D’Alema on Tienanmen, la domanda è: perché Xi ha invitato proprio lui?

  • Postato il 5 settembre 2025
  • Politica
  • Di Blitz
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Di Massimo D’Alema si può dire di tutto. Che sia arrogante, presuntuoso, sprezzante, avido, ma certamente non è un cretino.

Se lui era lì con i leader del mondo non allineato con l’occidente, e soprattutto con l’America, un motivo valido ci sarà stato.

Non erano leader qualsiasi, molti di loro guidano potenze nucleari, hanno eserciti forti ed agguerriti, stati sconfinati e con grandi popolazioni, alcuni vengono, come i cinesi da civiltà antichissime.

Sono enormi potenze economiche, e se avessero una moneta comune ci metterebbero KO nel giro di un mese. Che la sua presenza in quella grande foto di gruppo potesse generare polemiche era scontato, e qui, nella sua spregiudicata noncuranza, c’è tutto il D’Alema caratteriale.

Non sappiamo se nei suoi esordi giovanili alla Fgci fosse un maoista, di quelli che sfilavano con il libretto rosso, come tanti intellettuali radical&chic di sinistra del proscenio tra i ‘60 e i ’70.

D’Alema fu maoista?

D’Alema on Tienanmen, la domanda è: perché Xi ha invitato proprio lui?: Xi nella foto
D’Alema on Tienanmen, la domanda è: perché Xi ha invitato proprio lui? -Blitzquotidiano.it (foto Ansa)

Sicuramente era troppo giovane per essere un affidabile agente di Mosca, erano altri i riferimenti fino agli anni 70/80. Poi il crollo del muro e l’ascesa dei due dioscuri allevati in casa, di buona famiglia comunista, Massimo e Walter.

Ma  la vera domanda non è il perché lui sia andato là, ma come mai lo abbiano invitato. C’era un apparato cerimoniale rigidissimo, con protocolli formalissimi da mandarinato cinese, imponenti procedure di sicurezza, un evento storico, per l’anniversario e la partecipazione politica, che non si improvvisa in qualche settimana. Non era una cena pizza e fichi di vecchi compagni di scuola.

D’Alema non è più premier da oltre 25 anni, non ha ruoli nel partito da quando è nato il PD, non è più parlamentare dal 2013, eppure era lì insieme a uomini che governano milioni, quando non miliardi, di persone. Come mai? Perché Xi Jimping lo ha invitato?

Se i cinesi avessero il nostro italianissimo senso dell’umorismo potrebbero parafrasare quella barzelletta sull’uomo vestito interamente di bianco, potremmo chiederci chi erano quegli sconosciuti fotografati accanto a Massimo D’Alema.

C’è qualcosa che noi occidentali, se esistono ancora, non percepiamo assolutamente di questo mondo ad oriente, perché da Napoleone in avanti andiamo lì e ci perdiamo, più confusi che persuasi, l’unico ad averci capito qualcosa fu Marco Polo ed i veneziani, poi il buio.

Mentre loro, Xi, Putin e la numerosa compagnia, percepiscono che l’interlocutore con la faccia europea, non è la Schlein, Melenchon o Scholtz, ma è Massimo, il leader Maximo, quello che noi non invitiamo nemmeno per la festa patronale a Gallipoli.

De Caro guarda Vendola, Massimo guarda Xi

Pensare che De Caro non vuole ombre da Emiliano e Vendola mentre D’Alema sta insieme a gente un tantinello più potente, fa veramente sorridere. Ma siamo noi provinciali a non capire D’Alema o lo è l’East del mondo?

Può essere che il PIL del mondo, globale e globalista, parli con D’Alema, mentre noi parliamo con quei mezzi falliti degli americani che vogliono soldi da noi?

Forse non è colpa di noi italiani, certamente provinciali quanto i cinesi sono globali, ma è proprio l’occidente che non ha più cognizione di se stesso, di quale sia il suo ruolo nel mondo.

Sembra una clessidra rovesciata in cui noi diventiamo i terroni del pianeta, senza nemmeno accorgercene a causa della forza di gravità del nostro pensiero debole.

Mentre noi italiani guardiamo scandalizzati ed attoniti, l’ultimo dei Mohicani comunisti, lo Zedong della Puglia, Maximo è vivo e sfila in mezzo a loro.

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Autore
Blitz

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