Uccelli, ratti, anfibi, volpi volanti, persino antilopi, capre, cervi e sciacalli: i loro scheletri entrano interi nelle fauci dei pitoni delle rocce birmani e non lasciano frammenti nelle feci. Sono quindi del tutto dissolti nell'apparato digerente dei serpenti: ma come è possibile?
Cellule specializzate nella digestione delle ossa sono state individuate nell'intestino dei pitoni birmani, e potrebbero essere presenti anche in quelli di altri predatori - rettili, mammiferi e uccelli - noti per ingoiare le loro prede senza masticarle, con tanto di ossa. La scoperta degli scienziati dell'Università di Montpellier (Francia) è stata presentata al meeting annuale della Society for Experimental Biology in corso ad Anversa (Belgio).. Cellule tritaossa. Il pitone delle rocce birmano (Python bivittatus), che ha una lunghezza media di 5 metri, è noto per ingoiare intere prede anche molto grandi e per alternare tra un pasto e l'altro lunghi periodi di digiuno, che possono durare uno o due mesi. Finora, però, i meccanismi cellulari che permettono ai pitoni di digerire lo scheletro delle sue vittime erano sconosciuti. . Gli autori dello studio hanno analizzato con la microscopia ottica ed elettronica le cellule che rivestono l'intestino dei bitoni birmani (enterociti), oltre a misurare i livelli di calcio e di ormoni nel sangue dei serpenti. Lo studio ha rivelato, all'interno dell'intestino dei pitoni, la presenza di cellule specializzate, finora sconosciute, diverse dagli enterociti tradizionali che hanno una generica funzione di assorbimento. . Le nuove cellule sono molto strette e con microvilli (sottili estroflessioni) corti. Nella parte alta presentano una piega che forma una specie di cripta: una cavità nella quale, quando i pitoni mangiano le ossa, si accumulano grandi particelle di calcio, fosforo e ferro.. Un po' alla volta. Gli scienziati hanno analizzato le cellule intestinali di pitoni che avevano seguito diete di tre diversi tipi: a base di roditori interi, a base di "prede disossate" e dunque povera di calcio, o infine a base di roditori disossati ma ricca di calcio integrato attraverso iniezioni. Nel primo e nell'ultimo caso, cioè quando il calcio introdotto abbondava, le cripte cellulari si riempivano di particelle di calcio, fosforo e ferro. Quando invece i pitoni mangiavano prede disossate, una dieta che di norma causa in loro carenze di calcio, queste particelle non venivano prodotte.. Le cripte cellulari potrebbero essere un mezzo per assorbire il calcio e le altre sostanze importanti dalle ossa e allo stesso tempo per limitare l'assorbimento improvviso e totale di queste sostanze nell'organismo: uno scheletro intero da digerire potrebbe infatti causare un assorbimento eccessivo.. Anche in altri animali. Il nuovo tipo di cellula è stato trovato anche in altre specie di pitoni e di boa nonché nel mostro di Gila (Heloderma suspectum Cope), una lucertola velenosa che si nutre di piccoli vertebrati diffusa nel sudovest del Nord America. Altri animali che si nutrono di ossa - come certi predatori marini o uccelli rapaci e spazzini - potrebbero avere lo stesso tipo di rivestimento intestinale..