Dal Vespucci alla subacquea. Talò guarda in profondità il ruolo della Marina

  • Postato il 10 giugno 2025
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Il regno di mistero evocato da Verne nel romanzo “Ventimila leghe sotto i mari” è oggi crocevia strategico per dati, energia e sicurezza. Eppure il mondo sommerso rimane tutto da esplorare. Probabilmente conosciamo meglio la superficie di Marte rispetto ai fondali sottomarini. Abbiamo quindi oceani di opportunità per l’Italia, nazione marittima la cui sicurezza e la cui economia dipendono dal mare. Importante farlo mentre si celebra la Giornata della Marina col ritorno del Vespucci dalla sua campagna intorno al mondo.

La Marina militare insieme al sistema economico italiano possono essere protagonisti della corsa verso una nuova grande frontiera per l’umanità. Non solo le risorse ittiche saranno sempre più fondamentali per nutrire il pianeta, ma quelle minerarie che giacciono sotto i fondali potranno rivelarsi cruciali per la sopravvivenza delle economie globali ed in particolare per le sfide legate alla transizione energetica che si intreccia con quella ambientale e quella digitale.

A loro volta queste sfide si collegano alla competizione tra le grandi potenze e alle prospettive che potrebbero derivare anche dai cambiamenti climatici. Aziende quali Fincantieri, Snam, Saipem, Terna, Sparkle, Prysmian ed altre, insieme ad un sistema normativo in evoluzione e a una Marina militare sempre più attenta alle sfide del nuovo dominio subacqueo, rappresentano il fulcro su cui ruota il nostro ruolo nel nuovo “grande gioco” globale, le prospettive della nostra economia, la nostra sicurezza e lo sviluppo di infrastrutture critiche. Alla collaborazione tra il settore privato ed istituzioni quali la Marina militare si aggiunge la componente del mondo della ricerca.

Un esempio è dato dall’Istituto Superiore di Sanità che, anche in occasione del periplo mondiale del Vespucci, ha effettuato prelievi in tutti gli oceani per studiare la presenza nella profondità dei mari, a tutte le latitudini, di batteri resistenti agli antibiotici. Un altro esempio è la collaborazione della Marina con associazioni come Marevivo anche nella lotta contro le nanoplastiche. Oltre 1,4 milioni di km di cavi sottomarini trasportano il 97% del traffico dati globale. Sparkle, che dal gruppo Tim passa sotto il controllo del ministero dell’Economia e delle Finanze, gioca un ruolo centrale. Con oltre 600mila km di rete fibra ottica, costruisce uno snodo cruciale tra Europa, Africa e Asia. Le rotte di Blue Raman tra l’altro si possono inserire nel contesto strategico di connettività del corridoio Imec (India – Middle East – Europe – Economic corridor).

In ambito  energetico, grazie anche ad aziende come Snam e Terna, gasdotti (Transmed) ed elettrodotti (Elmed) rafforzano il ruolo dell’Italia come hub energetico tra Africa ed Europa. Si aggiungerà il Corridoio dell’idrogeno SoutH2 al centro della transizione verde. Il settore industriale italiano guida l’innovazione: Prysmian, leader globale nei cavi sottomarini, sviluppa sistemi “intelligenti” dotati di sensori; Saipem, con l’accordo con Subsea7, punta a un primato mondiale nel deep-sea engineering; Fincantieri amplia l’offerta con droni subacquei e tecnologie autonome. Ma la rete è fragile: sabotaggi ed incidenti dimostrano quanto vulnerabili siano le infrastrutture. La protezione subacquea è una priorità.

La Marina militare, con sommergibili U212A, cacciamine, veicoli autonomi e unità idro-oceanografiche, gioca un ruolo cruciale. Una svolta decisiva sarà la sinergia delle attività alla Spezia del Centro di ricerche marittime Nato (Cmre) con quelle del nuovo Polo nazionale della subacquea. Quest’ultimo coordina ricerca, industria e istituzioni per sviluppare tecnologie avanzate e garantire sicurezza.

In questo contesto i nuovi sviluppi spingono verso la considerazione della dimensione subacquea come sesto dominio operativo anche per la nostra sicurezza, al pari di quelli già riconosciuti in ambito Nato, ovvero terra, mare, cielo, spazio e cyberspazio. Il cambiamento climatico aumenta la complessità: la crescita delle temperature marine altera gli ecosistemi, mina la stabilità delle infrastrutture. Ricerca, innovazione e sostenibilità sono così inscindibili. Il dominio subacqueo, oggi, è spazio di convergenza tra geopolitica, difesa, innovazione e ambiente. Un mondo fluido in cui compartimenti stagni non servono, occorre visione integrata e strategie condivise, ma l’uomo rimane centrale.

Ricordo Baudelaire:

“Uomo libero, tu amerai sempre il mare!

Il mare è il tuo specchio; contempli la tua anima

nell’infinito volgersi dell’onda…”

(“L’uomo e il mare”)

Autore
Formiche

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