Dagli elaborati individuali ai materiali didattici fino allo stop dei presidi: così le scuole declinano l’uso dell’AI

  • Postato il 23 ottobre 2025
  • Scuola
  • Di Il Fatto Quotidiano
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C’è chi ne sospende l’uso e chi definisce cosa può fare o no uno studente; c’è chi cambia i regolamenti della scuola e chi si limita a registrare sul sito le linee guida emanate dal ministero all’inizio dell’anno sull’intelligenza artificiale. In ogni caso, le circolari dei dirigenti scolastici sull’AI dalle Alpi alla Sicilia sono più o meno identiche. Di fatto regna la confusione o, se vogliamo dirla in maniera diversa, c’è un cantiere aperto sulla questione chatbot.

Il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, in concomitanza con l’avvio del nuovo anno scolastico ha preso tutti in contropiede inviando ai presidi le linee guida che definiscono i principi e la strategia da seguire per utilizzare l’IA a livello didattico e organizzativo. Un invito a cimentarsi con questa sfida dopo la sperimentazione condotta lo scorso anno in quindici istituti. Una “mossa” che ha immediatamente costretto i presidi a declinare il documento ministeriale nelle proprie scuole. A quel punto la maggioranza dei dirigenti ha semplicemente inviato una scarna circolare ai docenti e ai genitori o nel caso delle superiori anche agli studenti, per comunicare la pubblicazione sul sito della scuola del corposo documento elaborato da viale Trastevere.

Altri capi d’istituto, invece, hanno preso una posizione “attendista” inviando una nota con oggetto “Sospensione temporanea dell’uso degli strumenti di Intelligenza Artificiale (IA) nelle attività scolastiche”. Nel testo firmato dai presidi si chiarisce che lo stop riguarda anche le attività “amministrative e didattiche, che comportino il trattamento di dati personali o di documenti prodotti dall’amministrazione”. Viene fatta una concessione solo ai docenti per “la sola produzione autonoma di materiali didattici e formativi, a condizione che non vengano utilizzati, trattati o caricati dati personali degli alunni, come nomi, voti, elaborati, valutazioni o riferimenti identificativi e che i contenuti generati non siano utilizzati per la valutazione automatizzata degli studenti o per attività che incidano sul loro percorso formativo”. E’ quest’ultimo il caso dell’istituto comprensivo di Fagnano Olona (Varese), del San Vittorino di Roma o della secondaria “San Giovanni Bosco” di Trentola Ducenta (Caserta).

Nel pianeta istruzione ci sono anche i presidi che si sono rivolti agli studenti. Anche in questo caso le circolari, di là dell’incipit (“Cari alunni e care alunne” o “Cari ragazzi e ragazze”) sono più o meno identiche. “Puoi usare – consigliano i dirigenti – questi strumenti a casa, se ti aiutano a studiare meglio o a capire qualcosa che non ti è chiaro, per fare una ricerca o esercitarti” mentre “non si può usare l’IA per fare un compito o un elaborato che è stato assegnato da un insegnante, a meno che l’insegnante stesso lo abbia chiesto, per farsi fare un compito da consegnare per il voto”. I vertici delle scuole mettono in guardia gli studenti dall’ inserire dati personali o dal scrivere informazioni sui compagni e tanto meno condividere foto. A dare queste indicazioni, ad esempio, è il comprensivo “Bozzano Centro” di Brindisi, la secondaria superiore “Russo” di Bari o il “Montessori” di Cardano al Campo (Varese).

C’è poi chi come la preside del comprensivo “Diotti” di Casalmaggiore (Cremona) anticipa ai propri docenti corsi di formazione sull’intelligenza artificiale e chiama in causa anche mamme e papà: “L’Introduzione dell’Intelligenza artificiale – spiega Cinzia Dall’Asta nella circolare – nella scuola deve essere graduale e consapevole. Comporta la conoscenza di imprescindibili requisiti etici, tecnici e normativi. Necessita di strumenti di accompagnamento come la formazione del personale e di tutti per la mitigazione dei rischi. Su indicazione dell’ufficio V dell’Usr Lombardia si trasmettono le linee guida per l’introduzione dell’intelligenza artificiale nelle istituzioni scolastiche per anticipare un percorso formativo e di consapevolezza che sarà intrapreso nel corso del corrente anno scolastico. Auspico che anche le famiglie degli alunni si sentano attivamente coinvolte dalla riflessione che riguarda l’ IA e vogliano esprimere la propria opinione al riguardo. Sarà prossimamente approntato un breve questionario conoscitivo per genitori e personale scolastico”.

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Il Fatto Quotidiano

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