Donald Trump ha (già) fermato l’immigrazione irregolare
- Postato il 21 luglio 2025
- Di Panorama
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Donald Trump aveva promesso la linea dura contro l’immigrazione irregolare. E, almeno per adesso, il suo approccio improntato alla deterrenza sta funzionando. L’arrivo di immigrati clandestini alle frontiere degli Stati Uniti è infatti crollato ai minimi storici. Nel mese di giugno, sono state intercettate, a livello nazionale, 25.228 persone: si tratta del dato più basso mai registrato. I fermi sono stati inoltre poco più di 8.000: anche in questo caso, si è avuto un record storico. Pensiamo soltanto che, a ottobre 2024, erano stati oltre 58.000. Venendo specificamente alla frontiera meridionale con il Messico, a giugno gli arresti sono stati poco più di 6.000: il 15% in meno rispetto a marzo (quando si era già registrato un record al ribasso).
Questi dati mostrano che l’amministrazione Trump è riuscita ad attuare una linea improntata alla deterrenza. Ricordiamo che, nell’anno fiscale 2023, si ebbero oltre 2,4 milioni di arresti alla frontiera: il dato più alto mai registrato. Non a caso, l’attuale presidente americano, nel corso della campagna elettorale, aveva puntato moltissimo sul contrasto all’immigrazione clandestina. Ed è anche per questo che, appena rientrato alla Casa Bianca, aveva incaricato il responsabile dei confini, Tom Homan, di procedere con le espulsioni di massa.
Se la deterrenza sembra funzionare, il Dipartimento per la Sicurezza interna ha recentemente reso noto che gli attacchi contro gli agenti dell’Immigration and Customs Enforcement sarebbero aumentati dell’830% rispetto all’anno scorso. “Questi nuovi dati riflettono la violenza contro le nostre forze dell’ordine nelle città di tutto il paese nelle ultime settimane. I politici di tutto il Paese, a prescindere dall’orientamento politico, devono condannare questo fenomeno”, ha affermato a tal proposito il segretario per la Sicurezza interna, Kristi Noem.
Trump e la stretta sull’immigrazione: numeri ai minimi storici
Donald Trump aveva promesso la linea dura contro l’immigrazione irregolare. E, almeno per adesso, il suo approccio improntato alla deterrenza sta funzionando. L’arrivo di immigrati clandestini alle frontiere degli Stati Uniti è infatti crollato ai minimi storici.
Nel mese di giugno, sono state intercettate, a livello nazionale, 25.228 persone: si tratta del dato più basso mai registrato. I fermi sono stati inoltre poco più di 8.000: anche in questo caso, si è avuto un record storico. Pensiamo soltanto che, a ottobre 2024, erano stati oltre 58.000.
Frontiera col Messico: arresti in calo
Venendo specificamente alla frontiera meridionale con il Messico, a giugno gli arresti sono stati poco più di 6.000: il 15% in meno rispetto a marzo (quando si era già registrato un record al ribasso).
Questi dati mostrano che l’amministrazione Trump è riuscita ad attuare una linea improntata alla deterrenza. Ricordiamo che, nell’anno fiscale 2023, si ebbero oltre 2,4 milioni di arresti alla frontiera: il dato più alto mai registrato.
Espulsioni e sicurezza: il ruolo di Tom Homan
Non a caso, l’attuale presidente americano, nel corso della campagna elettorale, aveva puntato moltissimo sul contrasto all’immigrazione clandestina. Ed è anche per questo che, appena rientrato alla Casa Bianca, aveva incaricato il responsabile dei confini, Tom Homan, di procedere con le espulsioni di massa.
Violenza in aumento contro gli agenti ICE
Se la deterrenza sembra funzionare, il Dipartimento per la Sicurezza interna ha recentemente reso noto che gli attacchi contro gli agenti dell’Immigration and Customs Enforcement sarebbero aumentati dell’830% rispetto all’anno scorso.
“Questi nuovi dati riflettono la violenza contro le nostre forze dell’ordine nelle città di tutto il paese nelle ultime settimane. I politici di tutto il Paese, a prescindere dall’orientamento politico, devono condannare questo fenomeno”,
ha affermato a tal proposito il segretario per la Sicurezza interna, Kristi Noem.
Espulsi in ESwatini: “individui straordinariamente barbari”
In tutto questo, sempre la settimana scorsa, il governo degli Stati Uniti ha espulso cinque clandestini – condannati per reati gravi e originari di Vietnam, Giamaica, Cuba, Yemen e Laos – per poi inviarli in ESwatini. Il Dipartimento per la Sicurezza interna li ha definiti:
“Individui così straordinariamente barbari che i loro Paesi d’origine si sono rifiutati di riprenderli”.
Detenuti in aumento, molti con precedenti penali
Nel frattempo, i dati più recenti mostrano che il numero di espulsi sta aumentando: il mese di giugno ha quasi sfiorato le 20.000 unità. Si tratta del dato più alto da febbraio scorso.
Dall’altra parte, i migranti attualmente in stato di detenzione da parte dell’Immigration and Customs Enforcement sono poco più di 56.300: di questi, il 28,7% ha condanne penali, mentre quasi il 25% ha procedimenti giudiziari pendenti.