Da grande incompiuta a bacino idrico per la Campania

  • Postato il 10 settembre 2025
  • Cronaca
  • Di Agi.it
  • 4 Visualizzazioni
Da grande incompiuta a bacino idrico per la Campania

AGI - Il progetto risale agli anni '70 e fu finanziato con le risorse della Cassa per il Mezzogiorno per oltre 69 miliardi di euro. I lavori strutturali per la realizzazione sono stati avviati nel 1981 e conclusi nel 1993 ma, da allora, degli oltre 100 milioni di metri cubi di acqua presenti nell'invaso, neanche uno è stato utilizzato per l'irrigazione e per fornire acqua potabile agli abitanti del Sannio e della Campania. Per questo la diga di Campolattaro viene considerata la più grande incompiuta tra le infrastrutture idriche del Mezzogiorno. 

L'opera di completamento è stata inserita tra i progetti strategici del PNRR e rifinanziata con circa 750 milioni di euro, di cui 550 a valere su fondi nazionali e i restanti a carico della Regione Campania.

Rifinanziamento e progetti strategici

Dopo oltre 30 anni dalla fine dei lavori strutturali, oggi sono stati presentati gli interventi che consentiranno di utilizzare le acque dell'invaso per l'irrigazione di circa 15mila ettari in provincia di Benevento e, al contempo, di soddisfare il fabbisogno idrico di oltre 2,5 milioni di abitanti della Campania.

Con la messa in funzione della talpa meccanizzata, accesa simbolicamente dal ministro delle Infrastrutture e i Trasporti Matteo Salvini, comincia lo scavo della galleria che collega l'invaso alla centrale. "I problemi che abbiamo registrato - spiega il commissario di Governo Attilio Toscano - sono legati alla complessità dell'opera. Possiamo comunque dire che i tempi del cronoprogramma sono in linea con quanto previsto. Tutta l'opera sarà completata entro il 2027".

Scavo della galleria

Nel corso della cerimonia, alla quale ha presenziato anche il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, Toscano precisa che l'intervento si articola "su tre lotti, che stanno procedendo in parallelo con lavorazioni diverse. Il cuore - aggiunge - è lo scavo di questa galleria, che va a connettere la centrale che si sta costruendo, idroelettrica e potabilizzatore, con l'invaso, perché oggi non è possibile utilizzare un litro d'acqua di questa acqua".

Autonomia idrica per la Campania

De Luca rimarca come la Campania sia deficitaria "per 5mila litri di acqua al secondo. Per decenni - evidenzia - abbiamo vissuto una situazione paradossale, perché fornivamo l'acqua a Puglia e Basilicata e poi dovevamo importarla dal basso Lazio o da altre sorgenti. Con questo intervento risolviamo anche questa anomalia e, tra due anni, saremo pienamente autonomi".

Il presidente di Anac, Giuseppe Busia, pone in risalto come "la vigilanza collaborativa abbia dimostrato, anche in questo caso, di essere uno strumento fondamentale per poter fare in fretta e fare bene. Anac - aggiunge - fornisce pareri in pochi giorni; la stazione appaltante viene affiancata nella predisposizione dei principali atti, con il risultato di applicare correttamente le regole ed evitare il contenzioso, infatti assente anche in questa procedura particolarmente complessa. Si è creata una sinergia piena e proficua con il commissario, la Regione, il ministero e tutti i soggetti coinvolti, dando un esempio di come la cooperazione interistituzionale a tutti i livelli sia lo strumento più efficace per raggiungere gli obiettivi e per assicurare uno scambio di competenze da utilizzare anche in futuro per realizzare altre opere e investimenti al servizio della collettività".

Continua a leggere...

Autore
Agi.it

Potrebbero anche piacerti