Dichiarazione precompilata 2025 online: i modelli sono già consultabili, invio dal 15 maggio

  • Postato il 5 maggio 2025
  • Economia
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Le dichiarazioni precompilate 2025 sono online dal 30 aprile. Sul sito delle Entrate sono disponibili, per ora in modalità consultazione, i modelli predisposti con i dati in possesso dell’Agenzia o inviati da enti esterni, come datori di lavoro, farmacie e banche. Dal 15 maggio sarà possibile rispedire la dichiarazione al Fisco, con o senza modifiche.

Per visualizzare e scaricare la dichiarazione (730 o Redditi, a seconda dei requisiti) basta accedere alla propria area riservata con Spid, Cie o Cns. È sempre possibile delegare un familiare o un’altra persona di fiducia: basta utilizzare l’apposita funzionalità disponibile nella propria area riservata. In alternativa, si può inviare una pec o presentare la richiesta a un qualunque ufficio dell’Agenzia. Tutte le informazioni utili sono raccolte all’interno del sito dedicato “Info e assistenza” e nella nuova guida della collana “L’Agenzia informa”.

Chi presenta il 730 potrà optare anche quest’anno per la versione semplificata – che non richiede la conoscenza di quadri, righi e codici – scelta nel 2024 da oltre metà della platea. Le scadenze per l’invio sono fissate al 30 settembre per il 730 e al 31 ottobre 2025 per il modello Redditi. Le regole erano state definite in un provvedimento firmato lo scorso 23 aprile dal direttore dell’Agenzia, Vincenzo Carbone.

Le partite Iva soggette agli Indici sintetici di affidabilità possono inviare insieme alla dichiarazione anche l’eventuale adesione al concordato biennale per il biennio 2025-2026. L’opzione vale ovviamente solo per chi non abbia aderito all’accordo per il biennio 2024-2025. In alternativa l’ok alla proposta delle Entrate sul reddito da dichiarare nel 2024 e 2025 può essere presentato via autonoma: il contribuente può trasmettere il modello Cpb insieme al solo frontespizio di Redditi 2025, tramite lo stesso canale della dichiarazione annuale. A questo scopo, nel frontespizio di Redditi è stata inserita la casella ‘Comunicazione Cpb’, da compilare solo in caso di trasmissione in via autonoma. La prima edizione del concordato si è chiusa con un flop: hanno aderito poco più di 500mila partite Iva, tra cui poco più di 100mila autonomi in regime di flat tax (il 6% del totale).

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Il Fatto Quotidiano

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