Design, K-Beauty e turismo: Oh Se-hoon porta la visione di Seoul a Milano

  • Postato il 9 luglio 2025
  • Di Panorama
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Milano e Seoul si osservano, si somigliano, si parlano. Due metropoli diverse per geografia e storia, ma sorprendentemente affini nella visione del futuro: centri pulsanti di moda, design, architettura, cultura e innovazione, con un’identità urbana in continua trasformazione e uno sguardo sempre più rivolto al mondo.

È proprio partendo da queste somiglianze che il sindaco di Seoul, Oh Se-hoon, ha scelto Milano come tappa chiave della sua missione europea, conclusasi il 5 luglio con un’agenda fitta di appuntamenti istituzionali e culturali, culminati nella visita a 10 Corso Como in occasione dell’evento “K-Vibe from Seoul”, il pop-up immersivo che ha portato in Italia il meglio dell’industria K-Beauty e K-Fashion.

L’iniziativa, realizzata in collaborazione con la Seoul Metropolitan Government, la Seoul Business Agency ha rappresentato una vetrina unica dell’estetica coreana contemporanea. All’interno dello spazio simbolo del design milanese, 10 Corso Como, brand innovativi come Tripleroot, Numbering, Joseph and Stacey, Bstrabbit, Villa Erbatium, e altri hanno raccontato il volto più raffinato e sostenibile della Corea del Sud. Tra questi anche Vanvleo, sbarcato a Milano grazie a TheStar N Co – agenzia che si distingue per la sua capacità di connettere Seoul con realtà culturali ed eclettiche in tutto il mondo.

In esclusiva a Panorama, il sindaco ha sottolineato il legame tra le due città: “Seoul e Milano condividono moltissimo: sono due capitali culturali dinamiche, attente ai trend e all’arte. Incontrando il sindaco di Milano abbiamo constatato come entrambe le città stiano puntando con forza sul turismo. Seoul, recentemente nominata da un magazine internazionale come la città migliore al mondo per chi viaggia da solo, sta vivendo una nuova popolarità globale. E Milano, con il suo fascino intramontabile, non è da meno. È chiaro che possiamo collaborare e rafforzarci reciprocamente, soprattutto nei settori della moda, della bellezza e del turismo”.

Seoul e Milano: due modelli di rigenerazione urbana

Durante la visita al distretto di Porta Nuova, simbolo della rigenerazione urbana milanese, il sindaco ha voluto evidenziare le affinità con il piano strategico che Seoul sta portando avanti per trasformare la propria città.

Così come Milano ha saputo reinventare un’ex area ferroviaria in un polo verde e futuristico, Seoul sta progettando l’interramento di oltre 67 chilometri di ferrovie sopraelevate, liberando milioni di metri quadrati da destinare a parchi, spazi culturali e complessi multifunzionali.

Il progetto più ambizioso è lo sviluppo dello Yongsan International Business District, una smart city verticale pensata per unire residenzialità, lavoro e lifestyle in un ecosistema urbano integrato. “Il design urbano è una forma d’investimento invisibile ma potentissima. Non è solo estetica, è qualità della vita, è attrattività, è visione del futuro”, ha ribadito il sindaco, visitando anche CityLife, l’ex quartiere fieristico trasformato in uno dei distretti più iconici della Milano contemporanea.

DDP e CityLife: il dialogo tra icone architettoniche

L’architettura, per Seoul, è parte centrale del suo posizionamento internazionale. La Dongdaemun Design Plaza (DDP), progettata da Zaha Hadid, rappresenta l’equilibrio tra modernità e memoria storica, così come CityLife unisce grattacieli, parchi e sostenibilità.
Il sindaco ha confermato l’impegno a trasformare la DDP da spazio espositivo a piattaforma culturale viva, destinata a diventare un hub globale per l’industria creativa: non solo moda, ma un centro propulsivo per l’innovazione sociale, sostenibile e urbana.

Una dicotomia fertile: Seoul e Milano tra memoria, innovazione e cultura pop

Milano e Seoul sono città che, pur sviluppatesi su coordinate storiche e culturali distanti, condividono oggi un destino comune: essere laboratori urbani in cui il design, la cultura e l’innovazione si intrecciano con l’identità e la visione strategica. E proprio in questa distanza di partenza nasce una dicotomia creativa, che genera valore.

Se da un lato Milano affonda le sue radici in una lunga tradizione di estetica strutturata e progettualità consapevole, Seoul ha costruito la propria immagine su una velocità fluida, in cui tradizione e futuro convivono in spazi architettonici dinamici e mutevoli. La prima è la capitale europea della moda e del design, dove ogni edificio racconta una stratificazione culturale precisa; la seconda è una metropoli ipercontemporanea, dove lo spazio urbano è continuamente riconfigurato per rispondere alle esigenze sociali, creative e digitali del presente.

Eppure, tra queste due anime apparentemente lontane, si sviluppa un dialogo sempre più fitto. Milano, negli ultimi anni, si è dimostrata particolarmente ricettiva verso le espressioni più innovative della cultura coreana. Lo dimostra il successo crescente dell’Hallyu in città: dopo i concerti sold-out di ATEEZ e Stray Kids, due delle band K-pop più amate a livello globale, Milano si prepara ad accogliere anche le BLACKPINK, tra le prime girl group a esibirsi nel cuore della città. A questo si aggiunge lo show esclusivo di Jay B, leader dei GOT7, che ha scelto proprio Milano come unica data europea, grazie alla collaborazione tra Kpop Italia e Kinetic Vibe. È un segnale chiaro: Milano è ormai un nodo strategico della mappa globale del K-pop, non solo come tappa di tournée, ma come spazio culturale aperto e fluido, capace di accogliere linguaggi, stili e pubblici eterogenei.

Parallelamente, Seoul prosegue il suo percorso come metropoli della creatività sperimentale, trasformando in poli simbolici luoghi come la Dongdaemun Design Plaza (DDP), divenuta sede del Korea Beauty Festival, o l’Olympic Park, cuore pulsante del nuovo MyK FESTA. In queste manifestazioni si concentra la forza della capitale coreana: la capacità di fondere l’industria della bellezza, la cultura pop, l’intrattenimento e il turismo in un’unica narrazione urbana. L’estetica non è decorazione, ma leva strategica per la crescita economica e il posizionamento globale.

“K-Vibe from Seoul”: la bellezza come ponte culturale

Il momento simbolico della visita è stato proprio il 5 luglio a 10 Corso Como, cuore del design milanese, dove il sindaco ha preso parte all’inaugurazione di “K-Vibe from Seoul”. Concepito da BtheB, concept nato a Seoul nel 2022 e attivo come hub culturale che fonde bellezza interiore, estetica e innovazione, l’evento ha dato vita a una narrazione coinvolgente della nuova Corea del Sud creativa. In dialogo con realtà europee, e con la curatela di realtà editoriali come Billboard Korea e WWD Korea, “K-Vibe from Seoul” ha dimostrato come la cultura coreana possa essere al tempo stesso popolare, sofisticata e profondamente identitaria.

Design, K-Beauty e turismo: Oh Se-hoon porta la visione di Seoul a Milano

Il futuro del design urbano passa da Seoul

Il messaggio lasciato a Milano da Oh Se-hoon è chiaro: la competitività urbana del futuro si costruisce oggi, con progetti strategici e visioni condivise. Seoul si propone non solo come capitale del design, ma come laboratorio globale di innovazione sostenibile, in dialogo con le altre grandi metropoli creative del mondo.

E Milano, da sempre crocevia di culture e avanguardie, si conferma partner ideale in questa missione internazionale, dove la bellezza non è un lusso, ma una risorsa per costruire città più vivibili, inclusive e ispirate.

Così, Seoul e Milano si osservano e si riflettono: l’una insegue il futuro attraverso l’ibridazione continua, l’altra lo accoglie intrecciandolo alla propria memoria storica. Insieme, definiscono un nuovo paradigma urbano, dove il design non è solo linguaggio, ma visione condivisa. Dove la cultura pop non è solo intrattenimento, ma ponte tra le città del mondo. E dove la bellezza – nella sua forma più alta e plurale – diventa finalmente diplomazia contemporanea.

Autore
Panorama

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