Dettagli inediti scoperti negli affreschi della cappella Brancacci di Firenze
- Postato il 28 aprile 2025
- Di Agi.it
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Dettagli inediti scoperti negli affreschi della cappella Brancacci di Firenze
AGI - Recenti indagini diagnostiche hanno portato alla luce nuovi dettagli, non visibili a occhio nudo, del ciclo pittorico affrescato nella Cappella Brancacci nella chiesa di Santa Maria del Carmine a Firenze. La decorazione realizzata da Masolino da Panicale, Masaccio e Filippino Lippi, tra il 1423 e il 1483, raffigura le Storie di San Pietro e due scene della Genesi: la Tentazione di Adamo ed Eva di Masolino e la Cacciata dei Progenitori dall'Eden di Masaccio.
Le analisi sul capolavoro del Rinascimento sono state rese possibili grazie una campagna di studi senza precedenti, sostenuta da Friends of Florence e Jay Pritzker Foundation, coordinata da Sabap di Firenze e delle provincie di Prato e Pistoia e il Consiglio nazionale delle ricerche con l' Istituto di scienze del patrimonio culturale, l'Istituto di ottica (Cnr-Ino) e l'Istituto di scienze e tecnologie chimiche "Giulio Natta" (Cnr-Scitec) in collaborazione con Comune di Firenze, Opificio delle Pietre Dure. Hanno inoltre collaborato altre istituzioni, tra le quali l'Università di Firenze e la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana - Supsi di Mendrisio.
Le analisi sul ciclo pittorico hanno messo in evidenza, nelle Storie della Genesi, la presenza di una fitta vegetazione e di inedite foglie di fico e di melo a coprire le nudità di Eva e di Adamo. Tali interventi non sono riconducibili agli interventi censori del 1642, poi rimossi durante i restauri degli anni '80, assicurano gli esperti del Cnr.
Nella scena della Tentazione di Adamo ed Eva di Masolino da Panicale sono emerse le evidenze di un prato lussureggiante, di alberi e vegetazione sullo sfondo tra i volti di Adamo ed Eva. "Tali evidenze - spiega Cristiano Riminesi del Cnr-Ispc - sono il risultato dell'impiego di sofisticate strumentazioni oggi disponibili: il macro-Xrf che ha permesso di realizzare, su superfici pittoriche estese, mappe di elementi chimici, quali l'arsenico, individuato nel giallo di orpimento, pigmento applicato a secco anche in miscela con blu di indaco od oltremare naturale per ottenere il verde su sfondo a nero carbone; tale tecnica era già stata usata da Beato Angelico e Taddeo Gaddi".
Lo stesso pigmento è usato da Masaccio per accentuare l'effetto della luce dei raggi provenienti dalla porta del Paradiso Terrestre da cui Adamo ed Eva vengono cacciati. I raggi originariamente dorati erano avvolti da una nube anch'essa dorata, emblema della luce divina, elementi dipinti sempre con giallo di orpimento. La prossima indagine consisterà nel capire come mai queste decorazioni non sono più visibili a occhio nudo.
"La risposta al quesito sarà la prossima sfida della ricerca scientifica - spiega Riminesi del Cnr-Ispc - potrebbe essersi verificata un'alterazione del giallo di orpimento, oppure la scomparsa del pigmento giallo dalla superficie è conseguenza di un intervento di pulitura per liberare le due scene da un ingente deposito di nero fumo? Una sperimentazione è partita in collaborazione con l'Università professionale della Svizzera italiana (Supsi)".
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