Da De Gregori a Mourinho passando per Lincoln: le citazioni durante il consiglio regionale della Calabria

  • Postato il 21 novembre 2025
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Da De Gregori a Mourinho passando per Lincoln: le citazioni durante il consiglio regionale della Calabria

È una lunga serie di citazioni quella che i partecipanti al Consiglio Regionale della Calabria mettono in piedi durante la seconda seduta, ecco qualche esempio


«La guerra è finita, il nemico è vinto, battuto. Dietro la collina non c’è più nessuno. Solo aghi di pino e silenzio e funghi». Parole di Francesco De Gregori, interpretazione di Orlandino Greco. Una delle svariate citazioni che hanno puntellato la discussione in Consiglio regionale ieri – 20 novembre 2025 -, seconda seduta della nuova legislatura. Un dibattito fiume, durato oltre 9 ore. «Non vorrei intervenire, ma…» l’incipit di tanti. E un «non volevo» dietro l’altro si è andati avanti ad oltranza dalle 4 meno dieci del pomeriggio all’una di notte. Era da diverso tempo, del resto, che l’aula Fortugno di Palazzo Campanella non faceva le ore piccole. Tra i più agguerriti molti neoeletti – di entrambi gli schieramenti, da Polimeni a Pitaro, da Rosa a Greco (entrambi i Greco), da Ranuccio a Falcomatà – che non hanno perso una singola occasione per prendere la parola.

«Forse volevate prenderci per stanchezza» ironizza la minoranza. Fatto sta che alla fine la maggioranza il risultato lo ha portato a casa – linee programmatiche, giunta a nove e sottosegretari, modifica della disciplina del referendum per lo statuto, uno stuolo di pratiche contabile – ma se l’è dovuti sudare, ribattendo per nove lunghe ore intervento su intervento. E citazione su citazione. In ordine sparso, si è passati da Giustino Fortunato a John Fitzgerald Kennedy, passando per Abramo Lincoln, Francesco De Gregori. Ma pure José Mourinho e la curva Sud di San Siro, quella rossonera. Nove ore di dibattito, in fondo, si superano anche così.

ORLANDINO, IL PIÙ CITAZIONISTA

Non abbiamo una statistica formale, ma ad occhio e croce il maggior numero di citazioni è arrivato dal sindaco di Castrolibero e consigliere della Lega Orlandino Greco. Di De Gregori abbiamo detto in apertura. Il riferimento era tutto per Pasquale Tridico, che poco prima Greco aveva paragonato a Hiroo Onoda, il soldato giapponese che continuò a combattere, da solo, la seconda Guerra mondiale fino al 1974 perché non credeva fosse finita. C’è poi un accenno anche a ‘Miseria e nobiltà’, celebre titolo della filmografia di Totò. «’Vincenzo m’è padre a me’ ripete Peppiniello. E così l’opposizione ripete come un mantra il suo no al ponte sullo Stretto, sì al reddito di dignità» dice Greco. Che nel suo ultimo intervento, poi, riserva una stoccata al capogruppo dem Ernesto Alecci: «Lo invito a rileggere Flaiano. ‘Ho poche idee ma confuse’».

DAL SOLDATO TRIDICO AL SOLDATO GRECO

Forse non è un caso che l’ultima bordata di Orlandino Greco sia stata riservata ad Alecci. Perché prima della battuta presa da Flaiano, il dem aveva punzecchiato il leghista, replicando alla parodia della «solitudine del soldato Tridico» costruita da Greco. «Gliela voglio raccontare anche io una storiella – dice Alecci a Greco, un passato da consigliere regionale nelle file del centrosinistra – Quella del soldato di origine calabrese che va in trincea e combatte per quattro, cinque anni e poi spossato si addormenta. Si risveglia qualche anno dopo e riprende a combattere ma non si accorge di essersi svegliato nella trincea di quelli che prima combatteva. E quel soldato si chiamava Orlandino Greco».

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ABRAMO LINCOLN IL PIÙ CITATO

Lo sceglie prima Filomena Greco (Casa Riformista), poi il presidente Occhiuto. Greco conclude il suo primo intervento con un aforisma attribuito al presidente americano, “potete ingannare tutti per qualche tempo e qualcuno per sempre”. Nota a margine, la consigliera Greco risulta citazionista anche nel look: dai colori blu e fucsia che richiamano il logo di Casa Riformista alla blusa con fiocco, che fu marchio distintivo di Margaret Thatcher, ripreso in tempi recenti anche da Kamala Harris.

“DERBY” OCCHIUTO-FALCOMATÀ

In chiusura della prima parte di seduta, quella sulle linee programmatiche, il botta e risposta a tema calcistico. Lo avvia Occhiuto. «Io posso dire di aver vinto, con questa maggioranza due titoli. E se voi dell’opposizione continuate così, noi nel 2030 faremo il triplete. Per citare Lincoln, e non me ne voglia se poi proseguirò con José Mourinho, vi dico, con animo ostile verso nessuno e carità per tutti, che senza idee e senza proposte non andrete da nessuna parte. Zero idee zero tituli» ironizza il presidente. L’ultima parola, però, la strappa qui il dem Falcomatà, che alla citazione nerazzura replicherà con una rossonera. La attribuisce a Berlusconi, ma nasce nella curva milanista, diventando un famoso striscione che ricorda la rivincita rossonera in Champions League sul Liverpool: «Dopo Istanbul c’è sempre Atene».  

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