Delibera Amt e rebus deleghe, giallo sul rinvio last minute del consiglio metropolitano
- Postato il 22 ottobre 2025
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- Di Genova24
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Genova. “Con la presente si comunica che, a causa di sopravvenuti impedimenti, il consiglio convocato per la data odierna è rinviato. Il consiglio metropolitano sarà riconvocato con successiva comunicazione“. Con una nota stringata della Città metropolitana, poco dopo le 13, è stato annunciato che l’attesa seduta di oggi pomeriggio, quella in cui sarebbe stata presentata anche la delibera di indirizzo sulla nuova politica tariffaria di Amt, è stata annullata.
Non è specificato il motivo del rinvio last minute, che per forza di cosa deve essere stato deciso dalla sindaca della Città metropolitana, Silvia Salis, che è anche presidente del consiglio metropolitano, ma l’ipotesi è che siano due le questioni scottanti che hanno portato allo stop.
Durante la seduta di oggi, la prima dopo l’elezione del nuovo consiglio, sarebbero stati proclamati i nuovi eletti e assegnate le varie deleghe. Tuttavia la seduta stessa era stata convocata come ordinaria, come se fosse in continuità con l’ultima del ciclo precedente. Un vizio formale che potrebbe giustificare, da solo, il rinvio. Ma secondo indiscrezioni, fatte filtrare dal centrodestra, la maggioranza non avrebbe ancora raggiunto un accordo totale sulle deleghe ai consiglieri.
L’altra patata bollente è indubbiamente legata al fatto che oggi sarebbe stata sottoposta al voto del consiglio metropolitano la delibera di indirizzo che acconsente alla messa in pratica del piano di salvataggio di Amt e alla collegata nuova politica tariffaria. Ricordiamo che la Città metropolitana è socio di minoranza di Amt.
Con un consiglio metropolitano formato da 9 consiglieri di maggioranza e 9 di opposizione, e di fatto la sindaca a rappresentare l’ago della bilancia, il rischio che un’assenza o qualche franco tiratore potesse far respingere il documento, potrebbe aver pesato nella decisione di rinviare la votazione in una fase di maggiore stabilità.
Ad ogni modo il piano per Amt con le nuova tariffe entro la serata di oggi sarà comunque approvato dal consiglio di amministrazione della stessa azienda di trasporto pubblico. Trattandosi di un piano comunque sperimentale – il concetto è stato espresso più volte stamani in conferenza stampa – secondo alcune scuole di pensiero non necessita di approvazione della Città metropolitana. Secondo altre il Cda, stasera, approverà il piano sub iudice.
Ancora non è stata fissata la data per il rinvio della seduta del consiglio della Città metropolitana ma non potranno passare molti giorni, sia perché l’avvio della nuova politica tariffaria di Amt è imminente (1 novembre) sia perché gli eletti devono essere proclamati per legge entro 30 giorni dalle consultazioni.
Il rinvio del consiglio metropolitano di oggi ha comunque sollevato già polemiche nel centrodestra. Così in una nota dell’ex vicesindaco reggente e capogruppo di Vince Genova in consiglio comunale, Pietro Piciocchi, si legge: “La giunta comunale annuncia nuove tariffe del trasporto pubblico locale senza alcun confronto con il consiglio comunale e con il consiglio metropolitano che è l’organo competente in materia. La confusione regna ormai sovrana: non è stato presentato il piano di risanamento e i numeri alla base del bilancio cambiano in continuazione. Il consiglio metropolitano convocato nel pomeriggio per l’approvazione della manovra viene sconvocato all’ultimo momento. Eppure, dopo l’aumento dell’Imu a luglio, ecco la nuova stangata della sindaca Silvia Salis ai genovesi. Una nuova politica tariffaria che aumenterà di ben 100 euro l’abbonamento annuale, divide il bacino urbano dall’extraurbano, riportandoci così al passato, revoca la gratuità della metropolitana e degli ascensori, misure che tanti benefici avevano portato soprattutto alla popolazione anziana. Una politica tariffaria che costituisce un grave errore: non solo produrrà disaffezione dell’utenza ma comporterà la perdita dei finanziamenti previsti dal Governo a sostegno dell’uso del trasporto pubblico locale. Una manovra che non serve all’azienda perché la politica tariffaria incide molto marginalmente sulla totalità delle entrate di Amt. Ci opponiamo quindi a questa decisione affrettata e non adeguatamente ponderata e sulla stessa chiederemo di poterci esprimere al più presto in consiglio comunale”.
E Ilaria Cavo, capogruppo a Tursi di Noi Moderati – Orgoglio Genova dichiara: “A favor di telecamere Silvia Salis annuncia la stangata sulle tariffe Amt, ovvero l’eliminazione delle gratuità che colpisce in particolar modo gli anziani e tutti i fruitori della metro e degli impianti verticali, con l’introduzione di un criterio Isee a soglia davvero minima, continuando a non mostrare i conti reali dell’azienda che a suo dire la giustificherebbero. Subito dopo, e a poche ore dalla convocazione, con una scarna comunicazione sconvoca la seduta del Consiglio della Città Metropolitana, il primo neo eletto, che avrebbe dovuto approvare la delibera per rendere efficaci gli annunci. A una sindaca molto attenta all’agenda non possiamo non chiedere a cosa si debba una cosi brusca sconvocazione. Evidentemente non tutti nella sua maggioranza hanno digerito un’operazione che, facendo il paio con quella dell’Imu, colpisce i genovesi mettendo le mani nelle loro tasche”.