Di supplì e gelato, ministoria di Camera, buvette e coppette
- Postato il 10 novembre 2025
- Politica
- Di Agi.it
- 1 Visualizzazioni
Di supplì e gelato, ministoria di Camera, buvette e coppette
AGI - Disclaimer: non pensate a 'vasche' del Transatlantico percorse tenendo in mano una coppetta o un cono, perché nello storico 'corridoio dei passi perduti' della Camera non si può nè mangiare nè bere. Quindi il gelato, ancorché tecnicamente 'da passeggiò, entra si' nell'offerta, ma si potrà consumare solo all'interno della buvette di Montecitorio, dove non saranno usati coni, e la coppetta che ospiterà da due a tre palline di gelato - gluten free, e volendo anche vegan - non sarà quella classica di cartone di ogni cremeria del Paese ma una delle ciotoline in ceramica che fino a ieri accoglievano solo yogurt e macedonia. Parte oggi - nel weekend, a Palazzo chiuso, si è provveduto a incastonare il classico banco frigo con i contenitori dei gusti, 6, dai 3,50 ai 4,50 euro a seconda della porzione, nello storico bancone a U della buvette - l'innovazione.
In principio era il suppli', ed effettivamente quello resta il prodotto iconico del bar dei deputati, posto all'estremità del Transatlantico più vicina al corridoio 'dei ministri'. Nella Prima Repubblica le crocchette di riso fritte erano in bella vista all'angolo del sunnominato bancone. Poi, un pò per l'igiene (c'era anche chi ne saggiava la consistenza come si fa con i kiwi, con la non trascurabile differenza per gli altri utenti, però, che di quelli la buccia non si mangia) un pò per evitare discrepanze tra quanti se ne consumavano e quanti se ne pagavano, i suppli' andarono sotto una vetrina, come tutto il resto.
Pressochè uniche variazioni di un'offerta sostanzialmente immutata, con questa legislatura che ha invece già portato panini 'gourmet' (nel tempo si è assistito alla riduzione del numero anche dei suppli', prima impilati su una guantiera, ora sobriamente allineati su un vassoietto più minimalista) mentre sotto i governi, e la presidenza della Camera, a trazione M5s fu 'abrogato' il secondo ripiano sulla specchiera a lato del settore caffetteria - a farne memoria è la traccia lasciata nel tempo sui montanti in legno - e con esso le bottiglie di liquori che sosteneva.
Per un pò rischiarono l'effetto 'proibizionismo' le mitiche mandorle che accompagnano l'aperitivo.
Per restare in tema, stringi qui taglia là, agli albori della Seconda Repubblica venne tagliata anche la bottiglia di anice che da tempo immemorabile montava la guardia accanto alla fontanella dell'acqua, per il rito dell'anisetta. Altri tempi. Quelli ben prima dei social e dei broadcast su WhatsApp, quando i leader di partito, improvvisamente, in giornate in cui non c'erano lavori d'Aula nè quindi particolare motivo per appalesarsi o, di contro, occasioni per 'mimetizzarsi', sentivano proprio il bisogno di andare a tagliarsi i capelli dal barbiere accanto alle 'maioliche' - la denominazione alternativa, e non ci vuole molto a capire perché, dei bagni - e quindi anche per scambiare qualche chiacchiera, e frase da titolo, con i cronisti parlamentari. Altri tempi. Prima che il gelato al limone tallonasse i suppli'.
La stoccata di Renzi sul gelato a Palazzo Chigi
Che poi, a essere precisi, se si parla di gelato e politica c'è un prequel, a rigore di taccuino di cronista, ma si parla del Palazzo dirimpetto. Correva l'agosto del 2014: l'Economist aveva dedicato una copertina a Matteo Renzi, ritratto a bordo di una barca-Euro che stava affondando, con Merkel e Hollande a prua e un Mario Draghi a poppa intento a cercare di svuotare lo scafo a secchiate. Si', ma il gelato? Quello era nelle mani dell'allora presidente del Consiglio, anche lui nella vignetta. Renzi non rimase certo li' a tenersi la stoccata e replicò con un 'colpo di tacco' mediatico. Il giorno dopo infatti, il 24, in occasione del Consiglio dei ministri per lo 'sblocca Italia', nel cortile di Palazzo Chigi arriva il classico carretto dei gelati, corredato di regolare gelataio, per una ironica degustazione in risposta al settimanale. (a proposito, il termine 'buvette', Treccani alla mano, viene dal francese 'boire', 'bere', e indica "un piccolo bar per la mescita di bibite e liquori, talora con carattere di snack bar, in ritrovi pubblici, come teatri, circoli, o anche in [...] uffici, ministeri, ecc.: la b. di Montecitorio").
Continua a leggere...