Dal Green al Blue: Il “Festival Green&Blue ” accende i riflettori su ecologia
- Postato il 30 giugno 2025
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Il Quotidiano del Sud
Dal Green al Blue: Il “Festival Green&Blue ” accende i riflettori su ecologia
Il Festival Green&Blue a Milano ha evidenziato la crescita delle foreste terrestri e l’urgenza di proteggere la Posidonia e le “foreste di mare”.
Stupenda iniziativa quella del “FESTIVAL GREEN&BLUE” che si tenuto a Milano dal 5 al 7 di giugno
u.s., una geniale, urgente carrellata su temi, ormai di pressante attualità, di ecologia e sostenibilità
e che ha messo insieme ben 100 relatori provenienti da varie parti del mondo: oltre a chiamare,
finalmente, ad una grande responsabilità verso il Pianeta non solo collettiva ma anche individuale,
passando dagli stili di vita ai consumi, dai comportamenti individuali al voto.
IL RUOLO DELLE FORESTE TERRESTRI
Mi ha subito colpito un intervento del ricercatore prof. Giorgio Vacchiano (Università di Milano) – ma non poteva essere diversamente data l’inveterata propensione del CO.RI.TA, verso gli alberi e le foreste, comprese quelle urbane – per il quale l’attuale stato delle nostre foreste è (non “sarebbe”) in costante crescita, offrendo un grande contributo nell’assorbimento di CO2, anche se non ancora sufficiente rispetto alle attuali, crescenti emissioni dell’uomo. Si sono raggiunti nel nostro Paese, aggiunge Vacchiano, ben 11 milioni di ettari tra foreste e altre terre boscate, che assorbono ben 53 milioni di tonnellate di CO2, in pratica oltre il 14% delle emissioni. Il che esprime un’espansione forestale addirittura superiore a quella simulata dai modelli, con relativa, insperata crescita del servizio di assorbimento degli inquinanti.
Però tale prezioso ecoservizio, oltre ad essere sempre e comunque minacciato dal clima, dagli eventi estremi e dagli incendi, dovrà essere preservato costantemente e rigorosamente, e qui lo scienziato si rivolge alla politica, locale e nazionale, perché nel nostro Paese si segua l’esempio di città come Firenze e Padova, o anche della stessa Milano (come non ricordare anche città come la nostra Taranto e Ladispoli dove già da diversi anni s’è instaurata una sana politica di sviluppo ed espansione del verde pubblico su impulso di associazioni e gruppi di cittadini “illuminati”), città che per la tutela del verde e della biodiversità stanno lavorando “molto bene”, mettendo in campo piani del verde molto ambiziosi, tali da spingere molte altre amministrazione a trarne esempio e attivarsi, modelli concreti da seguire per proteggere gli alberi e, di conseguenza, proteggere noi stessi.
AL FESTIVAL GREEN&BLUE L’IMPORTANZA DELLE “FORESTE DI MARE”
Dalle “foreste di terra” oggi è fondamentale passare anche alle “foreste di mare”, del Mare Nostrum, il Mediterraneo, che il poeta L. Cianci elogiava così: «Mare…ti ammiro! I tuoi silenzi illuminano l’anima, sussurrano al cuore, ci avvicinano al cielo. In te c’è l’eternità, desiderio d’ogni uomo. Libero è il mio spirito quando sono con te, ed in quel guizzo di libertà che tu mi dai, mi sento come se potessi vivere per sempre».
Pensate cosa avrebbe scritto ancora di più bello il poeta se fosse stato un cittadino della mia Taranto, seducente città che di mari ne ha addirittura due! “Foresta Blu” dicono i ricercatori Monica Montefalcone e Giovanni Chimienti, è stata una campagna promossa dalla Coop ai fini del monitoraggio e riforestazione dei fondali dei nostri mari cui il riscaldamento climatico, l’inquinamento da plastica, l’edilizia costiera fino alla pesca a strascico e agli ancoraggi stanno causando importanti danni ad un ecosistema marino in equilibrio da millenni e ricco di specie endemiche, seppur supportato efficacemente dalla presenza d’una pianta marina fondamentale per quegli stessi equilibri, la Posidonia oceanica.
LA POSIDONIA OCEANICA E LA SUA SALVAGUARDIA
Il riscaldamento delle acque e la nostra disattenzione, che chiamerei anche “disaffezione”, stanno portando alla perdita di intere “foreste” di Posidonia, il che rischia di distruggere tutta la biodiversità associata: e stiamo parlando di una pianta che genera quotidianamente da 14 a 16 litri di ossigeno per ogni metro quadro di prateria. I due ricercatori hanno assistito ad un “miracolo” manifestatosi a seguito dei suddetti interventi di riforestazione marina, a riprova del fatto che, specie in aree marine protette, la Natura laddove se ne si prende cura “guarisce”.
Che ne direste se riproponessimo la stessa iniziativa per la cura della biodiversità marina e delle
attività economiche collegate nei fondali dei due mari della nostra Taranto e di tutte le altre città
di mare italiane?
* Valentino Valentini, Direttore del Museo Laboratorio della Fauna Minore del Parco Nazionale del Pollino in San Severino Lucano (Pz).
Il Quotidiano del Sud.
Dal Green al Blue: Il “Festival Green&Blue ” accende i riflettori su ecologia