Dazi USA, allarme Coldiretti Torino: “A rischio vino, frutta e formaggi DOP”

  • Postato il 28 luglio 2025
  • Economia
  • Di Quotidiano Piemontese
  • 2 Visualizzazioni

TORINO – L’agricoltura torinese entra nella stagione dei raccolti con un’incognita pesante: l’incertezza sui dazi USA. Mentre Washington negozia condizioni tariffarie ancora in via di definizione, i produttori locali temono il peggio per alcune delle eccellenze del territorio, dai vini DOCG alle nocciole, dalla frutta pinerolese ai formaggi DOP e alla carne di Razza piemontese.

«Non sappiamo ancora con certezza quali prodotti beneficeranno dei “dazi zero” – spiega Bruno Mecca Cici, presidente di Coldiretti Torino – ma anche l’accordo che prevede tariffe al 15% solleva più di una preoccupazione».
Un’intesa che, sebbene migliorativa rispetto all’ipotesi iniziale del 30%, rischia comunque di compromettere seriamente la competitività delle esportazioni piemontesi sul mercato statunitense.

Un settore già sotto pressione

A pesare, però, non ci sono solo i dazi. L’agricoltura locale è già messa a dura prova dagli effetti del cambiamento climatico – tra eventi meteorologici estremi, nuovi parassiti e malattie – e dalla crescente pressione della speculazione energetica che, con il boom del fotovoltaico, sta sottraendo terreno fertile alle coltivazioni. A ciò si aggiungono il consumo indiscriminato di suolo, la crescente demonizzazione degli allevamenti e persino gli attacchi culturali al mondo del vino.

«Quando si dichiara di voler difendere l’agricoltura – incalza Mecca Cici – lo si deve fare in ogni provvedimento, anche in quelli apparentemente distanti come i Piani per la qualità dell’aria, che impongono alle stalle investimenti ingenti per misure spesso inefficaci».

Export torinese: 300 milioni a rischio

Gli Stati Uniti rappresentano un mercato strategico per molte produzioni torinesi: oltre il 30% dei vini DOCG locali – tra cui Freisa, Carema ed Erbaluce spumante – è destinato oltreoceano, così come i cosiddetti “vini eroici” del Pinerolese e della Val di Susa. Anche una quota significativa di frutta pinerolese (mele, pere, pesche), nocciole e latte da filiera – usato nell’industria dolciaria esportata negli USA – rientra in questo canale. Il valore complessivo dell’export agroalimentare torinese verso gli USA si aggira intorno ai 300 milioni di euro.

Nel complesso, il Piemonte esporta verso gli Stati Uniti circa il 13% della propria produzione agroalimentare, con un valore in crescita: nel 2024 ha superato i 4,1 miliardi di euro, con un aumento del 3,5% rispetto all’anno precedente.

Lo sguardo internazionale non va perso

Per Coldiretti Torino, è fondamentale continuare a guardare all’estero. «Quello che non dobbiamo assolutamente perdere – afferma il direttore Carlo Loffreda – è questa propensione all’internazionalizzazione. Chiudersi sul solo mercato italiano sarebbe un errore. Oggi più che mai è vitale diversificare i mercati e promuovere la vendita diretta con gli strumenti digitali più moderni. I nostri uffici sono pronti ad affiancare le imprese in questo percorso».

Mentre l’agricoltura piemontese chiede certezze e tutele, l’esito delle trattative commerciali con gli Stati Uniti si profila come uno snodo cruciale per il futuro delle esportazioni agroalimentari e della tenuta stessa delle aziende agricole locali.

L'articolo Dazi USA, allarme Coldiretti Torino: “A rischio vino, frutta e formaggi DOP” proviene da Quotidiano Piemontese.

Autore
Quotidiano Piemontese

Potrebbero anche piacerti