attaccassero nel frattempo? Semplice: saremmo invasi. Ma il problema è un altro: anche nel 2031, chi ci difenderà?
L’Italia è sempre più vecchia, povera (con stipendi sempre più bassi e prezzi più alti) e spopolata. Sarà difficile difendersi raccattando soldati nelle case di riposo sparse tra le lande desolate della nostra Penisola. Forse dovremmo iniziare a pensare seriamente a come ridistribuire ricchezze e provare a rilanciare la penosa demografia tricolore. Altrimenti, nel 2031, ci sarà ben poco da difendere.
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