Ddl femminicidio è legge, accordo unanime bipartisan. Reato, pena, tutele: i punti salienti
- Postato il 26 novembre 2025
- Politica
- Di Blitz
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Con l’ok unanime della Camera in seconda lettura (il primo ok fu al Senato il 23 luglio scorso), il ddl sul femminicidio diventa legge.
Articolo 577 bis del codice penale
Il testo, di iniziativa governativa e frutto di una mediazione fra i gruppi in commissione, introduce l’articolo 577 bis del codice penale che disciplina il reato di femminicidio e punisce con l’ergastolo chiunque provochi la morte di una donna, “commettendo il fatto con atti di discriminazione o di odio verso la vittima in quanto donna, ovvero qualora il fatto di reato sia volto a reprimere l’esercizio dei diritti, delle libertà ovvero della personalità della donna”.

Di seguito i punti salienti della norma.
Il femminicidio rileva come reato autonomo e non più solo come configurazione di circostanza aggravante del reato di omicidio
Per i casi di femminicidio la pena prevista è l’ergastolo.
Si definisce reato di femminicidio quello in cui la morte della donna avviene “per odio, discriminazione, controllo, possesso o come reazione al rifiuto di instaurare o proseguire una relazione”.
La norma incrementa le pene per maltrattamenti in famiglia e stalking.
Raddoppia la distanza di sicurezza nei divieti di avvicinamento.
Incrementa le misure cautelari (carcere, domiciliari).
Garantisce e tutela la dignità di chi è chiamato a testimoniare.
La norma incrementa le tutele nei confronti degli orfani di madre vittimie di femminicidio.
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