Crotone, chiusa la piscina della discordia
- Postato il 6 novembre 2025
- Notizie
- Di Quotidiano del Sud
- 2 Visualizzazioni
Il Quotidiano del Sud
Crotone, chiusa la piscina della discordia

Crotone, chiusa la piscina olimpionica della discordia, per eccessiva onerosità. Il Comune ritira l’affidamento e chiede i danni all’Ati Blu Dea.
CROTONE – La piscina olimpionica di Crotone ha chiuso ieri, 5 novembre 2025 battenti. A comunicarlo, martedì con una nota, l’Asd Rari Nantes, capofila dell’Ati Blu Dea che gestiva l’impianto natatorio. La mandataria del raggruppamento di associazioni concessionarie dell’impianto ha comunicato il recesso dal rapporto concessorio, contestualmente alla risoluzione per «eccessiva onerosità». Non si è trattato di una mera comunicazione formale, visto che nella nota la società sportiva ha anche addebitato responsabilità sia alla società mandante, la Kroton nuoto, che al Comune di Crotone, in base a condotte non meglio precisate. Ieri mattina i gestori hanno provveduto a chiudere la struttura, concretizzando quella che da tempo appariva come una crisi annunciata nel rapporto tra l’amministrazione comunale e l’Ati Blu Dea.
CHIUSA LA PISCINA, LA REAZIONE DEL COMUNE DI CROTONE: ATTO ARBITRARIO E RISOLUZIONE IN DANNO
L’amministrazione comunale non ha tardato a reagire con fermezza, definendo l’atto «totalmente arbitrario e fuori dal perimetro normativo e convenzionale» che regola i rapporti tra il Comune e l’Ati stessa. Infatti, l’ente ha messo nero su bianco che la decisione unilaterale comporterebbe «gravi responsabilità» per i concessionari, i quali non avrebbero rispettato le procedure previste dalla convenzione. Inoltre, il Comune ha respinto con decisione ogni addebito relativo alle responsabilità «strumentalmente addotte» dai gestori e ha annunciato che tutelerà le proprie ragioni in ogni sede competente. «L’ente – scrive il Comune – si riserva di valutare ogni iniziativa a tutela dell’interesse pubblico e del patrimonio comunale» perché «la chiusura unilaterale dell’impianto rappresenti un grave danno per la città e per gli utenti che frequentavano quotidianamente la struttura».
CONTRATI INTERNI TRA I GESTORI E TENTATIVI DI MEDIAZIONE FALLITI
Da tempo l’ente era a conoscenza dei contrasti interni tra le associazioni componenti il raggruppamento concessionario. Una situazione che aveva creato tensioni crescenti nella gestione ordinaria dell’impianto, con ripercussioni evidenti sulla qualità del servizio offerto. Nonostante la consapevolezza del «grave danno d’immagine» perpetrato ai danni dell’amministrazione e della collettività a causa dei comportamenti tenuti dai gestori, il Comune aveva tentato in ogni modo di scongiurare la rottura del rapporto. L’intento era quello di evitare pregiudizi agli utenti della piscina, alle famiglie e agli atleti che utilizzavano l’impianto per allenamenti e attività agonistiche. L’amministrazione ha cercato di mediare tra le parti in conflitto, consapevole che una chiusura avrebbe avuto conseguenze pesanti sul tessuto sportivo cittadino. Tuttavia, i tentativi di composizione della controversia non hanno prodotto i risultati sperati. «L’ente – prosegue la nota – a tutela del superiore interesse pubblico, ritiene necessario ristabilire l’ordine naturale delle cose».
CROTONE, CHIUSA LA PISCINA: INTERVENTO DELLA FIN PER SALVARE LA STAGIONE SPORTIVA
Ieri mattina, nel contempo, l’amministrazione ha dato mandato formale al dirigente competente di avviare immediatamente un procedimento di risoluzione in danno nei confronti del concessionario, nel puntuale rispetto dei modi e dei termini definiti dalla convenzione che regola i rapporti tra le parti. La procedura prevede passaggi ben precisi e tempistiche definite, ma la volontà dell’amministrazione è quella di procedere con celerità per riprendere al più presto il controllo dell’impianto e garantire la riapertura ai cittadini. Parallelamente all’avvio della procedura formale, il sindaco reggente Sandro Cretella e l’assessore allo sport, Luca Bossi, hanno immediatamente attivato canali alternativi per tentare di salvare la stagione sportiva.
LEGGI ANCHE: Crotone, l’ex piscina Coni finisce sotto la lente della Procura
I due amministratori hanno contattato in mattinata il presidente del comitato regionale per la Calabria della Fin (Federazione italiana nuoto), Alfredo Porcaro, esponendo la situazione di emergenza. Il presidente Porcaro ha mostrato immediata sensibilità verso la problematica, comprendendo la gravità della situazione per lo sport crotonese e calabrese. Porcaro ha fornito piena disponibilità per un incontro da tenersi entro le prossime ore, con l’obiettivo di individuare soluzioni concrete che possano scongiurare la chiusura definitiva dell’impianto. Sul tavolo diverse ipotesi: dalla gestione temporanea in attesa di un nuovo bando, al coinvolgimento diretto della Federazione per garantire la continuità del servizio agli utenti e alle società sportive affiliate. L’urgenza è massima, considerando che molte società hanno in corso preparazioni per campionati e manifestazioni agonistiche.
PATRIMONIO A RISCHIO E PROSSIMI SVILUPPI
La vicenda della piscina olimpionica di Crotone è rimasta per mesi sospesa tra contenziosi legali e tentativi concreti di salvare una struttura fondamentale per lo sport cittadino. L’impianto, tra i pochi della Calabria con caratteristiche olimpioniche, rappresenta un patrimonio importante per la comunità e la sua chiusura prolungata rischierebbe di compromettere anni di attività sportiva. Nelle prossime ore si attendono sviluppi significativi, con l’auspicio che il dialogo con la Federazione possa aprire spiragli concreti per una rapida riapertura, mentre sul piano amministrativo procederà l’iter per definire le responsabilità e individuare un nuovo modello gestionale efficace.
Il Quotidiano del Sud.
Crotone, chiusa la piscina della discordia