Donne e lavoro, Bucci: “La parità non si raggiunge coi numeri”. Salis: “Fare di più in tema di welfare”
- Postato il 12 giugno 2025
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- Di Genova24
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Genova. Gender pay gap, presenza delle donne ai vertici di aziende e della pubblica amministrazione, agevolazioni per l’imprenditoria femminile. Sono alcuni dei temi al centro dell’evento “Made in Italy impresa femminile” organizzato a Genova, nel village per l’Amerigo Vespucci, dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, in collaborazione con il comitato ImpresaDonna, gli Stati Generali delle Donne, Invitalia, Unioncamere e la Camera di Commercio di Genova, rappresentata dalla vicepresidente Paola Noli.
All’appuntamento anche il presidente della Regione Liguria Marco Bucci e la sindaca di Genova Silvia Salis. Per questo, uno degli argomenti affrontati a margine del convegno, è stata la differenza evidente tra le giunte dei due enti. Quella Salis, la giunta con più donne della storia d’Italia. Quella Bucci, in Regione, con solo una donna (Simona Ferro). Per questo al governatore è stato chiesto se non pensa di cambiare qualcosa, anche vista del possibile ampliamento del numero di assessori.
“Certamente se ci fossero più donne in giunta sarebbe meglio ma è sbagliato valutare solo in termini di numeri, anche il sindaco Marco Doria aveva nominato sei donne (il record raggiunto da Salis, con sei assessore, è legato allo stesso ruolo di sindaca ndr.), quindi voglio dire… ma non è con i numeri che si fa la parità, la parità si fa col valore, e noi abbiamo persone di altissimo valore. Se poi dovessimo avere la possibilità di nominare più assessori valuteremo, ma io sono convinto che la parità si raggiunge non con i numeri ma con il trattamento economico. Quella è una cosa importante perché raggiungere la varietà coi numeri e poi non raggiungerla con il valore e con la sarebbe veramente una cosa che non funziona”.
Sul fronte del superamento della diversità di trattamento economico nei contratti di lavoro – se non nel settore pubblico, accade ancora che nel settore privato una donna venga pagata meno di un uomo a parità di livello – interviene anche Silvia Salis.
“Siamo di fronte a un tema culturale – dice la sindaca Salis – che passa dall’esempio che il Comune può dare ma poi c’è un tema pratico che passa nel valorizzare i rapporti con chi fa della parità di genere qualcosa di concreto e non solo una bandiera”. Durante la campagna elettorale, ad esempio, era stato introdotto il tema delle premialità nelle gare per gli appalti comunali e, oltre a assegnare punteggi alti a chi applichi il salario minimo, un criterio premiale potrebbe essere quello di agevolare chi assicuri pari trattamento economico indipendentemente dal genere”.
“E poi ovviamente c’è tutto il tema del welfare – continua Salis – che è il reale modo attraverso il quale il Comune può stare veramente vicino alle donne, permettendo loro di avere un’indipendenza economica. Ricordiamo che spesso anche i casi di violenza domestica si sovrappongono a quelli di violenza economica, e al fatto che le donne in questo Paese lavorano molto poco, un Paese dove quasi una donna su due in età da lavoro non lavora, dove c’è grandissima difficoltà a fare carriera o mantenere una propria attività. C’è grandissima difficoltà se si ha una partita Iva ad avere una famiglia, a dover affrontare, ad esempio, la pausa della maternità. Sono tutti i temi che riguardano le donne, riguardano le donne, il mondo del lavoro, ma non solo, riguardano il rapporto tra le donne e la società e quindi il carico che la società ancora affida sulle spalle delle donne. L’imprenditoria femminile va sostenuta e va sostenuto anche il concetto che una donna, quando arriva in una posizione rilevante, che sia nel mondo del lavoro o nel mondo della politica, deve per forza ricordarsi della fatica che stanno facendo le altre donne in giro per il Paese e trovare i modi migliori per sostenerle”.
Sulla presenza delle donne nel mondo del lavoro, infine, Bucci sottolinea l’importanza a livello di arricchimento: “Anche nel mondo del management è fondamentale la valorizzazione delle risorse umane e della diversità, di genere, di origine, di cultura, è un punto importante che contribuisce al valore finale, al raggiungimento degli obiettivi, un valore aggiunto che noi dobbiamo ricercare ovviamente anche nell’amministrazione pubblica. Siamo molto contenti perché, come sapete, in Regione e in Comune i dipendenti sono per un 60% donne e non solo in termini di impiegati, ma anche in termini di dirigenti. E la cosa più importante, che invece non c’è nell’industria soprattutto italiana, è la parità di compenso”.