Dagli albori dell’e-commerce all’era dell’IA: i 20 anni di PayPal in Italia

  • Postato il 25 luglio 2025
  • Business
  • Di Forbes Italia
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Nel 2024, in Italia, i pagamenti digitali hanno superato quelli in contanti. Un sorpasso che fotografa il cambiamento avvenuto, anche nel nostro Paese, rispetto a quando PayPal è approdata in Italia, 20 anni fa. All’epoca la società, fondata nel 1999 da cinque imprenditori, tra cui Elon Musk e Peter Thiel, faceva parte del gruppo eBay. “Questo aiutò PayPal a farsi strada nel nostro Paese: supportava i pagamenti sul primo grande marketplace che avvicinò gli italiani all’acquisto su internet”, ricorda Maria Teresa Minotti, senior country manager di PayPal Italia, di recente nominata anche vicepresidente e general manager per il Sud Europa (Italia, Francia e penisola iberica).

Negli ultimi mesi l’azienda, indipendente dal 2015, ha presentato una serie di prodotti pensati per rispecchiare la visione del presidente e ceo, Alex Chriss, in carica dal 2023. Tra gli altri ci sono PayPal Open, una piattaforma per commercianti con tecnologie e soluzioni di intelligenza artificiale per combattere le frodi e ottimizzare le conversioni; Fastlane, che semplifica il checkout e riduce così l’abbandono del carrello; PayPal Everywhere, un portafoglio digitale che può essere usato anche nei negozi fisici. Rientrano nella strategia, illustrata in una serie di eventi globali battezzata PayPal Beyond, anche la scommessa sull’opzione buy now, pay later, in crescita in Italia, e lo sviluppo di soluzioni di intelligenza artificiale conversazionale.

Minotti, nei vostri 20 anni in Italia, qual è stata la trasformazione più importante nell’ambito dei pagamenti?
Il periodo di massima accelerazione è stato quello della pandemia. La crescita era già iniziata, ma quello è stato il momento in cui tutti, per esempio, hanno imparato a usare un qr code, in cui artigiani e piccole imprese, costretti a chiudere i punti vendita fisici, hanno cominciato a vendere online e a sfruttare i social. È venuta meno una certa diffidenza verso i pagamenti digitali da parte degli italiani, che sono sempre stati molto attenti non solo a quello che spendono, ma anche a proteggere i loro dati finanziari.

Qualche settore che esemplifica questo cambiamento?
A differenza di quanto accadeva in altri paesi, gli italiani avevano sempre fatto la spesa al supermercato. Con il Covid hanno cominciato a farla online. Penso poi alla pubblica amministrazione: se cinque anni fa ci avessero detto che gli italiani avrebbero pagato la gran parte delle bollette, delle multe e di tutte le spese amministrative per via digitale, sarebbe stato difficile crederci. Invece PagoPA ha chiuso il 2024 con transazioni per 90 miliardi di euro.

Che cosa raccontano questi cambiamenti dei processi sociali e culturali avvenuti in Italia?
La lezione è che, quando si propone qualcosa di facile da usare, con un’ottima user experience e che dà vantaggi rispetto ai metodi tradizionali, il cambiamento avviene in tempi rapidi.

Quali sono oggi le specificità del mercato italiano, nel vostro settore?
Se paragono l’Italia alla Francia e alla Spagna, gli altri due grandi paesi europei di cui mi occupo, una differenza è l’attaccamento all’uso del contante, che da noi è più forte. Un’altra caratteristica del nostro mercato è la diffusione del prepagato. E poi ci sono contesti competitivi diversi: l’Italia è arrivata un po’ più tardi su alcune tendenze, come il buy now, pay later, o i pagamenti in più rate. Di conseguenza, in Francia e in Spagna il mercato è più sofisticato e avanzato.

Quali sono i cardini della visione per il futuro del brand che avete presentato a PayPal Beyond?
Il nostro ceo vuole rivoluzionare PayPal e fare in modo che non sia solo un metodo di pagamento smart, sicuro e veloce, ma anche una piattaforma di abilitazione del business. È un’idea che riassumiamo nella formula ‘Get Paid. Get Growing. Get Ahead’. La prima parte fa riferimento a tutte le soluzioni che costituiscono il nostro core business: pagare e farsi pagare. La seconda significa, in sintesi, fare in modo che ci sia continuità nell’uso di PayPal tra online e offline. La terza riguarda il commercio del futuro. Tutte le nuove tendenze, a partire dall’intelligenza artificiale.

In che modo l’IA cambierà il commercio?
Porterà una rivoluzione in diversi settori. Prendo come esempio i viaggi. Già oggi, quando pianifico una vacanza, posso interagire con l’IA e chiederle informazioni molto puntuali. Però non posso ancora ordinarle di procedere con la prenotazione e di pagare con il mio metodo preferito. Questo è il prossimo passo, quello che manca e su cui lavoriamo. Non stiamo parlando di una prospettiva lontana 20 anni, ma del prossimo futuro.

Che cosa state facendo su questo fronte?
Oggi, quando compriamo online, l’esperienza d’acquisto è reattiva: siamo noi a dare uno stimolo, e la piattaforma risponde. Il futuro è in esperienze proattive, personalizzate. Ci sarà una sorta di consulenza su acquisti che richiedono ricerche e processi elaborati, come viaggi o polizze assicurative. Noi stiamo lavorando in questa direzione e abbiamo già sottoscritto partnership con piattaforme come Perplexity AI. Abbiamo anche lanciato PayPal.AI, che mette a disposizione degli sviluppatori di siti web una serie di strumenti per l’integrazione dell’IA nei processi di business.

Non teme che la diffidenza degli italiani verso i pagamenti digitali, durata a lungo, possa tornare in gioco adesso, diretta verso l’IA?
Già oggi, sul web, le frodi sono molto sofisticate. Quindi il tema della fiducia è già rilevante. È qui che brand come il nostro possono fare la differenza, dando garanzie sulla sicurezza dei pagamenti. Da tempo offriamo servizi di protezione sia del compratore, sia del venditore.

Le aziende sono pronte per questa evoluzione del commercio?
Senz’altro ci sono differenze tra settore e settore e tra grandi e piccole imprese. Però guardo ad ambiti come quello assicurativo, che già usa l’intelligenza artificiale per personalizzare le offerte in base al profilo di rischio. Alcune industrie già hanno imparato a sfruttare le potenzialità dell’IA. Quindi, in molti casi, la risposta è sì.

L’articolo Dagli albori dell’e-commerce all’era dell’IA: i 20 anni di PayPal in Italia è tratto da Forbes Italia.

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Forbes Italia

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