Donatella Rettore ha 70 anni: il successo di Kobra, la censura, la depressione, Sanremo e l’ultima frecciata a Giorgia

  • Postato il 8 luglio 2025
  • Di Panorama
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Le candeline sulla torta sono 70, ma Donatella Rettore rimane sempre la stessa: graffiante, ironica, sopra le righe. Il suo spirito ribelle non ha mai ceduto al politically correct, e lo dimostra anche l’ultima frecciatina lanciata pochi giorni fa a Giorgia. “È sicuramente molto dotata, però di nuovo non ha portato niente. È sopravvalutata, imita Whitney Houston”, ha dichiarato senza mezzi termini in un’intervista al Corriere della Sera.

Icona trasgressiva e pop, Rettore ha attraversato con coraggio e stile unico generi musicali diversi – dal rock allo ska, fino all’elettronica – costruendo una carriera anticonvenzionale che l’ha resa amatissima anche oltre i confini italiani. Regina indiscussa degli anni Ottanta, ha saputo coniugare estetica punk, ironia femminile e provocazione intelligente. Le sue canzoni, spesso in bilico tra doppio senso e denuncia, hanno osato affrontare temi delicati come aborto e suicidio quando ancora non era affatto comune farlo nel mondo dello spettacolo.

Donatella Rettore ha 70 anni: il successo di Kobra, la censura, la depressione, Sanremo e l’ultima frecciata a Giorgia
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«L’unica sopravvissuta»

Nata nel 1955, per i suoi genitori è stata un miracolo, dopo tre aborti spontanei. “L’unica sopravvissuta, la superstite. Le aspettative su di me erano mostruose, dovevo essere il genio di casa. Io volevo fare il pompiere, ma mia mamma voleva che studiassi per fare l’astronauta. Che poi con la mia testa ero già comunque tra le nuvole”, racconta oggi con la consueta ironia.

Il successo e la censura

Nel 1980 arriva la svolta con Kobra, il brano che la consacra al grande pubblico. Un successo travolgente, ma non privo di polemiche: “Chi l’avrebbe mai detto? Fu un pandemonio, anche a causa di una professoressa di lettere che scrisse che la mia canzone toglieva la purezza e l’ingenuità ai bambini. Il pezzo fu bloccato, prima messo sotto sequestro e poi autorizzato. Devo ringraziare quella professoressa, in realtà mi ha fatto un grandissimo favore”.

Non è un caso isolato. Anche Lamette (1982), che affronta con tagliente ironia il tema del suicidio – “Dammi una lametta che mi taglio le vene” – viene ostacolato dalla censura. Eppure, proprio in quel decennio, Rettore domina le classifiche e si impone come simbolo di libertà e anticonformismo.

L’amore, gli anni di silenzio, il ritorno

Dal 1977 è legata a Claudio Rego, ma prima di lui ha vissuto un’adolescenza segnata da delusioni profonde. “Quando avevo 14 anni ero innamorata di questo ragazzo che aveva 15 anni più di me. Suonava la chitarra e mi tradì con una mia amica molto più grande. Sono tornata a casa disperata, volevo farmi male. Ho trovato una bottiglietta di grappa e sono andata in coma etilico”.

Gli anni Ottanta sono il suo decennio d’oro, ma anche quelli delle critiche: “Sono sempre stata contestata, altro che lusingata o coccolata”. Gli anni Novanta, invece, sono duri. “Ho sofferto. Quando va male ti senti l’ultimo della classe”. A complicare tutto, anche le delusioni professionali: “Un mio produttore mi ha fatto fare una scelta sbagliata per il suo tornaconto personale. Ho passato lunghi periodi di depressione e attacchi di panico. Il mal di vivere è una brutta cosa, ma in tanti mi hanno aiutato: non è vero che il mondo dello spettacolo è cattivo”.

Nel 1987 Giuni Russo le propone un duetto, Adrenalina, che però non finirà mai su un suo disco. Tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90, la sua stella sembra affievolirsi. Le morti dei genitori, la fatica e i cambi di etichetta pesano, ma non la allontanano mai davvero dal suo pubblico.

Dopo quasi dieci anni di silenzio discografico – interrotti solo dal live del 1996 – nel 2003 pubblica l’EP Bastardo. Il titolo dice già tutto: lo stile resta avanguardista, tagliente, ironico. Seguono Figurine (2005) e Caduta massi (2011), due album che confermano la sua capacità di rinnovarsi senza snaturarsi.

Il ritorno in TV, il duetto con Ditonellapiaga e l’album del 2025

Nel 2019 torna sotto i riflettori nel talent show Ora o mai più, dove diventa protagonista con i suoi commenti pungenti e le accese discussioni con i colleghi. L’esperienza la porta anche a riappacificarsi con Marcella Bella, con cui aveva litigato oltre trent’anni prima. Invitatа al concerto per i cinquant’anni di carriera della collega, duettano in L’ultima poesia, siglando la pace.

Nel 2022, a ventotto anni dalla sua ultima partecipazione in gara, torna al Festival di Sanremo in coppia con Ditonellapiaga, con il brano Chimica. Una nuova generazione la riscopre, la celebra. Il pezzo è incluso nel suo ultimo lavoro di inediti, Antidiva putiferio, uscito nel gennaio 2025, che contiene anche Thelma e Louise, cantato in coppia con Beatrice Quinta.

«La più sottovalutata? Io»

Durante l’intervista al Corriere della Sera, le vengono poste due domande secche. Qual è la cantante più sottovalutata? “Io”, risponde ridendo. E la più sopravvalutata? Ancora una volta, senza filtri: “Giorgia. È sicuramente molto dotata, però di nuovo non ha portato niente. Lei è l’imitazione di Whitney Houston, nasce da lì. Bravissima, ma non originale”.

Donatella Rettore oggi compie 70 anni, ma resta fedele alla sua essenza: indipendente, provocatoria, libera. Antidiva, sempre. E proprio per questo, ancora necessaria.

Autore
Panorama

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