Cucciolo di orso ucciso e scuoiato da bracconieri in Trentino: la pelle lasciata in un parco giochi
- Postato il 26 settembre 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
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È un macabro avvertimento. Non c’è altra spiegazione per quanto accaduto a Fondo, in Trentino, quando ieri mattina è stata ritrovata la pelle di un cucciolo di orso in un parco giochi. I resti dell’animale – appallottolati sotto uno scivolo – sono stati trovati dagli operai che si stavano occupando del verde a Borgo d’Anaunia. Per i forestali non c’è alcun dubbio: è un atto di bracconaggio. Stando ai primi rilievi, l’orsetto aveva circa un anno e mezzo ed era in buone condizioni di salute.
L’Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente) ha annunciato un esposto: “Andremo in Procura a Trento, la scelta di far ritrovare la pelle in quel luogo preciso a pochi passi dal cimitero tinge di cupo tutta la vicenda. Quello che ci auguriamo è che i responsabili di questo scempio vengano individuati e puniti”. Per l’associazione non è da escludere che l’orso sia stato mangiato “in un banchetto clandestino di bracconieri e non solo”. Per l’Enpa “chi ha compiuto questo gesto atroce è un individuo socialmente pericoloso e deve essere trovato con ogni mezzo”. In più “si tratta del risultato di un clima di odio e di mala informazione alimentato soprattutto da settori della politica e da alcuni comitati locali. Un clima che incoraggia il bracconaggio nelle forme più crudeli, senza alcun rispetto neanche per i bambini che frequentano quei luoghi. Non bastano le prese di posizione di rito. Ci aspettiamo un immediato stop alla diffusione di allarmismi e al linguaggio che fomenta odio. E chiediamo indagini accurate, perché in gioco non c’è solo la vita degli orsi, ma anche la sicurezza e il benessere psicologico dei cittadini, soprattutto dei più piccoli”.
Non è un caso, infatti, che la vicenda si inserisca in un quadro di preoccupante conflitto sociale, in Trentino, relativo alla coesistenza tra i grandi carnivori (lupi compresi) e gli uomini. Specialmente dopo la morte di Andrea Papi, ucciso da un orso in Val di Sole il 5 aprile del 2023. “Tutto fa pensare a un atto di bracconaggio” ha detto il sindaco di Borgo d’Anaunia, Daniele Graziadei. “Una provocazione deplorevole, chi ha lasciato la pelle voleva che fosse trovata”. I forestali hanno prelevato il materiale biologico dai resti dell’orso e lo hanno inviato all’Istituto zooprofilattico di Venezia. Dalle prime ricostruzioni, risulta evidente come chi ha scuoiato il plantigrado fosse abituato ad avere a che fare con carcasse di animali. Dalla morte di Papi, sono stati uccisi illegalmente diversi orsi: l’orsa F36 (due cacciatori a processo), Mj5, abbattuto da una fucilata; M44, in Val di Non e pochi giorni fa la segnalazione di una carcassa in Val di Sole.
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