Dipendenze, allarme minori: il 10% degli accessi in pronto soccorso è under 18. “Mancano 1900 operatori. Al Sud i servizi sono un miraggio”

  • Postato il 31 ottobre 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Nel 2024, sugli oltre 8mila accessi in pronto soccorso dovuti a patologie direttamente correlate all’uso di droga, il 10% riguarda minorenni. Il tasso di ospedalizzazione è in netta crescita rispetto al 2012, +55%, con il 69% dei ricoveri che si concentra nelle Regioni del Nord. I servizi per le dipendenze (SerD) sono frammentati, disomogenei e con organico insufficiente. Mancano all’appello quasi 1900 operatori: psicologi, educatori professionali, assistenti sociali, medici e infermieri. Il carico di lavoro medio è di 24,1 pazienti per operatore, con picchi di oltre 30 in regioni come Marche, Abruzzo, Lazio e Umbria. Nel 2024, i SerD hanno assistito 134.443 persone per uso di sostanze illegali o psicofarmaci non prescritti (+2,7% rispetto al 2023). Il 14% degli utenti ha meno di 30 anni.

Sono alcuni dei dati presentati da Gimbe al XIV congresso nazionale della Federserd (Federazione Italiana degli Operatori dei Dipartimenti e dei Servizi delle Dipendenze) sulla prevenzione e cura delle dipendenze, la tre giorni iniziata il 29 ottobre a Milano. L’evento ha l’obiettivo di ribadire la centralità dei servizi delle dipendenze come presìdi fondamentali di salute pubblica e inclusione sociale. Ma questi numeri fotografano un sistema sanitario territoriale in forte affanno, che fatica a intercettare un bisogno di cura in crescita e sempre più giovane. Come spiega Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione: “Stiamo pagando il prezzo di un immobilismo normativo e organizzativo. L’efficacia dei SerD dipende troppo spesso dalla buona volontà di professionisti e operatori, più che da un’adeguata programmazione dei servizi per prevenire, diagnosticare e trattare un fenomeno il cui impatto sulla salute pubblica è molto rilevante, soprattutto tra i più giovani”.

Il problema non è solo la carenza di personale, ma la profonda disuguaglianza nell’offerta su tutto il territorio nazionale. L’analisi Gimbe, elaborata a partire dai dati ufficiali della presidenza del Consiglio e del Rapporto Oised-Crea, rivela un Paese a due, se non a tre, velocità. In Italia, l’assistenza alle persone con dipendenze patologiche rientra nei Livelli essenziali di assistenza (Lea) ed è garantita da un sistema integrato che lega Asl e SerD, ma anche le strutture private, gli enti locali, le organizzazioni del privato sociale e del volontariato. I SerD si occupano di prevenzione, terapia e riabilitazione per persone con disturbi legati all’assunzione di sostanze psicoattive, sia legali che non. Ma anche per coloro che manifestano comportamenti di dipendenza di diverso tipo, come gioco d’azzardo, uso compulsivo di internet, gaming, shopping patologico, dipendenza sessuale e disturbi del comportamento alimentare. L’offerta assistenziale si articola su più piani: servizi di I livello, servizi ambulatoriali, strutture residenziali e semi-residenziali, che includono anche i servizi specialistici.

I primi sono la porta di accesso più semplice, ma sono un miraggio in molte regioni. In Calabria, Campania e Puglia il tasso è di appena 0,1 servizi ogni 100mila abitanti (nella provincia autonoma di Bolzano sono 1,8) mentre in Basilicata, Molise, Sardegna e Valle d’Aosta sono addirittura assenti. I servizi ambulatoriali offrono programmi terapeuticoriabilitativi e trattamenti farmacologici, e garantiscono consulenza e assistenza specialistica sia medico-sanitaria sia psicologica. Nel 2023 la dotazione di personale di queste strutture contava complessivamente 6005 unità: una ogni 24,1 pazienti. E anche in questo caso le differenze regionali sono evidenti: nelle Marche, in Abruzzo e Lazio si superano i 30 pazienti per operatore, mentre in Umbria la media raggiunge addirittura quota 37. Per quanto riguarda le strutture residenziali, anche l’offerta di posti letto e comunità terapeutiche è squilibrata, concentrata per il 68% al Nord, con la Calabria che non ne possiede nemmeno una.

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