Demenze: una buona notizia

  • Postato il 7 giugno 2025
  • Di Focus.it
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Anche se con l'invecchiamento della popolazione si allarga la platea delle persone suscettibili di demenza, nelle generazioni di over 70 più recenti è meno probabile che si manifesti questa forma di patologica di invecchiamento. A parità di età, le coorti di anziani nati più di recente mostrano un rischio ridotto di demenza rispetto a quelle nate in precedenza. Lo ha stabilito uno studio pubblicato su Jama Network Open, secondo il quale, questa tendenza sarebbe ancora più evidente nelle donne.. Demenza negli over 70: come cambia il rischio. Un gruppo di scienziati del Centre for the Business and Economics of Health dell'Università del Queensland, in Australia, ha analizzato i dati sanitari di oltre 62.400 persone raccolti in database sanitari di Stati Uniti, Regno Unito e alcuni Paesi Europei. Gli autori dello studio hanno usato un algoritmo per stimare la probabilità che i partecipanti soffrissero di una qualche forma di demenza a partire dalle loro risposte in alcuni test cognitivi, o dalle difficoltà che riportavano nello svolgimento di azioni quotidiane. I partecipanti sono stati poi suddivisi in 8 diverse coorti rappresentanti altrettante generazioni.. Come prevedibile, la prevalenza (ossia la proporzione di casi esistenti in una data popolazione) di demenza è aumentata all'aumentare dell'età in tutte le coorti di soggetti studiati. Tuttavia, a parità di età, le persone nelle generazioni più recenti erano meno inclini a manifestare i sintomi di una possibile demenza rispetto a quelle di generazioni precedenti. «Per esempio, negli Stati Uniti, tra le persone di età compresa tra 81 e 85 anni, il 25,1% di coloro nati tra il 1890 e il 1913 soffriva di demenza, rispetto al 15,5% di coloro nati tra il 1939 e il 1943», spiega Sabrina Lenzen, tra gli autori dello studio.. Demenza: il declino nella frequenza più pronunciato nelle donne. La tendenza sembrerebbe più spiccata nelle donne. Anche se lo studio non ha direttamente indagato le ragioni, potrebbe dipendere dall'aumentato accesso all'istruzione femminile a partire dal 20esimo secolo. In generale, il declino della prevalenza di demenza in donne e uomini con il passare del tempo è probabilmente attribuibile a interventi come l'istruzione obbligatoria, leggi più stringenti sull'abitudine al fumo, migliori cure sanitarie per malattie croniche come problemi cardiovascolari, perdita dell'udito e diabete, condizioni che aumentano il rischio di demenza.. Se così fosse, è anche ipotizzabile che il "grosso" delle migliorie alla qualità di vita sia già stato apportato, e che questa tendenza positiva non sia destinata a continuare all'infinito. Potrebbe anzi arrestarsi a causa dell'aumentare delle disuguaglianze, della povertà e di politiche nazionaliste e divisive..
Autore
Focus.it

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