Donne di impresa, Gemma Testore, 60 anni nelle autogru ovvero un successo italiano nel mondo

  • Postato il 22 giugno 2025
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Donne di impresa, Gemma Testore, 60 anni nelle autogru ovvero un successo italiano nel mondo.Gemma Testore, classe 1940 e socia Aidda da più di 40 anni, è  una donna imprenditrice ancora pienamente operativa nel mondo del lavoro. Il padre Guido Testore creò ad Ovada la Ormig, azienda produttrice di autogru, nel 1949. La Società  nacque da un’idea del fondatore il quale intuì che l’Italia necessitava di mezzi per la ricostruzione e l’autogru, già presente negli Stati Uniti ma ancora sconosciuta in Europa, sarebbe potuta divenire un veicolo di grande diffusione.

La Ormig portò una grande trasformazione nel contesto locale, contribuendo a trasformare una forza lavoro prevalentemente dedita all’agricoltura in tecnici metalmeccanici ad alta professionalità, in grado di costruire un prodotto che, esportato in tutto il mondo, costituisce un vanto per l’industria italiana.

Gemma Testore ha iniziato la sua esperienza imprenditoriale in Ormig agli inizi degli anni sessanta e dai primi anni ottanta, alla morte del padre, guida e conduce l’azienda. Obiettivo primario è sempre stato quello di creare e conservare posti di lavoro perseguendo anche il benessere del territorio e rendere l’azienda sempre contemporanea e competitiva.

La Ormig progetta e costruisce il prodotto interamente in Italia ed esporta in tutto il mondo, prevalentemente nei Paesi ad alta vocazione industriale. Gemma, coadiuvata dai suoi collaboratori e tecnici, comprese fin dalla fine degli anni ottanta che l’evoluzione dei mezzi progettati a tutela degli operatori in materia di antiinquinamento acustico e ambientale avrebbero avuto un grande futuro e fu così che nacquero le prime gru elettriche per operare negli interni e sui  piazzali.

La maggior parte dei macchinari che compongono le nuove linee di produzione negli stabilimenti più all’avanguardia sono montati e posizionati dalle gru elettriche Ormig. Gemma ha due figli e cinque nipoti, di cui uno già laureato in Economia. I figli lavorano con lei da più di trenta anni e hanno contribuito notevolmente al cambio generazionale.

Se non fosse stata figlia di suo padre avrebbe preferito altre attività?

Io ho studiato lingue e dalla prima giovinezza ho avuto il privilegio di viaggiare all’estero a seguito di mio padre. Quando scelsi di sposare un medico ginecologo, essendo figlia unica, sentii l’obbligo morale di impegnarmi nella nostra attività per dare un futuro all’azienda che aveva già una notevole importanza per il territorio.  Sono sempre stata soddisfatta della scelta compiuta.

Il suo settore è tipicamente maschile: è stato facile lavorare sempre e solo con tanti uomini?

Non è stato facile anche perché quando cominciai più di sessanta anni fa una donna nel settore metalmeccanico era una anomalia. Fui notevolmente supportata dalla stima degli uomini della mia famiglia, mio padre e mio marito, e dalla fiducia dei miei collaboratori.

C’è qualche hobby nel suo tempo libero? Sportiva o amante dell’arte?

Ho una vera passione per l’arte e la musica lirica. Nonostante la mia età avanzata, quando posso viaggio molto, prevalentemente nelle città d’arte della nostra bella Europa.

L’intelligenza artificiale potrà migliorare le performances delle vostre gru o forse la vostra organizzazione aziendale?

L’intelligenza artificiale è e sarà un valido supporto per accelerare i processi organizzativi e progettuali ma dovrà sempre essere governata dall’uomo e non potrà mai sostituire la creatività umana.

Quale sarà il futuro di Ormig.  

Per quanto concerne il futuro, io ritengo che, nella misura in cui saremo capaci come oggi di anticipare ed interpretare al meglio le esigenze di un mercato sempre in continua e rapida evoluzione, la Ormig potrà continuare a costituire un punto di riferimento nei processi industriali ad alta tecnologia e nei mercati di tutto il mondo. La mia grande speranza è che la quarta generazione della famiglia continui a condurre con impegno l’azienda, ne saremmo felici sia io che mio padre.

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Autore
Blitz

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