Daffinà vicino ai Gualtieri, i particolari dell’inchiesta che lo vede coinvolto
- Postato il 10 luglio 2025
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Il Quotidiano del Sud
Daffinà vicino ai Gualtieri, i particolari dell’inchiesta che lo vede coinvolto
Proseguono le indagini sui presunti accordi tra sanità privata e Regione: dall’inchiesta Daffinà, presunto intermediario, risulta vicino ai Gualtieri, così si interessa all’accreditamento della Dialisi San Giorgio
VIBO VALENTIA – Nel corso dell’indagine emergono anche i presunti rapporti con la famiglia Gualtieri, titolare non solo della “Formedical Co. Srl”, ma anche la “Formedical Jeb Srl” che controlla la prima ed è amministrata da Elisabetta Rita Gualtieri, nonché, per quanto d’interesse investigativo, la “Dialisi San Giorgio Srl”. Le aziende comunque non risultano indagate.
Ebbene, a parere degli inquirenti vi sono «plurime evidenze», raccolte attraverso le intercettazioni, dell’interessamento di Antonino Daffinà in favore della “Dialisi San Giorgio Srl”, dirette a «garantire alla stessa l’adozione di un provvedimento di accreditamento con il servizio sanitario regionale – e, nelle more della relativa emanazione, l’autorizzazione al pagamento di prestazioni a carico dello stesso servizio sanitario – a seguito di richieste a lui avanzate nel corso di conversazioni intercettate, dalla Gualtieri, e soprattutto da Antonio Gualtieri.
A tal fine, Daffinà si sarebbe relazionato ripetutamente con Tommaso Calabrò, dirigente generale del Dipartimento salute e welfare del Regione Calabria, ricevendo rassicurazioni in merito al contenzioso – che quest’ultimo avrebbe pure concordato con Gandolfo Miserendino, direttore generale di Azienda Zero – e costanti aggiornamenti (di volta in volta partecipati da Antonio Gualtieri) circa l’istruttoria di un redigendo decreto del Commissario ad Acta relativo al fabbisogno dei posti di dialisi sul territorio. Contestualmente si sarebbe relazionato anche con Iole Fantozzi, subcommissario per l’attuazione del Piano di rientro dai disavanzi dei servizi sanitari della Regione Calabria.
Antonino Daffinà – che non ricopre cariche nella Regione Calabria e neppure nella struttura commissariale per l’attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del relativo servizio sanitario – avrebbe dunque utilizzato «relazioni esistenti con il vertice amministrativo dell’una (p.es., Tommaso Calabro) dell’altra (p.es., Jole Fantozzi), per favorire la “Dialisi San Giorgio Srl”, dalla cui controllante “Formedicoli Co. Srl” avrebbe ricevuto, a partire dal 2022 e anche attraverso le due società a lui di fatto riconducibili 212.980,67 euro (più IVA) per prestazioni di servizi».
Alla luce di quanto esposto, per gli investigatori vi sono “sufficienti indizi” che i pagamenti di “Formedicoli Co. Srl” in favore di Daffina, della La fenice Srl e della Administration & consulti Srl – già ritenuti anomali, data la mancanza in capo ad altri consulenti fiscali e contabili della Formedicoli Co. Srl – siano qui eseguiti «al fine di remunerare non i servizi formalmente fatturati, ma l’intermediazione prestata dall’indagato, che ha utilizzato la propria influenza sui vertici della Regione al fine di fargli ottenere alla Dialisi San Giorgio Srl provvedimenti a essa favorevoli».
Inoltre, dal complessivo quadro indiziario sarebbe emerso che le fatture emesse, tra il 2022 e il 2025, da Daffinà, della “La fenice Srl” e della “Administration & consulting Srl” nei confronti della “Formedicoli Co. Srl” e dello studio legale di Elisabetta Rita Gualtieri siano «riferiti a operazioni inesistenti e che siano state rilasciate al fine di consentire a terzi l’evasione delle imposte sui redditi e sul valore aggiunto, dissimulando attività illecita sotto la veste di prestazioni professionali, i cui costi concorrono in negativo alla formazione del reddito d’impresa e l’Iva relativa ai quali è detraibile».
Il Quotidiano del Sud.
Daffinà vicino ai Gualtieri, i particolari dell’inchiesta che lo vede coinvolto