Donald Trump litiga con il Sudafrica: gli Stati Uniti disertano il G20 di Johannesburg
- Postato il 10 novembre 2025
- Di Panorama
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Sono tornate le tensioni tra Donald Trump e il Sudafrica. Il presidente americano ha annunciato che gli Stati Uniti non parteciperanno al vertice del G20 di Johannesburg.
Trump, su Truth, ha definito “una vergogna assoluta” lo svolgimento del summit in Sudafrica, accusando il Paese di violazioni dei diritti umani nei confronti degli afrikaner — discendenti dei coloni olandesi, francesi e tedeschi — le cui terre e fattorie verrebbero confiscate illegalmente.
Il capo della Casa Bianca ha aggiunto che “nessun funzionario americano parteciperà finché queste violazioni continueranno”, anticipando anche la volontà di ospitare il G20 del 2026 a Miami, in Florida.
La replica di Pretoria
Il ministero degli Esteri sudafricano ha risposto duramente, smentendo la versione fornita da Washington. Secondo la nota ufficiale, la descrizione degli afrikaner come “gruppo esclusivamente bianco” è storicamente scorretta e le accuse di persecuzione “non sono supportate dai fatti”.
Dalla Casa Bianca alla linea dura contro Pretoria
Non è la prima volta che Trump, dopo il suo ritorno alla Casa Bianca, adotta una linea dura contro il Sudafrica.
A febbraio aveva già firmato un ordine esecutivo che bloccava l’invio di aiuti al Paese, accusando Pretoria di espropri ai danni degli agricoltori bianchi. Nel decreto si evidenziavano anche le posizioni “aggressive” del governo sudafricano verso gli Stati Uniti e i suoi alleati, nonché il rafforzamento dei rapporti con l’Iran per sviluppare accordi commerciali, militari e nucleari.
Già a maggio, durante la visita del presidente Cyril Ramaphosa alla Casa Bianca, Trump aveva mostrato un video che denunciava le presunte persecuzioni contro gli agricoltori bianchi.
Il nodo geopolitico e lo scontro sui Brics
La crisi va letta in chiave geopolitica.
Già l’amministrazione Biden aveva espresso preoccupazione per la vicinanza del Sudafrica alla Russia. Trump ha più volte accusato i Brics – di cui Pretoria fa parte – di perseguire una strategia di de-dollarizzazione.
Negli ultimi mesi, Washington ha aumentato la pressione economica su diversi membri del blocco:
- Brasile, India e Cina hanno subito nuove politiche tariffarie;
- con Pechino è stata siglata una tregua annuale, ma i dazi restano al 47%;
- inoltre, il Dipartimento del Tesoro USA ha imposto sanzioni alle compagnie russe Lukoil e Rosneft, creando problemi anche ai Paesi che importano petrolio russo.
Obiettivo: indebolire il blocco dei Brics
La tensione tra Washington e Pretoria rientra in una strategia più ampia di Trump:
disarticolare il blocco dei Brics, ridurre l’influenza economica della Cina, spingere la Russia a negoziare sul dossier ucraino e preservare il predominio internazionale del dollaro.