Decaduta la concessione comunale: chiude dopo 16 anni il Jazz Club di piazzale Valdo Fusi a Torino
- Postato il 21 ottobre 2025
- Società
- Di Quotidiano Piemontese
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TORINO – Revocata dal Comune di Torino la concessione al Jazz Club di piazzale Valdo Fusi. Si chiude così, mestamente, una vicenda durata quasi due decenni. Nato nel 2009 per valorizzare la tradizione jazzistica cittadina, il club è diventato uno dei principali punti di riferimento del genere in Italia. L’iniziativa, avviata dall’associazione Jazz Club Torino Aps guidata dal sassofonista Fulvio Albano, si basava su una convenzione ventennale firmata nel 2007 con la Città di Torino, sostenuta anche da fondi europei.
Musica e cibo, ma è finita male
Dopo l’inaugurazione nel 2009 nell’ambito di un restyling complessivo di Piazzale Valdo Fusi, il locale ha ospitato oltre 250 concerti all’anno, con artisti italiani e internazionali di rilievo: Enrico Rava, Franco Cerri, Renato Sellani, Enrico Intra, Fabrizio Bosso e molti altri. Fra i soci onorari figurano nomi di fama internazionale come Sonny Rollins, Lee Konitz e Paul Jeffrey.
Non solo musica però: l’obiettivo era creare uno spazio stabile dedicato al jazz, con un modello di gestione misto tra attività culturale e ristorazione. Nel 2015, la somministrazione di cibo e bevande era stata affidata alla Jct srl, poi fallita. La società, tuttavia, non aveva versato la propria quota delle spese né il canone dovuto al Comune, accumulando debiti per circa 40mila euro nei confronti dell’associazione.
Il contenzioso e le indagini
Quindi, dal 2014 si è aperto un complesso contenzioso civile e amministrativo, culminato nel 2024 con una sentenza del tribunale che ha restituito la gestione all’associazione Jazz Club Torino. Ad aprile 2024, però, mentre il locale si preparava a riaprire con la direzione artistica di Albano, le serrature erano state forzate e sostituite da ignoti. Nei giorni successivi il club aveva ripreso le attività senza l’autorizzazione dell’associazione fondatrice. Poco dopo, alla Camera di Commercio era stato depositato un verbale di un’assemblea mai avvenuta, in cui si dichiarava la nomina di un nuovo presidente che avrebbe poi affidato la gestione del locale a terzi. L’episodio è ora parte integrante delle indagini per accertare l’uso improprio del marchio e la gestione irregolare degli incassi. L’inchiesta è coordinata dal pm Francesco La Rosa, che ipotizza un tentativo fraudolento di sottrarre la gestione del club ai legittimi soci. Per ora, è indagato l’ex amministratore della Jct per mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice e per esercizio arbitrario delle proprie ragioni.
La verifica del Comune
Nello stesso anno, intanto, l’amministrazione comunale ha avviato una verifica sulla regolarità della concessione e sullo stato del fabbricato, rilevando inadempienze e irregolarità formali. Il locale è stato quindi sgomberato, in attesa di una futura riassegnazione tramite bando pubblico.
«Ho fatto tutto il possibile, anche dal punto di vista economico, per porre rimedio alla situazione che si è creata» – ha dichiarato Fulvio Albano a Corriere Torino – «Fino a luglio 2024 ho pagato di tasca mia i canoni d’affitto, anche se a gestire il locale erano altri. Gli ultimi anni sono stati un buco nero. Sono sicuro che la giustizia mi ripagherà, ma non potendo fare nulla nei tempi adeguati ho fatto un passo indietro. Certo è una sconfitta per la città».
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