Cubano muore in carcere a Miami: negli Usa da 60 anni era detenuto perché migrante illegale

  • Postato il 5 luglio 2025
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Settantacinque anni di età, di cui quasi sessanta trascorsi negli Stati Uniti, non sono valsi l’attenuante per Isidro Pérez, il cittadino cubano portato via lo scorso mese dall’Immigration Custom Enforcement e morto dopo sole tre settimane di reclusione al centro di penitenziario di Krome, a Miami. Il tragico episodio è avvenuto la settimana scorsa, il 26 giugno, ed è stato reso pubblico soltanto il 4 luglio, in una nota diffusa dallo stesso Ice. Quella sera, alle 19, Pérez accusava un forte dolore al petto. La situazione è stata presa in carico dal Centro medico del penitenziario, richiedendo poi l’intervento dei Servizi di emergenza di Miami. Pérez ha risposto positivamente alle prime tecniche di rianimazione ed è stato portato al Kendall Florida Hospital per ulteriori controlli. Tuttavia, alle 20.42, è stato dichiarato morto dal personale medico della struttura ospedaliera.

Versioni a confronto – L’Ice non ha offerto ulteriori dettagli sulle cause della morte, ribadendo invece il proprio impegno a “garantire che tutti coloro che si trovano sotto la sua custodia risiedano in ambienti sicuri, protetti e umani”, assicurando “un’assistenza medica completa” ai detenuti durante la loro permanenza nelle strutture penitenziarie. Tuttavia, l’ex-compagna di Pérez, María Alaniz, ha riferito ai media locali che, prima del decesso, il migrante cubano avrebbe detto che non stata ricevendo le cure mediche necessarie, considerato il suo delicato quadro di salute. Durante la sua detenzione, il 17 giugno, Pérez è stato ammesso all’Hospital Larkin Community, a causa di un “Anigna instabile”, causa principale dei dolori al petto. In seguito, il giorno prima del decesso, è stato riportato al penitenziario di Krome. Secondo i familiari Pérez avrebbe anche riferito le condizioni di sovraffollamento della struttura penitenziaria, che al 20 giugno ospitava una media giornaliera di 845 persone – secondo i dati Ice – su una capienza di seicento. Ma Krome avrebbe raggiunto punte ancora più critiche, secondo Associated Press, ospitando fino a 1.700 detenuti nel mese di marzo. Proprio a Krome sono state scattate, qualche mese fa, le ormai note immagini panoramiche che immortalavano la scritta “SOS” realizzata da un gruppo di detenuti.

Il caso – Pérez è stato detenuto dall’Ice sotto accusa di inammissibilità dopo aver usufruito per decenni del Parole, cioè di un permesso di permanenza temporaneo che gli permetteva di risiedere legalmente negli Stati Uniti. Nella sua comunicazione l’Agenzia non riferisce le ragioni dell’inammissibilità, ma si limita a riportare che nel 1981 e nel 1984 Pérez sarebbe stato condannato dal Tribunale del Distretto Sud di Florida per essere in possesso di “sostanze controllate”. Tuttavia la testata locale Miami Herald ha potuto verificare soltanto la condanna del 1981, per la quale Pérez avrebbe scontato diciotto mesi di prigionia, mentre quella del 1984 non risulta agli atti. Miami Herald sottolinea che, dopo il suo rilascio, Pérez si sarebbe reinserito nella società facendo il meccanico e anche attraverso attività di volontariato.

Contesto Pérez è il quinto migrante deceduto sotto la custodia dell’Ice dall’inizio dell’attuale amministrazione Trump che – parole di J. D. Vance in campagna elettorale – avrebbe l’obiettivo di espellere almeno un milione di migranti irregolari nel suo primo anno. Ma l’obiettivo resta lontano, con circa 150mila espulsi al momento, e il tentativo di ricorrere a Paesi terzi e persino a maxi-strutture come l’Alligator Alcatraz, sempre in Florida e non molto distante da Krome. E la deriva preoccupa anche l’arcivescovo di Washington Dc, il cardinale Robert McElroy, che ha definito “inumane” e “moralmente ripugnanti” le retate in corso. “È giusto poter controllare le frontiere”, ha detto l’arcivescovo, “ma ciò che sta succedendo adesso va ben oltre. Si tratta di un’espulsione massiva e indiscriminata di uomini, donne, bambini e famiglie che intenzionalmente e strazia interi nuclei”.

(immagine d’archivio)

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