Difesa e underwater spingono i conti di Fincantieri

  • Postato il 12 novembre 2025
  • Economia
  • Di Formiche
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Motori avanti tutta per Fincantieri, che regala al mercato conti ancora a trazione anteriore. Il gruppo della cantieristica guidato da Pierroberto Folgiero, ha infatti chiuso i primi nove mesi del 2025 con ricavi in aumento del 20% a 6,72 miliardi ed ebitda a 461 milioni (+40%), con ebitda margin in miglioramento al 6,9%. Segno, inequivocabile, che i margini e la redditività di Fincantieri sono consistenti, dando la cifra del buono stato di salute di tutte le aree di business. Il merito, però, è anche del portafoglio ordini, mai così gonfio. Anche questo un segnale del crescete appeal della cantieristica italiana presso i grandi mercati globali.

Nei nove mesi i nuovi ordini acquisiti sono risultati pari a 16 miliardi, in crescita del 88% e superiori al valore record registrato in tutto il 2024. Il backlog, vale a dire l’accumulo di lavoro non ancora del tutto evaso sale invece a 41 miliardi (+32% rispetto al dato di fine 2024), con carico di lavoro complessivo pari a 61,1 miliardi, circa 7,5 volte i ricavi del 2024. Sono, dunque, 19 le navi consegnate da 9 stabilimenti e 100 le navi in portafoglio con consegne previste fino al 2036. Non è finita. A fine settembre, la posizione finanziaria netta è a debito per 1,648 miliardi, in leggero miglioramento rispetto al dato di fine 2024 (1,668 mld), con un rapporto di indebitamento pari a 2,6, in ulteriore riduzione rispetto al rapporto di 3,3 di fine 2024.

Guardando ai singoli segmenti (il titolo in Borsa del gruppo di Trieste è rimasto piuttosto freddo, nonostante il buon andamento dei conti, ma al termine di un rally che in sei mesi ha fatto segnare +66%), il settore dello shipbuilding ha trainato ancora una volta i ricavi (+22,7% a 4,88 miliardi) grazie al forte contributo delle navi per la difesa (+39%): 8 le navi consegnate nei primi nove mesi dell’anno (6 nello stesso periodo 2024). A livello di ordini il settore shipbuilding ha più che raddoppiato arrivando a 14,55 miliardi. L’offshore e navi speciali ha invece realizzato ricavi per 1,04 miliardi (+12,6%) e raccolto ordini per 964 milioni (-15,7%): le unità consegnate sono state 11 (6 un anno fa). Il business delle attività subacquee, infine, ha realizzato ricavi per 386 milioni (+84,8%) con una marginalità a doppia cifra (17,3%). Fronte debito, è stato il cfo Giuseppe Dado, a fare chiarezza, spiegando che sul versante del rapporto tra posizione finanziaria netta ed ebitda “siamo molto fiduciosi di rimanere dove siamo e di essere a fine anno a 2,6-2,7, quindi nella parte bassa della nostra guidance“.

Quanto al futuro, è imminente l’arrivo del nuovo piano industriale. Nel confermare i target per il 2025, comunicati già in occasione dei risultati del primo semestre, ovvero ricavi a circa 9 miliardi, Ebitda margin oltre il 7%, rapporto di indebitamento tra 2,7-3 e utile netto, da Trieste hanno spiegato come il nuovo piano industriale 2026-2030 verrà approvato entro fine anno con il Capital Markets Day che si terrà nel primo trimestre 2026. “Con oltre 60 miliardi di carico di lavoro per i prossimi dieci anni, che costituisce il nuovo record di sempre, aumenta infatti l’apporto di Fincantieri all’economia nazionale e territoriale generando, grazie ad acquisti di beni e servizi in Italia per circa l’80%, visibilità economica nella filiera e stabilizzazione del lavoro”, ha rivendicato a valle dei conti il ceo Folgiero.

“Non possiamo che essere molto soddisfatti e riconoscenti alle persone di Fincantieri per il grande lavoro svolto”, ha proseguito. “Continuiamo a perseguire una crescita robusta su ricavi, margini e portafoglio ordini con tre effetti positivi concorrenti: il consolidamento della performance economico finanziaria degli ultimi tre anni; il posizionamento virtuoso dell’azienda nel ciclo industriale positivo che caratterizza il futuro settore; la creazione di valore condiviso e sostenibile per tutti gli stakeholder sociali e finanziari”.

Non è finita. Il manager che ha preso il timone di Fincantieri nel maggio del 2022, ha fornito altre indicazioni preziose al mercato “continua anche a crescere il contributo del gruppo al percorso di innovazione strategica del Paese con il lancio dei primi droni autonomi subacquei per la protezione delle infrastrutture critiche subacquee e dei porti, l’entrata nei droni militari unmanned di superficie per il pattugliamento delle coste, l’avvio della produzione in Italia di sistemi di propulsione a celle a combustibile e della produzione di pacchi batterie per uso navale militare e civile, oltre al lancio di Fincantieri Ingenium dedicata alla creazione di una piattaforma di dati ed applicazioni per l’introduzione dell’intelligenza artificiale nella conduzione delle navi e nel mondo dei porti”.

Rispondendo, infine, a una domanda degli analisti, Folgiero ha spiegato come Fincantieri si aspetta sviluppi a breve per quanto riguarda la gara per la fornitura dei sottomarini alla Marina militare polacca. Il processo “dovrebbe essere molto rapido” perché “negli ultimi mesi è già stato svolto molto lavoro”, ha spiegato il manager sottolineando che l’offerta di Fincantieri “è molto robusta” sia da un punto di vista tecnico, sia sotto quello della finanziabilità”.

Autore
Formiche

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