“Detesto quelli della mia età che si lamentano sempre dei giovani”: la stoccata di Paola Cortellesi

  • Postato il 5 giugno 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Detesto quelli della mia età in poi che si lamentano sempre dei giovani. Oggi i giovani si preparano molto di più per fare questo mestiere”. Paola Cortellesi parla poco ma ogni volta che lo fa lascia il segno: perché non dice mai cose banali e perché non ha paura di esporsi. Lo ha fatto anche nei giorni scorsi aprendo l’edizione 2025 de Il Cinema in Piazza, rassegna estiva curata dai ragazzi del Piccolo America a Trastevere, nel cuore di Roma, dov’è stata proiettata la versione restaurata di Una giornata particolare. Il capolavoro di Ettore Scola è fondamentale per la formazione della Cortellesi, come ha spiegato lei stessa dialogando con lo scrittore Antonio Monda. l quale ha voluto ricordare il successo clamoroso di C’è ancora domani, film con cui l’attrice ha esordito alla regia, che continua a battere ogni record: dai 37 milioni di euro incassati in Italia (è il quarto incasso italiano di tutti i tempi e il primo per un film d’esordio) al milione e più di spettatori accumulati nei cinema in Cina al primato in Francia, dove risulta il film italiano più visto dal 2011.

Quando Monda le ha chiesto se ci siano registi oggi che le sembrano all’altezza di quel periodo, la Cortellesi ha risposto ragionando su quanto sia “difficile parlare di ‘livello del passato’… mi ci metto dentro anch’io, naturalmente, anche se ho appena debuttato come regista. Però sì, ci sono tantissimi registi che mi piacciono. Nel mio film, gli attori principali li conoscevo, li ho chiamati e hanno accettato. Poi ho cercato volti nuovi, giovani e ho visto una qualità altissima, un grande talento e una preparazione notevole”. Proprio il passaggio sui giovani ha riscosso applausi ed è diventato virale sui social. Secondo Paola Cortellesi, infatti, è dannosa la retorica sui giovani impreparati e poco desiderosi di impegnarsi: “Oggi si preparano molto di più per fare questo mestiere. E detesto quelli della mia età in poi – chiamiamoli “anziani” – che si lamentano sempre dei giovani. I giovani che ho scelto per il mio film mi hanno sorpreso: consapevoli, bravi, curiosi”. Ecco perché secondo lei sarebbe importante far conoscere quanto sia complessa la macchina del cinema, promuovere iniziative per i ragazzi facendoli entrare nei set, far vedere il cinema durante la lavorazione. “È importante che ci sia consapevolezza, e invece è un problema che pochi conoscano davvero il mestiere del cinema. Non per forza per farlo, ma perché fa bene conoscerlo. È fatto di tantissime competenze e ti fa capire quanto sia importante e complesso”.

A proposito della Cortellesi, che giovane è stata? Sicuramente appassionata di storie, come quelle raccontate nei film che guardava in televisione, senza sapere che un giorno sarebbe stata una delle protagoniste assolute sia sul piccolo che sul grande schermo: “Raccontare una storia è ciò che conta. Se una storia entra nei tuoi occhi, nel tuo cuore, nei tuoi pensieri, allora ti spinge a guardare con un altro punto di vista. A pensare con la tua testa”. Storie che ora racconta anche da regista: “È una cosa che avevo in animo da molto tempo. Dopo aver lavorato tanto, ho aspettato il momento giusto, il fatto di essere preparata e sicura. Quindi sì, è stata una scelta a lungo desiderata”. Infine, una curiosità rivelata da Antonio Monda, che ha ricordato quanto la Cortellesi sia anche una brava cantante, tanto che persino Mina parlò bene di lei: “Cantavi talmente bene che Mina ha detto che sei una delle più belle voci del panorama italiano”.

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Il Fatto Quotidiano

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