Davis, il successo dell’Italia è un messaggio a Gattuso e al calcio: la scelta di Cobolli, la profezia di Sinner e Binaghi gongola
- Postato il 22 novembre 2025
- Di Virgilio.it
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Tre anni di fila in finale, i risultati dell’Italia del tennis continuano a far sognare. E il fatto che il successo in Coppa Davis arrivi solo a qualche giorno di distanza dalla debacle azzurra nelle qualificazioni mondiali di calcio contro la Norvegia, è un segnale da non sottovalutare. Il presidente Binaghi si gode un movimento in grande salute che va oltre anche il talento di Sinner, mentre Gravina prende appunti.
Il traguardo storico dell’Italia
Tre finali in tre anni, il successo dell’Italia in Coppa Davis e più in generale nel mondo del tennis può essere considerato in tanti modi ma di certo non casuale. Il successo nella semifinale contro il Belgio spedisce gli azzurri all’atto conclusivo della competizione per nazioni per la terza volta di fila, un traguardo che non si vedeva nel mondo del tennis dal triennio che va dal 1999 al 2001 quando a compiere l’impresa era stata l’Australia che però di quelle tre finali ne aveva vinta soltanto uno. Ora gli azzurri hanno invece l’occasione di mettere a segno una storica tripletta dopo i successi del 2023 e del 2024.
La scelta di Cobolli e il messaggio a Gattuso e al calcio
“Cosa vuoi fare da grande? Il calciatore”, una delle risposte più frequenti tra i bambini quando vengono posti di fronte al loro più grande sogno. E quello del calciatore forse era anche il sogno del piccolo Flavio Cobolli. Il tennista nato a Firenze ma di fede romanista non ha mai nascosto la sua grande passione per la Roma, sul fianco porta tatuata una scritta con una frase che Daniele De Rossi portava in campo sulla sua fascia da capitano. E da bambino si divideva proprio tra calcio e tennis, era considerato un terzino destro di ottime prospettive nelle giovanili della Roma ma a 13 anni deve fare una scelta tra pallone e racchetta, e decide per la seconda lasciando di stucco anche una leggenda del calcio giallorosso come Bruno Conti: “In tanti anni non avevo mai visto un ragazzo così promettente che rinunciasse al calcio per un altro sport”.
Una scelta quella di Cobolli che a distanza di 10 anni forse sembra meno sorprendente. Il lavoro che la FITP ha messo su nel corso dell’ultimo decennio è stato silenzioso ma molto efficace, tantissimi tornei sparsi per il paese per permettere ai giocatori più giovani di fare esperienza e di emergere, e un supporto costante attraverso le strutture federali per superare che i problemi, soprattutto economici, del mondo del tennis potessero essere superati. Un messaggio che arriva fortissimo al mondo del calcio che invece negli ultimi anni è alle prese con una crisi di risultati clamorose, due Mondiali mancati e il terzo in bilico. E il presidente Binaghi gongola al pensiero di un sorpasso di popolarità del tennis sul calcio, forse i tempi non sono ancora maturi ma si va in quella direzione come dimostra il 17,9% di share registrato ieri su Rai per il match tra Cobolli e Bergs.
La profezia di Sinner
Prima delle ATP Finals, Jannik Sinner è stato protagonista di una lunga intervista con Sky, in cui ha parlato della sua stagione ma anche della decisione di rinunciare alla convocazione in Coppa Davis. Nel corso della conferenza però ha voluto fare una puntualizzazione che ora suona come una profezia: “La cosa che non mi piace è che non si sottolinea che abbiamo una squadra incredibile anche senza di me e nessuno ne parla. Noi possiamo rinunciare a un tennista che è il numero 26 del mondo, come è Darderi perché ci sono Cobolli, Musetti e tanti altri, oltre a una coppia di doppio fortissima. Possiamo vincere anche senza di me, anzi la possibilità è alta”.