Diabete, gli esperti svelano l’alimento che può aiutarti a controllare la glicemia

  • Postato il 12 ottobre 2025
  • Lifestyle
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Sei a rischio di diabete e ti chiedi se sia sicuro mangiare un frutto zuccherato come il mango? Una nuova ricerca suggerisce che un mango al giorno potrebbe effettivamente migliorare il controllo della glicemia e ridurre il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2.

Lo studio che mette mango e snack a confronto

La ricerca, pubblicata sulla rivista Foods e condotta dalla Florida State University, ha coinvolto uomini e donne tra i 50 e i 70 anni senza diagnosi di diabete ma con segni di prediabete. I partecipanti sono stati divisi in due gruppi: il primo consumava ogni giorno un mango fresco da circa 32 grammi di zuccheri naturali, mentre l’altro riceveva una barretta ai cereali “low sugar”, con circa 11 grammi di zuccheri aggiunti, ma lo stesso apporto calorico.

Dopo 24 settimane, i risultati hanno sorpreso tutti: chi mangiava mango mostrava una migliore sensibilità all’insulina, valori glicemici più stabili e una leggera riduzione della massa grassa rispetto al gruppo della barretta.
Il dato, pur su un campione limitato, suggerisce che non è solo la quantità di zucchero a contare, ma anche la qualità e la struttura dell’alimento che lo contiene.

Perché il mango può fare bene anche a chi teme il diabete

La chiave, secondo i ricercatori, sta nel fatto che il mango è un alimento naturale e completo, ricco di fibre, vitamine e antiossidanti, che aiutano a regolare l’assorbimento del glucosio e a ridurre l’infiammazione.

Le fibre del mango rallentano l’assorbimento degli zuccheri, evitando i picchi glicemici tipici degli alimenti raffinati.
Inoltre, i suoi composti bioattivi — tra cui polifenoli, carotenoidi e vitamina C — possono migliorare la sensibilità all’insulina e proteggere le cellule del pancreas.

Secondo gli esperti, il mango contiene anche potassio e magnesio, due minerali che supportano l’equilibrio metabolico e la salute del cuore, spesso compromessa nei soggetti con prediabete o diabete di tipo 2.

Frutta dolce sì, ma con moderazione e buon senso

Il mango resta un frutto dolce, e quindi va consumato con equilibrio. Ma ciò che lo distingue da uno snack industriale o da un dolce confezionato è la sua struttura naturale: la matrice del frutto, ovvero l’insieme di fibre, acqua e composti bioattivi, rallenta la digestione e modula la risposta glicemica.

Come ha spiegato l’endocrinologo Jason Ng dell’Università di Pittsburgh, “non è lo zucchero della frutta il problema, ma quello aggiunto negli alimenti industriali. La differenza è che i frutti interi contengono fibre e nutrienti che aiutano l’organismo a gestire meglio il glucosio”.

In altre parole, un mango intero non è paragonabile a una barretta dolce con additivi, conservanti e zuccheri raffinati.
Il suo effetto metabolico è completamente diverso, anche se la quantità di zucchero può sembrare più alta.

Il paradosso dei cibi “light” e “low sugar”

Negli ultimi anni il mercato ha visto crescere l’offerta di snack “a basso contenuto di zucchero”, spesso promossi come più salutari. Tuttavia, questi prodotti possono contenere dolcificanti artificiali, grassi saturi o additivi che non sempre aiutano la salute metabolica.

Il risultato? Si riduce lo zucchero, ma si introducono altri elementi che non apportano nutrienti utili e possono alterare il microbiota intestinale, fattore oggi ritenuto cruciale nella prevenzione del diabete.

La soluzione, secondo gli esperti, non è eliminare i carboidrati o sostituirli con prodotti industriali, ma scegliere cibi integrali e naturali, come frutta fresca, cereali non raffinati e legumi.

Mango, sì, ma all’interno di una dieta equilibrata

mango a pezzetti
Mango, sì, ma all’interno di una dieta equilibrata (blitzquotidiano.it)

Il mango da solo non è un “superfood magico” capace di prevenire il diabete, ma può far parte di uno stile alimentare sano e bilanciato.
L’approccio vincente, confermano i nutrizionisti, è quello della dieta mediterranea: ricca di verdure, cereali integrali, legumi, frutta, pesce e grassi buoni come l’olio extravergine d’oliva.

Associare una moderata attività fisica, come camminare o fare sport almeno tre volte a settimana, è altrettanto essenziale per mantenere la glicemia sotto controllo e prevenire l’insorgenza del diabete di tipo 2.

Cosa rende il mango un frutto “funzionale”

Oltre al gusto e al profumo tipicamente tropicale, il mango è un concentrato di composti benefici. Contiene:

  • Fibre solubili, che riducono i picchi glicemici e migliorano la digestione;

  • Polifenoli, sostanze antiossidanti che contrastano lo stress ossidativo e l’infiammazione;

  • Carotenoidi come il beta-carotene e la luteina, che proteggono la vista e le cellule;

  • Vitamina C e vitamina A, utili per il sistema immunitario;

  • Magnesio e potassio, che regolano la pressione e favoriscono l’equilibrio elettrolitico.

Grazie a questo profilo nutrizionale, il mango rientra a pieno titolo tra i frutti ad azione protettiva per il metabolismo, se consumato con moderazione — ad esempio mezza porzione al giorno, all’interno di un pasto equilibrato con proteine e grassi buoni.

La differenza tra zuccheri naturali e zuccheri aggiunti

Uno dei messaggi più importanti emersi dallo studio è che non tutti gli zuccheri sono uguali.
Gli zuccheri della frutta, quando assunti insieme alle fibre e ai micronutrienti naturali, non causano gli stessi dannidegli zuccheri raffinati presenti nei dolci o nelle bevande zuccherate.

Per questo motivo, eliminare completamente la frutta dalla dieta “per paura della glicemia” può essere un errore: la frutta intera fornisce energia, vitamine e antiossidanti indispensabili per la salute metabolica e cardiovascolare.

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Blitz

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