Da Donnarumma a Leoni, mezza Italia si ritrova in Premier: oggi è l’Università per eccellenza del football

  • Postato il 2 settembre 2025
  • Calcio
  • Di Il Fatto Quotidiano
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L’altra faccia del mercato estivo: mezza nazionale italiana si ritrova ora in Premier. Nell’ordine: Donnarumma (Manchester City) e Vicario (Tottenham) in porta, Calafiori (Arsenal), Coppola (Brighton), Leoni (Liverpool) e Udogie (Tottenham) in difesa, Tonali (Newcastle) a centrocampo, Chiesa (Liverpool) in attacco. Aggiungiamo alla lista Savona, che ha giocato con l’Under 21 e nel novembre 2024 fu convocato da Luciano Spalletti per le sfide di Nations League contro Belgio e Francia: dopo l’esperienza juventina, è approdato al Nottingham Forest.

Dagli anni Novanta, quando la Serie A ancora era in cima al mondo e la neonata Premier faceva la spesa a mani basse in Italia per lanciare la nuova lega, il nostro calcio non godeva di buona salute in Inghilterra. Il primo di quella infornata fu Andrea Silenzi, acquistato dal Nottingham Forest nell’estate 1995. Non fu un’avventura memorabile: appena 20 presenze e due gol, in Fa Cup e in Coppa di Lega. La stampa inglese, bocciandolo come uno dei peggiori acquisti di sempre, ha scritto che in campo “aveva l’aria distratta”. Quest’esperienza negativa non frenò il flusso degli italiani verso la Premier: Zola (il migliore di sempre in Inghilterra) e Vialli hanno lasciato un segno profondo nel football d’Oltremanica.

Premesso che nel calcio non ci sono mai certezze, non dovrebbero esserci problemi con i moderni rappresentanti del made in Italy. L’ultimo ad aggiungersi al plotone azzurro è stato Donnarumma, uno dei migliori portieri al mondo, annunciato dal Manchester City nelle ultime ore di mercato. Gigio ha trovato un buon modo per mettersi alle spalle il quadriennio al Psg e la recente conquista della Champions: un contrattone di cinque anni da dodici milioni netti a stagione. Donnarumma potrebbe debuttare contro lo United dopo la sosta, in uno dei derby più tristi dell’ultimo decennio: il City ha 3 punti in classifica, i Red Devils sono a quota 4. Le due squadre sono accomunate non solo dal rendimento mediocre, ma anche da problemi nel ruolo del portiere. Il City spera di avere trovato in Gigio la soluzione giusta, dopo l’addio di Ederson e le incertezze di James Trafford. Guardiola si aggrappa al portiere italiano per superare la crisi.

L’ondata azzurra in Inghilterra non è solo un segnale incoraggiante per il nostro movimento, reduce da due mancate partecipazioni di fila al mondiale, ma va considerata per i giocatori un’opportunità formidabile per migliorarsi. La Premier è l’Università per eccellenza del football. Intensità, livello di gioco e concorrenza sono test formidabili: superarli a pieni voti significa acquisire un dottorato. L’esempio più recente è Sandro Tonali. Scontata la lunga squalifica, l’ex centrocampista del Milan è diventato uno dei perni del Newcastle. Al rovescio, c’è la storia di Federico Chiesa, che ha trascorso una stagione tormentata a Liverpool. Il suo fisico non era pronto per reggere l’urto della Premier: l’allenatore olandese dei Reds, Arne Slot, lo ha spiegato senza giri di parole. A Liverpool è sbarcato ad agosto Giovanni Leoni, diciotto anni, pagato trenta milioni, versati nelle casse del Parma. Il difensore è stato elogiato da Slot dopo i primi allenamenti: “Mi aspettavo un ragazzo più maturo della sua età e ho avuto conferme”. Leoni, convocato da Gattuso in vista del doppio impegno contro Estonia e Israele della nazionale, sta bruciando le tappe. Sono bastate 17 presenze con il Parma per imporlo all’attenzione generale: ora tocca a lui affrontare con la testa giusta la sfida della Premier.

Diego Coppola ha debuttato nel campionato inglese con la maglia del Brighton in occasione del 2-1 sul Manchester City. L’esordio assoluto con i Seagulls era avvenuto qualche giorno prima, il 27 agosto, nella trasferta di Coppa di Lega a Oxford: è finita 6-0 per i “Gabbiani” e Coppola ha calato anche un assist. Savona è appena arrivato e si è ritrovato in un Nottingham tormentato dai rapporti tesi tra il proprietario del club, l’imprenditore greco Evangelos Marinakis, e l’allenatore, il portoghese Nuno Espirito Santo. Nonostante i nomi che richiamano vangeli e divine provvidenze, dopo lo 0-3 incassato con il West Ham l’atmosfera non è delle migliori. Savona dovrà confrontarsi anche con queste problematiche. Un esame in più non fa mai male.

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Il Fatto Quotidiano

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