Diddy chiede la grazia a Trump dopo la condanna per favoreggiamento della prostituzione
- Postato il 7 agosto 2025
- Di Panorama
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L’avvocata di Sean “Diddy” Combs ha confermato di aver contattato l’amministrazione di Donald Trump per discutere la possibilità di una grazia presidenziale. La richiesta arriva a poche settimane dalla condanna dell’imprenditore e produttore musicale per due capi d’accusa legati al trasporto a fini di prostituzione, reati previsti dal Mann Act. Combs è stato invece assolto dalle accuse più gravi di traffico sessuale e associazione a delinquere.
«Abbiamo avuto conversazioni in merito a una possibile grazia», ha dichiarato l’avvocata Nicole Westmoreland alla CNN, il giorno dopo che il giudice federale Arun Subramanian ha negato la richiesta di scarcerazione in attesa della sentenza, prevista per ottobre. Combs, sebbene assolto dai capi d’accusa più pesanti, rischia ora fino a 20 anni di reclusione.
Interpellato in precedenza sulla vicenda, Donald Trump aveva affermato di voler «esaminare i fatti», pur dichiarando di non seguire attentamente il caso. In una recente intervista a Newsmax, l’ex presidente ha riconosciuto di aver avuto in passato un rapporto amichevole con Combs, pur aggiungendo che «le terribili dichiarazioni» fatte in passato dal rapper nei suoi confronti renderebbero una grazia «più difficile da concedere».
Nonostante le parole poco incoraggianti, la difesa resta fiduciosa: «Diddy è una persona piena di speranza, e credo che continui ad esserlo anche ora», ha detto Westmoreland. La Casa Bianca, interpellata da The Hollywood Reporter, ha preferito non commentare.
Combs, icona dell’hip hop e figura centrale nella cultura pop americana, affronta ora la prospettiva concreta del carcere, con due reati che prevedono ciascuno una pena massima di dieci anni.