Delitto di Garlasco, l’inchiesta di Panorama: “Venditti voleva arrestare Sempio poi archiviò tutto in 20 giorni”

  • Postato il 5 novembre 2025
  • Cronaca
  • Di Blitz
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Nuovi clamorosi dettagli emergono sul delitto di Garlasco. Un’inchiesta di Panorama, rilanciata in prima pagina da La Verità, ha riportato alla luce un episodio controverso risalente al 2017, quando la Procura di Pavia avrebbe cambiato radicalmente direzione in appena venti giorni. Inizialmente, i magistrati sembravano pronti ad adottare misure cautelari nei confronti di Andrea Sempio — allora come oggi indagato — ma, in un tempo sorprendentemente breve, decisero di archiviare il fascicolo.

A capo della Procura di Pavia, in quel periodo, c’era l’ex pm Mario Venditti, oggi indagato in due distinti filoni: uno legato proprio al caso Garlasco e l’altro relativo al cosiddetto “sistema Pavia”, con accuse di corruzione e peculato. La circostanza riaccende l’attenzione su una delle indagini più delicate degli ultimi anni e solleva interrogativi su possibili interferenze nell’operato della magistratura.

Le intercettazioni e il ritardato deposito

Tra gli atti più significativi figura un documento ufficiale della Procura di Pavia, datato 23 febbraio 2017, intitolato “Richiesta di autorizzazione al ritardato deposito della documentazione relativa alle operazioni di intercettazione telefonica”. Il testo, firmato da Venditti e dalla collega Giulia Pezzino, giustificava il rinvio del deposito per “non compromettere il prosieguo delle indagini” e per permettere agli inquirenti di valutare “le modalità esecutive dell’azione delittuosa”.

Il provvedimento seguiva una fase investigativa intensa: il 2 febbraio 2017 il gip Fabio Lambertucci aveva dato il via libera alle intercettazioni, operative dal 4 al 22 febbraio. Alla loro conclusione, la polizia giudiziaria segnalò che l’attività investigativa sembrava ormai prossima a un intervento restrittivo. Tuttavia, invece di procedere, i pm chiesero di “autorizzare il ritardato deposito” delle telefonate, spiegando che “devono essere ancora completate le richieste di misura coercitiva a carico degli indagati”.

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Delitto di Garlasco, l’inchiesta di Panorama: “Venditti voleva arrestare Sempio poi archiviò tutto in 20 giorni” (foto ANSA) – Blitz quotidiano

Eppure, appena venti giorni dopo, il 15 marzo 2017, la stessa Procura dispose l’archiviazione del caso. Una decisione repentina, giudicata “inspiegabile” dagli stessi investigatori che all’epoca parteciparono alle indagini.

I sospetti e le domande ancora aperte

L’attuale inchiesta su Mario Venditti getta nuova luce su quella scelta improvvisa. Secondo l’accusa, l’ex pm avrebbe ricevuto denaro dal padre di Andrea Sempio, Giuseppe, oggi a sua volta indagato, durante il periodo in cui era in corso l’indagine sul delitto di Garlasco. Se tale circostanza venisse confermata, getterebbe un’ombra pesante sull’intera gestione dell’inchiesta del 2017.

Il punto più oscuro resta la rapidità del cambiamento: in soli venti giorni si passò da una richiesta di misure coercitive all’archiviazione del fascicolo. Cosa accadde in quel breve lasso di tempo? E soprattutto, c’è un collegamento diretto tra le condotte oggi contestate a Venditti e la decisione di allora?

 

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Autore
Blitz

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