Detenuto salvato da un poliziotto penitenziario a Torino: ha tentato di togliersi la vita con un cappio rudimentale
- Postato il 13 agosto 2025
- Cronaca
- Di Quotidiano Piemontese
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TORINO – Dramma sfiorato martedì 12 agosto alla Casa Circondariale di Torino. Intorno alle 19:30, nel padiglione E “Arcobaleno”, un detenuto ha tentato di togliersi la vita utilizzando un cappio rudimentale ricavato dall’elastico dei boxer. Approfittando della pausa cena, momento in cui la presenza del personale è ridotta al minimo, l’uomo si è appeso alle grate della finestra.
A dare l’allarme è stato un assistente della Polizia Penitenziaria, che si è accorto di quanto stava accadendo. Il poliziotto è entrato in cella, ha sollevato di peso il detenuto e lo ha liberato, salvandogli la vita.
“Ecco cos’è davvero la Polizia Penitenziaria – dichiara Leo Beneduci, segretario generale dell’OSAPP – uomini e donne in uniforme al servizio dello Stato nelle carceri che, oggetto di accuse spesso infondate per abusi e torture da attribuire invece alle gravissime carenze del sistema ed all’inefficienza dell’Amministrazione, grazie alla professionalità ed allo spirito di sacrificio salvano vite”.
Beneduci sottolinea che, senza l’intervento dell’agente, “i report di una politica, per lo più assente ai problemi penitenziari, citerebbero oggi un morto in più nelle nostre carceri”. Secondo i dati del sindacato, “grazie alla Polizia Penitenziaria, nonostante la penuria di mezzi, di organici e il generale stato di abbandono organizzativo, per quanto ci risulta come sindacato, ha esito infausto non oltre l’8/10% dei tentativi di suicidio che il disagio, la disperazione e i ricatti delle associazioni criminali all’interno delle sezioni detentive suggeriscono ai ristretti”.
Il leader dell’OSAPP conclude con un appello al Governo: “Malgrado ciò è ora che alla buona volontà ed al coraggio delle donne e degli uomini della Polizia Penitenziaria si aggiunga il reale interesse del Governo attraverso progetti, al momento del tutto inesistenti (se non per un incremento dei posti detentivi che in assenza di risorse umane aggraveranno gli attuali problemi suicidi compresi) per la riqualificazione ed il potenziamento del Corpo quale unica Forza di Polizia dello Stato addetto non solo ad incarichi di polizia ma anche con attribuzioni di vera e propria pacificazione sociale”.
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