Donna rimasta paralizzata dopo due dosi di vaccino Pfizer: il ministero dovrà darle 3000 euro al mese

ALBA – Il Tribunale di Asti ha condannato il Ministero della Salute a versare un indennizzo mensile di circa 3.000 euro a una donna di 56 anni, residente ad Alba, che ha subito gravi danni neurologici dopo la somministrazione di due dosi del vaccino anti-Covid prodotto dalla Pfizer. La sentenza di primo grado, pronunciata a fine settembre dalla giudice Ivana Lo Bello, è arrivata al termine di un processo seguito dallo studio legale Ambrosio e Commodo di Torino.

Le vaccinazioni e i primi sintomi

La donna si era vaccinata il 7 e il 28 aprile di quattro anni fa. Nei mesi successivi, ha iniziato a manifestare sintomi neurologici che hanno portato, nel 2022, al ricovero presso l’ospedale di Orbassano per un’infiammazione del midollo spinale, condizione che può danneggiare i nervi e che l’ha resa incapace di camminare autonomamente.

Il rifiuto dell’indennizzo e la causa civile

Fin dall’inizio, la paziente aveva richiesto al Ministero della Salute un indennizzo previsto per chi subisce danni gravi dopo la vaccinazione. L’ente, però, lo aveva negato, sostenendo l’assenza di un nesso causale tra la mielite e le dosi somministrate, ipotizzando che la patologia fosse legata a una malattia autoimmune preesistente. Di fronte al diniego, la donna ha deciso di presentare una causa civile.

Il nesso di causalità riconosciuto dal Tribunale

Il Tribunale ha accolto la richiesta della paziente, stabilendo il nesso causale tra la vaccinazione e i danni neurologici. Nel motivare la sentenza, la giudice ha sottolineato come i primi sintomi, comparsi pochi giorni dopo la seconda dose, non possano essere considerati una semplice coincidenza. Anche i consulenti tecnici d’ufficio hanno confermato questa relazione causale.

Il commento dei legali

Gli avvocati Renato Ambrosio, Stefano Bertone, Chiara Ghibaudo e Stefania Gianfreda, che hanno seguito la vicenda, hanno dichiarato: “La nostra assistita ha subito danni gravissimi. L’indennizzo erogato dallo Stato le permetterà di alleviare almeno in parte questa sofferenza”.

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