Donne d’Impresa: Antonella Roletti, successo con una lunga lista di sogni nel cassetto

  • Postato il 2 novembre 2025
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Donne d’Impresa: Antonella Roletti, ovvero come imparare ad essere imprenditrici e imprenditori di sé stessi.

Un dottore commercialista molto speciale Antonella Roletti, revisore dei conti, consulente tecnico del Giudice, perito del tribunale che da oltre 30 anni  lavora con passione nei suoi studi di Torino, Alba e Sassari.

Da sempre consulente per la gestione e lo sviluppo aziendale, la transazione tecnologica, l’internazionalizzazione, la crisi aziendale, il passaggio generazionale, la riorganizzazione societaria e finanziaria, la privacy e gli ETS.  È anche Partner Sole24 ore. Ma nonsolo! In realtà  fa parte di AIDDA, già delegata provinciale di Cuneo con importanti incarichi in numerosi Convegni e Incontri nazionali edinternazionali.
Non poteva che essere nata sotto il segno del sagittario, Antonella, così carica di un’energia straordinariamente positiva e sempre pronta e disponibile  ad essere di aiuto proprionei casi e nei momenti più difficili di vita e di lavoro. Nonostante l’importante attività cui dedica grande parte della sua giornata, Antonella Roletti è madre di 4 figli: Alessandro, Stefano, Gianluca ed Anna.
Ci  racconta della grande importanza della sua esperienza matrimoniale. Un primo matrimonio sfortunato da cui era nato Alessandro ed un secondo marito, con cui è felicemente sposata e che ha reso la sua vita una continua scoperta dei valori della famiglia e dell’amore.
I gemelli Stefano e Gianluca, la figlia più piccola Anna, più il cane e il gatto che fanno parte del suo nucleo familiare, sono in realtà la parte più importante e quella più vera del suo mondo che sembra così distante da quello delle Imprese di cui lei è famosa professionista. Figlia di imprenditori storici piemontesi ci parla di una mamma rimasta vedova purtroppo troppo presto ma nonostante questo, imprenditrice di grande successo e creatività.

I suoi genitori infatti  avevano fondato una ditta che importava le carni dal nord Europa negli anni 70: importavano la carne macellata e la fornivano sottovuoto… già allora con successo e innovazione in un mercato così particolare e difficile.

Laureata a pieni voti in Economia e Commercio all’università di Torino, Antonella, dice di aver ereditato da sua madre i valori più veri che spera di poter trasmettere ai suoi figli perché possano fare della loro vita un vero dono. “Imparare ad essere imprenditrici e imprenditori di se stessi è la missione cui Antonella si dedica da sempre per poter credere in una società e in un futuro migliore”. Ci racconta di essere stata soggetto e protagonista di grandi disgrazie ma anche di grandi fortune. Dice di aver avuto grandi aiuti celesti e grandi aiuti terreni. La sua mamma- ricorda con affetto- dopo aver aperto un supermercato in Sardegna lo ha poi venduto per poter aiutare sua figlia finanziariamente ad aprire i suoi uffici che ancora oggi e sempre più godono di una discreta fama nazionale ed internazionale. Per conoscerla meglio e di più le abbiamo chiesto:

1- “Parità di genere”: a che punto siamo in Italia secondo la sua esperienza di vita e di lavoro?

L’Italia è il Paese dove tutto è stato inventato o quasi, siamo delle creative e dei creativi delle persone che sanno risolvere i problemi ma sulla parità di genere non siamo tra i primi al mondo anzi. Basti pensare che le donne hanno iniziato a votare nel 1946. In questi 80 anni si è fatto molto ma molto si deve ancora fare soprattutto in termini di cambiamento culturale. Le leggi che sono fondamentali da sole non bastano. È per questo che occorre partire dalle nuove generazioni per eliminare la differenza di genere. Nella costituzione è tutto molto chiaro nella mente delle persone invece ci sono ancora retaggi di maternità che impediscono le carriere e allora si pensa “meglio non fare figli”, retaggi di “minor valore del lavoro delle donne”, basti pensare che da una ricerca le donne avvocato applicano tariffe più basse del 50% dei loro colleghi uomini.

Questa battaglia mi sta molto a cuore perché vorrei che i miei figli e tutte le nuove generazioni vivessero in una società migliore nella quale le persone possano valorizzare i talenti al di là del fatto che ci si trovi di fronte un uomo o una donna.  L’unione di tutte le persone ci rende migliori la discriminazione ci impoverisce.

Nella mia esperienza di vita e di lavoro devo dire che sono stata fortunata le persone che ho incontrato non hanno rivolto lo sguardo al fatto che io fossi una donna ma a quanto impegno e passione mettevo nel fare le cose. Credo che le donne abbiano talenti che devono mettere a frutto per assorbire la iniziale diffidenza, tra questi l’accoglienza, la capacità di costruire relazioni, l’autodeterminazione, lo spirito di sacrificio, la dedizione agli altri. Se quindi nella vita e nel lavoro si introducono queste caratteristiche si eliminano le barriere. Certamente tutto questo è molto difficile e assorbe tante energie.

2- L’Intelligenza Artificiale è strumento di innovazione, e lo è anche nella sua attività?

Assolutamente si, con tutte le dovute cautele. Nella nostra società tra professionisti la usiamo in modo importante ma valutando sempre bene la risposta fornita da AI e formulando nel miglior modo possibile la domanda o il testo che richiediamo. Io credo che l’intelligenza artificiale sia un aiuto e permetta a noi di essere sempre più menti pensanti dedite ad attività più complesse; non può essere lei il consulente. Quindi noi professioniste e professionisti noi imprenditrici e imprenditori siamo chiamati a studiare sempre di più, a porci continue domande, sulla base di queste domande, verificare quali risposte possono arrivare da AI,con una particolare attenzione alle fonti. Quindi un utilizzo consapevole e critico migliora l’efficienza del lavoro. L’utilizzo corretto dell’AI è come salire su un treno che ti porta a destinazione se non sali non arrivi.

3- La “formazione continua” fa parte del suo lavoro e certamente le occupa gran parte del suo tempo: c’è rimasto un po’ di spazio per un hobby?

Personalmente amo leggere e camminare. I miei impegni familiari il mio lavoro mi assorbono direi quasi totalmente ma cerco di ritagliare soprattutto per la lettura, dei piccoli spazi. L’anima va curata e alimentata esattamente come il fisico e questo per me avviene con momenti di riflessione camminando e attraverso la lettura.

4- Lo studio Roletti farà parte del futuro dei suoi figli?

Troppo presto per dirlo, due dei miei figli sono ancora alla ricerca della loro strada e quindi chissà. Certamente mi hanno visto fare un lavoro molto complesso, e sono un po’ spaventati, ma penso che con il tempo, se lo vorranno,potranno esserci degli sviluppi.

5- C’è un progetto ancora da realizzare che le sta particolarmente a cuore?

Ci sono tanti progetti che vorrei ancora realizzare

• Poter avere più momenti con la famiglia e con mio marito
• Poter contribuire al cambiamento culturale partendo dalle scuole sulla parità di genere e sulla autodeterminazione (il progetto IMPARARE AD ESSERE IMPRENDITRICI E IMPRENDITORI DI
SE STESSI) www.cafid.it

• Poter realizzare un testo unico sulla parità di genere che metta ordine in 80 anni di legislazione www.cafid.it
• Poter aiutare sempre di più i miei clienti e le imprese che incontro a svilupparsi cercando di far luce nella nebbia.

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Autore
Blitz

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