D’Alema a La7: “Se l’Iran avesse l’atomica, Israele non oserebbe attaccare. ‘Regime change’? Follia”

  • Postato il 19 giugno 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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È interesse vitale dell’Europa e del mondo fermare il conflitto, tornando al tavolo del negoziato”. Sono le parole dell’ex presidente del Consiglio Massimo D’Alema, intervenuto a Otto e mezzo (La7) per analizzare l’escalation della guerra tra Israele e Iran.

L’ex presidente del Consiglio ricorda l’accordo sul nucleare iraniano siglato nel 2015 e poi stracciato da Donald Trump: “Quell’intesa portò l’Iran a rinunciare a sviluppare l’arma nucleare. ma nel 2018 Trump ne uscì unilateralmente e da allora la situazione è peggiorata. L’Iran, a mio avviso sbagliando, ha ripreso i suoi programmi, però non possiamo dimenticare che quell’accordo è stato successivamente sabotato dagli Usa. L’attuale presidente americano su questo ha una responsabilità grave“.

Alla domanda di Lilli Gruber sui margini per un possibile negoziato oggi, D’Alema risponde senza esitazione: “I margini ci sono sempre. Il vero problema è fermare chi lavora per impedire i negoziati, a cominciare da Israele. L’attacco di Netanyahu all’Iran è stato fatto anche per bloccare sul nascere la ripresa di un dialogo diretto tra Teheran e Washington”.

Parole dure anche per l’Unione Europea, accusata di immobilismo: “C’è un grande problema europeo. In gioco non ci sono solo valori fondamentali, ma anche interessi vitali: la sicurezza, l’approvvigionamento energetico. Eppure, l’Europa non agisce con la necessaria determinazione. È troppo debole”.

Gruber incalza: “Ma l’Iran ha già l’arma nucleare?”.
D’Alema è netto: “Se l’avesse davvero, oggi non ci sarebbe la guerra. È doloroso dirlo, ma è così. Guardiamo la Corea del Nord: nessuno osa attaccarla. Quello che sta accadendo spingerà molti paesi a pensare che dotarsi della bomba atomica sia l’unica garanzia per non essere bombardati. Ed è un fatto non certo positivo: rischiamo una proliferazione nucleare ancora maggiore”.

Infine, la conduttrice domanda se sia auspicabile un regime change in Iran, aggiungendo che non è una democrazia.
D’Alema risponde con sarcasmo amaro: “Se dovessimo bombardare tutti i paesi che non sono democrazie, sarebbe un disastro. Sotto le bombe prevalgono sempre le posizioni più radicali. I regimi cambiano quando i popoli hanno la forza di cambiarli, non quando vengono bombardati. L’idea di occupare un paese, bombardarlo, ucciderne gli abitanti perché così diventano democratici è semplicemente folle“.

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