Dentro la nuova missione Blue Origin: esperimenti Nasa e tecnologie rivoluzionarie

  • Postato il 20 agosto 2025
  • Di Panorama
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Mancano poco meno di quattro giorni al decollo della missione numero 35 della navetta Blue Origin New Shepard. Il decollo è infatti previsto sabato 23 agosto e sarà un evento di grande importanza poiché il carico utile sarà costituito da oltre 40 dispositivi scientifici.

Il prossimo volo New Shepard di Blue Origin, Ns-35, è una missione senza equipaggio umano che porterà il numero totale di carichi utili trasportati su questo sistema a oltre 200. La finestra di lancio si aprirà sabato 23 agosto alle 14.30 italiane dal Launch Site One, nel Texas, neppure un mese dopo la missione precedente (Ns-34), lanciata il 5 agosto. Per chi lo desidera ci sarà la trasmissione webcast dell’evento che inizierà 15 minuti prima del decollo a questo link: Home | Blue Origin.

Il manifesto del carico, mostrato alla stampa, include 24 esperimenti della Tech-Rise Student Challenge della Nasa, insieme a migliaia di cartoline per conto di Club for the Future, l’organizzazione no-profit di Blue Origin per la promozione dello studio delle materie scientifiche.

Nell’ambito della sua missione, Club for the Future collabora con organizzazioni come la Nasa, le università, altre organizzazioni non profit e scuole primarie e secondarie per ispirare la prossima generazione di scienziati ed esploratori spaziali. L’organizzazione ha coinvolto quasi 95 milioni di persone in tutto il mondo attraverso iniziative come “Cartoline dallo spazio”, lezioni allineate agli standard aerospaziali per aiutare gli insegnanti nella loro opera e un programma per divenire ambasciatori della ricerca spaziale.

La missione offrirà anche oltre tre minuti di microgravità per effettuare esperimenti di diverse organizzazioni oltre l’Agenzia spaziale statunitense, come il Laboratorio di fisica applicata Johns Hopkins, l’università dell’Oklahoma, due atenei della Florida, il Carthage College, la società Teledyne, e l’organizzazione Space Lab Technologies e Teachers in Space.

Questo volo utilizza la capsula di carico utile dedicata, battezzata Rss H.G. Wells, e il nuovissimo razzo booster New Shepard, la stessa combinazione di veicoli che ha volato per la missione numero 29 dimostrando con successo la simulazione della gravità lunare all’interno della capsula.

Ora il Nasa Tech-Rise Student Challenge offre un’opportunità pratica agli studenti delle scuole superiori degli Stati Uniti, dalla sesta alla dodicesima classe, per acquisire competenze fondamentali in ingegneria, informatica, elettronica e altre materie ancora, che saranno richieste entro pochi anni dal mercato del lavoro americano.

I 24 carichi utili appartenenti agli studenti includono esperimenti sull’agricoltura spaziale, soluzioni mediche e sistemi per studiare il comportamento dei liquidi in microgravità. A bordo ci sarà poi il carico utile Ares, primo nel suo genere, caratterizzato da una struttura unica progettata per realizzare rivestimenti chimici in microgravità. L’esperimento include 432 sensori che saranno attivati simultaneamente nello spazio.

L’università della Florida si occuperà di “Imaging biologico” a supporto della scienza suborbitale: i ricercatori principali, Rob Ferl, che ha volato sulla missione Ns-26, e Anna-Lisa Paul, stanno adattando la tecnologia basata sulle esperienze fatte sulla Stazione Spaziale Internazionale per l’uso suborbitale. Il sistema di visualizzazione a fluorescenza “Flex” aggiornato in volo per la quinta volta su New Shepard, consente una comprensione sempre più precisa e dinamica delle risposte biologiche – ovvero umane – alle missioni suborbitali.

L’esperimento Proto del programma di scienze spaziali del Carthage College si chiama invece Propellant Refueling and On-Orbit Transfer Operations (in sigla appunto Proto), e Microgravity Ullage Detection (Mud). Il suo scopo è collaudare in orbita nuove alternative per misurare i livelli di propellente dei veicoli spaziali. Il Mud è un metodo non invasivo per localizzare il punto di trasformazione liquido-vapore nei serbatoi di carburante dei veicoli spaziali in microgravità.

Il sistema incorpora vibrazioni acustiche e sensori esterni per rilevare se la parete del serbatoio è a contatto con un liquido o con un gas, fattore fondamentale per un rifornimento sicuro nello spazio. Tale esperimento è in volo per la terza volta, avendo progressivamente indicato le migliorie necessarie per renderlo efficiente.

Teledyne proverà invece una cella a combustibile (Edr), in collaborazione con il Centro ricerche Nasa J. Glenn: l’azienda ha dedicato oltre un decennio allo sviluppo di una tecnologia di celle a combustibile che genera elettricità e acqua da idrogeno e ossigeno a bordo dei veicoli spaziali. L’esperimento metterà in funzione il sistema in tutte le fasi della missione e costituirà un passo fondamentale verso l’aumento della produzione di energia e acqua per supportare l’abitabilità a lungo termine sulla Luna e su Marte.

Teachers in Space (Tis) offrirà formazione e opportunità di volo per esperimenti di volo spaziale in classe progettati da insegnanti e dai loro studenti. Questo carico utile sta volando con esperimenti provenienti dal Nuovo Messico, dallo Stato di New York e dal Maine, focalizzati sul rilevamento e la protezione dalle radiazioni, sul rilevamento del livello sonoro e sulla raccolta di dati ambientali.

Dopo il volo, insegnanti e studenti analizzeranno e presenteranno i loro risultati sul sito web di Teachers in Space in occasione di conferenze e fiere scientifiche Teachers in Space | Explore Space Opportunities, sul quale potete trovare i risultati ottenuti nelle missioni precedenti.

Autore
Panorama

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