Curinga, vacanza da incubo per un gruppo di turisti: decine intossicati

  • Postato il 22 luglio 2025
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Curinga, vacanza da incubo per un gruppo di turisti: decine intossicati

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Famiglie intossicate al villaggio turistico, vacanza da incubo a Curinga, febbre e vomito forse dopo la piscina, ricoverato nell’ospedale di Polistena un bambino di due anni


CURINGA (CZ) Doveva essere la vacanza perfetta, quella che ci si merita dopo un anno di lavoro intenso; una settimana tra sole, mare, animazione e risate di bambini tra scivoli e tuffi in piscina. Ma per decine di famiglie, il soggiorno in un noto villaggio turistico della provincia di Catanzaro, il Falkensteiner Club Funimation Calabria, si è trasformato in un incubo sanitario. Vomito, febbre alta e forti dolori addominali hanno colpito diversi turisti che la settimana scorsa hanno soggiornato nella struttura. Colpiti soprattutto i più piccoli, molti dei quali si sono sentiti male durante o subito dopo il bagno in una delle due piscine presenti nel resort.

L’incubo è iniziato lo scorso martedì, quando alcuni genitori hanno notato strani sintomi nei loro figli durante il bagno in piscina; qualcuno iniziava ad avere brividi di freddo, qualche altro lamentava crampi allo stomaco, altri ancora rimettevano.
In un primo momento si è pensato a dei casi isolati ma man mano che passavano le ore, tra lettini e giochi d’acqua, qualcosa sembrava andare storto: i casi si sono moltiplicati e sempre più persone (soprattutto bambini) hanno riportato gli stessi sintomi, facendo scattare l’allarme. Alcune famiglie hanno lasciato la struttura in anticipo rispetto alla data prevista per il check-out perché tanto era il malessere dei figli da dover correre in pronto soccorso.

«Non sappiamo con esattezza quale sia stata la causa di questa epidemia che ha colpito decine e decine di persone, ma sappiamo che una volta messo piede in quella piscina, in molti hanno iniziato ad avvertire i sintomi della gastroenterite – racconta al Quotidiano una coppia di Palmi in vacanza insieme ai figli -. Noi siamo dovuti andare via di corsa in anticipo perché il nostro bambino che ha meno di due anni stava malissimo. È stato ricoverato in ospedale a Polistena con i sintomi della gastroenterite e al momento dell’accesso in ospedale era totalmente disidratato».

«Adesso attendiamo l’esito degli esami che gli hanno fatto per capire con esattezza quale sia stata la causa di questo malessere». Col trascorrere dei giorni le segnalazioni di casi di persone con gastroenterite, febbre e dolori addominali forti sono aumentati, sia tra i più grandi che tra i più piccoli, facendo sorgere il sospetto di una epidemia legata alla scarsa manutenzione o contaminazione delle acque.

«Il gruppo partito da Palmi per trascorrere la vacanza al Falkensteiner Resort era composto da 14 famiglie, 48 persone in tutto di cui 22 colpite dagli stessi sintomi – racconta ancora la coppia di Palmi – Sappiamo per certo che altri ospiti del resort, con cui siamo in contatto telefonico, sono stati male per cui sembrano esserci tutti gli estremi per ritenere si tratti di un virus o di un batterio che circolava nella struttura, in particolare in una delle due piscine».

I responsabili della struttura sono stati contattati telefonicamente dal nostro giornale e hanno confermato i casi di gastroenterite della settimana scorsa, aggiungendo che dal canto loro sono in regola e che la struttura rispetta gli standard sanitari richiesti.
«Abbiamo condotto delle indagini sanitarie e nulla è risultato fuori norma», ha precisato al telefono una delle responsabili del resort.

Di quanto accaduto durante il soggiorno sono stati informati i carabinieri della stazione di Curinga, guidata dal maresciallo Maria Elisabetta Iodice, che hanno raccolto le testimonianze di alcuni degli ospiti del resort. «Quello che è successo è davvero grave e non ci fermiamo qui – ha concluso la coppia di Palmi il cui figlio è stato ricoverato in ospedale -. Abbiamo intenzione di presentare una denuncia al più presto insieme alle tante altre persone che hanno vissuto il nostro stesso incubo. Stiamo raccogliendo tutta la documentazione che può risultare utile ai fini della denuncia, compresi i certificati rilasciati dal medico della struttura che ha visitato le persone che stavano male e quelli degli ospedali in cui si sono verificati i ricoveri. Allerteremo l’ASP e tutti gli organi competenti perché vogliamo vederci chiaro. Qualcuno ha già contattato la struttura chiedendo il rimborso».

Il numero di casi di gastroenterite, apparentemente collegati all’utilizzo della piscina nella struttura di Curinga, considerata una delle più belle della Calabri, ha sollevato interrogativi sulla sicurezza e l’igiene delle strutture ricettive. È infatti forte l’indignazione delle famiglie coinvolte, molte delle quali hanno vissuto un’esperienza che ha compromesso non solo la vacanza, ma anche la salute dei propri figli.

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