Dazi Usa-Ue, Orban: “Trump si è mangiato Ursula”. Il premier francese Bayrou: “Giorno triste, Europa sottomessa”
- Postato il 28 luglio 2025
- Economia
- Di Il Fatto Quotidiano
- 2 Visualizzazioni
.png)
Per Madrid si è evitata “un’escalation tariffaria che sarebbe negativa per tutti, anche per gli Stati Uniti” mentre dal Belgio chiariscono che l’accordo raggiunto da Stati Uniti ed Europa per i dazi – con cui Bruxelles accetta tariffe del 15% sui prodotti europei importanti negli Usa e si impegna ad acquistare 750 miliardi di dollari di energia Usa, destinati in particolare a sostituire il gas russo, e realizzare 600 miliardi di dollari di investimenti aggiuntivi negli Stati Uniti – sia “un sollievo e non una celebrazione”.
Ma c’è anche chi abbassa ulteriormente l’asticella dell’entusiasmo, a partire dall’Ungheria di Viktor Orban. “Donald Trump non ha raggiunto un accordo con Ursula von der Leyen, ma piuttosto si è mangiato la presidente della Commissione europea a colazione”, ha detto il premier ungherese commentando in una diretta su Facebook l’accordo annunciato ieri a Turnberry, in Scozia. Il tycoon è “un negoziatore dei pesi massimi e von der Leyen dei pesi piuma”, ha sottolineato Orban, che ha evidenziato come l’intesa sia “peggiore” di quella ottenuta dal Regno Unito, aggiungendo che “sarà difficile da vendere come un successo”. Anche Parigi reagisce delusa, col primo ministro francese François Bayrou che parla di “un giorno triste”, perché “un’alleanza di popoli liberi, riuniti per affermare i propri valori e difendere i propri interessi, decide di sottomettersi”.
Inequivocabile anche il commento dell’ex premier belga ed ex caponegoziatore della Brexit per il Parlamento europeo, Guy Verhofstadt, esponente dei liberali e oggi presidente della rete per l’integrazione europea European Movement. “L’accordo tra l’Ue e gli Usa” sui dazi “è scandaloso, un disastro, senza alcuna concessione da parte americana. Mal negoziato”, commenta su X. Insiste invece sulla preoccupazione per il comparto dell’automotive Hildegard Müller, presidente della Vda, l’associazione dei costruttori automobilistici tedeschi. “I dazi doganali statunitensi del 15%, che si applicano anche ai prodotti automobilistici, costeranno alle case automobilistiche tedesche miliardi ogni anno”, ha detto.
Da Dublino la contestata intesa viene accolta positivamente, nonostante l’Irlanda sia destinata secondo alcuni studi a subire le conseguenze più pesanti fra tutti i Paesi del club di Bruxelles essendo la sua economia quella più dipendente fra tutti i 27 dalle esportazioni verso l’America. Il premier irlandese, Micheál Martin, ha definito oggi l’accordo “decisamente benvenuto”. Martin ha ammesso che l’incremento dei dazi rispetto al passato rappresenterà “un costo e una sfida”. Tuttavia si è detto convinto che il compromesso annunciato contribuirà ad inaugurare “una nuova era di stabilità” nelle relazioni transatlantiche e, nel complesso, “aiuterà a proteggere molti posti di lavoro in Irlanda”.
Il premier belga, Bart De Wever, rivolgendo tuttavia “un plauso alla presidente Ursula von der Leyen e al suo team per l’impegno e la dedizione dimostrati in questi mesi difficili, con l’obiettivo di preservare i legami transatlantici e garantire la massima stabilità possibile negli scambi commerciali”, riconosce che “una cosa è chiara: questo è un momento di sollievo, non di celebrazione. I dazi aumenteranno in diversi settori e alcune questioni cruciali restano irrisolte”. Nel frattempo, aggiunge, “l’Europa deve continuare a rafforzare il proprio mercato interno, eliminare regolamentazioni superflue e stringere nuove partnership per diversificare la propria rete commerciale globale”, diventando “il faro di un commercio aperto, equo e affidabile, di cui il mondo ha oggi un bisogno urgente”, ha aggiunto. Moderato sull’esito del negoziato anche il commento del ministro spagnolo degli Esteri, José Manuel Albares, secondo cui “l’accordo evita un’escalation tariffaria che sarebbe negativa per tutti, anche per gli Stati Uniti”.
L'articolo Dazi Usa-Ue, Orban: “Trump si è mangiato Ursula”. Il premier francese Bayrou: “Giorno triste, Europa sottomessa” proviene da Il Fatto Quotidiano.