Dazi, l’Ue pubblica un testo diverso dagli Usa e sottolinea: “Accordo non vincolante”

  • Postato il 29 luglio 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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I dazi su chip e farmaci restano un mistero e più in generale quello tra Europa e Stati Uniti non è un accordo vincolante. Mentre 11 Paesi europei chiedono un’azione incisiva della Commissione guidata Ursula von der Leyen per difendere il settore dell’acciaio, due giorni dopo la firma dell’accordo con gli Usa nella guerra commerciale scatenata da Donald Trump, l’Unione Europea ha pubblicato un testo chiarificatore sul patto siglato domenica in Scozia. E ci sono differenze rispetto alla scheda informativa resa pubblica dalla Casa Bianca.

Tra i punti non concordanti tra i due testi ci sono i dazi su chip e farmaci, che secondo l’esecutivo comunitario al momento non sono tassati. Non solo: l’Ue non cita alcun impegno sulla digital tax, raccontata come il “cavallo di Troia” attraverso il quale, dopo una discussione lunga settimane chiusa sul gong, si era arrivati a trovare un’intesa. E non è finita, perché, si legge che l’accordo politico “non è giuridicamente vincolante”, poiché l’Europa e gli Stati Uniti “oltre a intraprendere le azioni immediate impegnate”, negozieranno “ulteriormente” in “linea con le rispettive procedure interne”.

“L’accordo – scrive ancora l’Unione Europea – risponde agli interessi economici fondamentali dell’Ue, ovvero relazioni stabili e prevedibili con gli Usa. Allo stesso tempo, rispetta pienamente la sovranità normativa dell’Ue e protegge i settori sensibili dell’agricoltura europea, come la carne bovina o il pollame”. E non è finita qui, perché una portavoce della Commissione Ue per l’Energia ha anche sottolineato che gli impegni sull’acquisto di fonti di energia per 750 miliardi di euro “riguardano i prossimi tre anni”, mentre gli obiettivi di decarbonizzazione hanno scadenze successive, dunque “non contraddicono” l’obiettivo Ue di portare la propria economia verso emissioni nette zero al 2050.

E il portavoce della Commissione europea per il Commercio ha anche rivelato che, all’inizio dell’incontro di Tunrberry, Trump aveva chiesto a von der Leyen dazi al 30% sui prodotti europei: “Ora abbiamo raggiunto un tetto generalizzato del 15%: non è il risultato perfetto per l’Ue, né per gli Stati Uniti, stiamo traendo il meglio da una situazione difficile”, ha aggiunto.

Per il portavoce, quella raggiunta domenica è una “architettura”, all’interno della quale “ci sono sempre modi per valutare l’attuazione” delle regole: “Possiamo semplificare alcune aree ed è il tipo di cose di cui abbiamo parlato con i nostri partner americani – ha spiegato – Mi aspetto che nei prossimi giorni si faccia chiarezza su questo punto, mentre prosegue il dialogo per finalizzare la dichiarazione congiunta”.

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Il Fatto Quotidiano

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