Dazi, Trump: “Con l’India credo abbiamo un accordo”. I Brics uniti contro l’aggressività Usa

  • Postato il 29 aprile 2025
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L’accordo sui dazi con l’India? “Penso che l’abbiamo”, Nuova Dehli “sta andando alla grande”. Donald Trump ha annunciato ai reporter di avere raggiunto un’intesa sulle tariffe, poco prima di partire per celebrare i primi 100 giorni alla Casa Bianca con un comizio in Michigan. Parole che arrivano a poche ore di distanza da quelle del vicepresidente JD Vance e del premier Narendra Modi, che avevano dichiarato di avere fatto “molti progressi” sulle tariffe e di essere “molto vicini” a un accordo commerciale, come aveva precisato il segretario al Tesoro Scott Bessent sottolineando di “vedere i contorni di un accordo con la Corea del Sud” mentre le trattative con il Giappone procedono. Bessent ha poi apprezzato gli sforzi dei partner commerciali asiatici, descritti come “i più disponibili in termini di accordi”.

Intanto, se la politica dei dazi di Trump mira a dividere e a seminare il protezionismo, sotto la presidenza di turno brasiliana, i Brics rispondono ampliando le basi per la cooperazione, con l’obiettivo di consolidare progressivamente un fronte comune contro le iniziative aggressive Usa. Le anime degli undici Paesi che fanno parte del blocco – tra questi Russia, Cina, Brasile e India – sono sostanzialmente diverse, ma le politiche statunitensi che picchiano duro sulla loro bilancia dell’export sono una forza che spinge sempre più a cercare un minimo comun denominatore e a strumenti di risposta. E’ in questo contesto che i ministri degli Esteri del Brics, riuniti in una due giorni a Rio de Janeiro, hanno lavorato per ampliare la portata delle transazioni dei commerci interni al blocco in valuta locale.

Non è un progetto per sostituire o creare nuove monete” ma per “transazioni a costi più bassi”, ha spiegato il cancelliere brasiliano Mauro Vieira, che ha fatto gli onori di casa, ricordando come il sorpasso del dollaro sia già, ad esempio, una realtà nell’ambito dell’Associazione per l’integrazione dell’America Latina (Aladi). “È prematuro parlare di transizione dei Brics verso una moneta unica. I nostri sforzi mirano a creare una piattaforma per i pagamenti tra i Paesi del blocco”, ha evidenziato il capo della diplomazia russa Serghey Lavrov. Entrando nello specifico, il ministro ha ricordato come le basi per una vera e propria infrastruttura siano state gettate con la dichiarazione di Kazan del 2024.

“Stiamo parlando di un uso più attivo delle valute nazionali”. In futuro “potremo tornare sulla questione di una moneta comune per i Brics quando si presenteranno le necessarie condizioni finanziarie ed economiche”. D’altra parte, “con l’accelerazione della frammentazione dell’economia globale – ha osservato Lavrov – è naturale che i Paesi del Sud e dell’Est del mondo stiano riducendo l’uso delle valute occidentali” anche per sottrarsi all’impatto delle sanzioni occidentali verso i Paesi considerati “indesiderati”,
Secondo la Camera di commercio e industria dei Brics, già nei mesi scorsi – per la prima volta nella storia – il volume di utilizzo delle valute nazionali negli accordi tra i Paesi del blocco ha superato quello degli accordi in dollari Usa. Una tendenza già iniziata dal 2022.

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