Deficit commerciale Usa a 140 miliardi, il più alto di sempre. Corsa all’import prima che scattino i dazi
- Postato il 6 maggio 2025
- Economia
- Di Il Fatto Quotidiano
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Aspettando i dazi il deficit commerciale statunitense continua ad aumentare. Lo scorso marzo, la differenza tra valore delle esportazioni e quello delle importazioni è risultata negativa per oltre 140 miliardi di dollari, il livello più alto di sempre ed oltre le attese degli analisti. Le importazioni sono aumentate del 4,4% a 419 miliardi mentre le esportazioni sono salite di un modesto 0,2% a 278,4 miliardi.
Come era già emerso dai dati sul Prodotto interno lordo del primo trimestre, le aziende statunitensi stanno facendo incetta di beni prodotti all’estero, prima che scattino le tariffe commerciali annunciate dalla Casa Bianca. Tempi e modalità di applicazione delle tariffe commerciali sono ancora indefiniti ma, nell’incertezza, si cercano di limitare i danni potenziali. In particolare, in marzo, sono cresciute molto le importazioni di prodotti farmaceutici. In molti casi si tratta di colossi statunitensi come Pfizer o Eli Lilly che hanno importanti siti produttivi all’estero, in particolare in Irlanda e che si stanno affrettando a “rimpatriare” i farmaci realizzati fuori confine. Sono parecchio aumentate anche le importazioni di beni strumentali e veicoli a motore .
Il drastico ampliamento del deficit commerciale nel primo trimestre è stato il motivo principale per cui l’economia si è contratta per la prima volta dal 2022. Il prodotto interno lordo è diminuito dello 0,3% su base annua nel periodo gennaio-marzo, con le esportazioni nette che hanno sottratto quasi 5 punti percentuali, il valore più alto mai registrato. Per non scontentare i puristi dell’economia va precisato che sul dato incidono anche sfasature delle rilevazioni statistiche.
In teoria, più import dovrebbe tradursi in maggiori consumi e/o maggiori investimenti (voce in cui ricadono le scorte accumulate nei magazzini delle aziende). Quindi, nell’equazione del Pil, ciò che le importazioni sottraggono dovrebbe essere “restituito” da altri voci. Ma mentre i dati sull’import sono piuttosto attendibili già nelle rilevazioni preliminari, lo sono meno per quanto riguarda scorte e consumi. Tanto che nel dato sul Pil Usa, il valore sottratto dal deficit commerciale è stato solo parzialmente compensato dal resto. Una sfasatura statistica che rende verosimili revisioni anche significative del dato in una seconda e più accurata lettura.
È anche possibile che il valore delle importazioni inizi a scendere significativamente nelle prossime rilevazione. Un cargo che parte dalla Cina ci mette almeno 30 giorni per arrivare nei porti statunitensi. La diminuzione delle spedizioni si fa quindi sentire con un mese di ritardo. I primi effetti concreti dovrebbero nei prossimi giorni.
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