Da Alisa a Liguria Salute, la Regione: “Garanzie per tutti i lavoratori”. Ma i sindacati si spaccano
- Postato il 18 agosto 2025
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- Di Genova24
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Genova. Potrebbe arrivare già venerdì 22 agosto la firma dell’accordo sindacale per la transizione da Alisa a Liguria Salute, la riforma voluta dalla giunta Bucci per semplificare la governance della sanità regionale e risparmiare 7,5 milioni di euro all’anno. In tutto sono 109 i lavoratori coinvolti: come previsto all’inizio 40 rimarranno nella nuova azienda, mentre gli altri saranno ridistribuiti tra il dipartimento regionale, le Asl e l’ospedale San Martino. Ma non è detto che il documento venga sottoscritto da tutte le sigle, dato che gli orientamenti delle segreterie sono divergenti.
Liguria Salute, le garanzie della Regione
Alcuni punti fermi sono emersi oggi in una riunione tra il presidente Marco Bucci, l’assessore alla Sanità Massimo Nicolò e i rappresentanti della Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil. Anzitutto, come scrive la Regione in un comunicato, “garantire tutte le attuali posizioni lavorative ed economiche, sia dei lavoratori che rimangono in Liguria Salute, sia di quelli che si trasferiscono in Regione o nel Servizio sanitario regionale, sia degli interinali attualmente impiegati”. Quindi “lasciare invariati i fondi attualmente impegnati per tutti gli enti, a garanzia dei lavoratori attualmente impiegati in Regione e nel Servizio sanitario regionale”. E infine “stabilire entro la fine di settembre gli incarichi per le funzioni che si trasferiscono in Regione”.
Il prossimo incontro è fissato appunto per venerdì 22 agosto. Nelle prossime ore la bozza di intesa sarà trasmessa ai sindacati. Se tutto filasse liscio – dopo le tensioni degli scorsi mesi – l’accordo verrebbe firmato senza ulteriori passaggi. L’imperativo, in ogni caso, è sottoscriverlo entro il 31 agosto, visto che per legge Liguria Salute sarà operativa dal 1° settembre 2025.
Sindacati divisi in vista della firma
Ma nel fronte sindacale c’è chi mantiene alto il livello dello scontro, soprattutto la Uil Fpl: “Nutriamo numerosi dubbi circa l’effettiva applicabilità delle clausole contenute nel verbale di intesa che è stato presentato, senza che la loro applicazione non rischi fortemente di impattare negativamente sui fondi contrattuali e sulle capacità assunzionali delle aziende e degli enti che assorbiranno il personale trasferito – accusa la segretaria generale ligure Milena Speranza -. Non conosciamo ancora nomi e cognomi delle persone che si sposteranno. Restano incognite e incertezze sui meccanismi e le cifre necessarie per l’integrazione dei fondi contrattuali. Per noi è cambiato davvero poco: attendiamo di vedere la bozza definitiva, ma se l’andazzo è quello di stamattina non firmeremo l’accordo“.
“Chi passerà da Alisa alla Regione lascerà il contratto della sanità, che prevede retribuzioni più alte, per quello degli enti locali – ricorda Maria Pia Scandolo, segretaria generale della Fp Cgil Liguria -. I lavoratori non dovranno rimetterci nulla economicamente, quindi serviranno meccanismi di compensazione per equiparare gli inquadramenti. Ma se non si spostano i fondi, il rischio è quello di creare uno squilibrio. Adesso si respira un’aria leggermente migliore, siamo pronti a firmare l’accordo, ma devono esserci tutte le condizioni“.
Più ottimista Gabriele Bertocchi, segretario regionale ligure della Fp Cisl: “Ci sono tutte le garanzie che chiedevamo per chi resta e per chi deve andare via. La Regione metterà i soldi per coprire le eventuali differenze contrattuali con un assegno ad personam e ciascuno manterrà l’incarico che aveva prima. Anche gli interinali verranno mantenuti. La dirigenza medica rimarrà in Liguria Salute e opererà in comando in Regione”.
Cosa cambierà da Alisa a Liguria Salute
Dismessi i panni di Alisa, creata nel 2016 della prima giunta Toti, Liguria Salute manterrà funzioni strategiche e operative, mentre la governance delle aziende sanitarie sarà in capo al dipartimento regionale. Tra le competenze riconosciute dalle legge regionale ci sono la logistica della sanità regionale, l’approvvigionamento dei farmaci, la determinazione dei criteri per le gare (che restano di competenza della Suar), l’individuazione dei fabbisogni per le aziende, attività ispettive e di vigilanza, consulenza tecnica alla Regione. Tutto questo, secondo il piano della giunta Bucci, dovrebbe consentire di tagliare i costi da 12,53 milioni all’anno a poco meno di 5 milioni, in modo da reinvestire la differenza sulle prestazioni per abbattere le liste d’attesa.
Dal punto di vista organizzativo, Liguria Salute risponderà alla direzione generale del dipartimento Sanità e Servizi sociali guidata da Paolo Bordon. Al vertice dell’azienda ci sarà solo un direttore generale affiancato dal collegio sindacale. Ma la nomina, che spetta alla giunta nell’ambito di un elenco di idonei riaperto con un apposito provvedimento, non c’è ancora. A gestire la fase di transizione sarà comunque il direttore generale di Alisa Filippo Ansaldi.