Dopo 20 anni si chiude l'avventura di Helmut Marko in Red Bull: il comunicato del team e la frattura insanabile
- Postato il 9 dicembre 2025
- Di Virgilio.it
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Non è più una voce, adesso è ufficiale: Helmut Marko e Red Bull chiudono il loro rapporto professionale, che durava da più di 20 anni e che ha prodotto risultati a dir poco straordinari, pensando ai 4 titoli mondiali conquistati da Sebastian Vettel prima e i 4 centrati da Max Verstappen poi, con il quinto sfumato per un paio di punti appena nel corso della stagione corrente. Oltre agli 8 titoli piloti, con Marko la scuderia austriaca ha messo in bacheca pure 6 titoli costruttori. Si chiude insomma una storia vincente, un binomio che per anni ha dominato, ma che negli ultimi tempi aveva cominciato a scricchiolare in modo evidente.
- Mekies lo ringrazia, ma l'idillio era bello che finito
- La decisione di lasciare l'avrebbe presa Marko
- La frattura con il nuovo team e quelle firme non concordate
- L'ultima caduta di stile: le accuse contro Antonelli
Mekies lo ringrazia, ma l’idillio era bello che finito
Qualche uscita infelice di troppo è forse alla base di una decisione che ai più è parsa abbastanza naturale. Anche se nelle parole del team principal Laurent Mekies, quelle con le quali ha ufficializzato la fine del rapporto, non c’è traccia di alcun astio o livore nei confronti dell’ormai ex consulente. “Con tristezza annuncio l’uscita di Helmut Marko, che è stato parte integrante del nostro team e dell’intero programma di corse automobilistiche di Red Bull per oltre due decenni. La sua partenza lascerà un vuoto e sentiremo forte la sua mancanza.
Vorrei esprimere la mia più sincera gratitudine per il suo incrollabile supporto, non soltanto negli ultimi mesi, ma anche durante i miei primi giorni trascorsi in Toro Rosso. A livello personale, Helmut insieme a Oliver Mintzlaff è stato la forza trainante che mi ha riportato nella grande famiglia Red Bul, prima a Faenza e poi dalla scorsa estate nel mio attuale ruolo a Milton Keynes. Helmut è un vero racer, ci spinge sempre al limite, sempre pronto a correre rischi per perseguire i nostri obiettivi”.
Dopo l’addio di Horner in estate, di fatto in casa Red Bull si assiste al tramonto di un’era: addio alla coppia che ha fatto grande il team austriaco, pronto ora a innovare e rinnovarsi con nuove organizzazioni sia tecniche che sportive.
La decisione di lasciare l’avrebbe presa Marko
Le voci dei ben informati dicono che sia stato proprio Marko a suggerire l’ipotesi di chiudere il rapporto professionale con Red Bull. Difficile averne una conferma diretta, anche se nel commentare l’addio ha avuto solo belle parole per quello che è ormai diventato il suo ex team.
“Ho vissuto nel motorsport per sei decenni e gli ultimi 20 anni alla Red Bull sono stati un percorso straordinario e di grande successo. È stato un periodo meraviglioso nel quale ho contribuito a formare e a supportare tante persone di talento. Tutto ciò che abbiamo costruito e realizzato insieme mi riempie di orgoglio. Aver mancato di poco il campionato del mondo in questa stagione mi ha profondamente commosso, e ho capito che è arrivato il momento giusto per concludere questo capitolo lunghissimo, intenso e di grande successo”.
La frattura con il nuovo team e quelle firme non concordate
Marko è stato una sorta di “santone” per ciò che riguarda la scelta dei piloti da portare prima in Toro Rosso (oggi Racing Bulls) e poi in Red Bull. Vettel e Verstappen sono state sue creature, e i dividendi pagati dalle scelte fatte sono sotto gli occhi di tutti. Anche Horner e Adrian Newey sono passati a Milton Keynes grazie al suo intuito.
All’origine della rottura con il nuovo management del team ci sarebbero però frizioni legate soprattutto alla gestione dell’academy: Marko avrebbe sottoscritto accordi con nuovi piloti senza passare per Laukies, cosa che per lui era abbastanza naturale quando il team principal era Horner. Nel dettaglio, sarebbe Alex Dunne il “pilota della discordia” che avrebbe fatto saltare il banco, subito rimosso dal team austriaco (che s’è accollato pure le penali firmate da Marko).
Anche Arvid Lindblad alla Racing Bulls sarebbe diretta emanazione di una scelta precisa effettuata dall’ormai ex consulente, non concordata ai piani alti (ma a differenza di Dunne, poi confermata).
L’ultima caduta di stile: le accuse contro Antonelli
Pesa nella rottura tra Marko e Red Bull anche la dichiarazione data in pasto ai media dopo il GP del Qatar, quando accusò platealmente Kimi Antonelli di aver fatto passare Lando Norris, consegnandogli i punti che poi (guarda un po’) si sarebbero rivelati decisivi per la conquista del mondiale.
In realtà Antonelli, come dimostrato dalle immagini, commise un errore che consegnò la posizione al rivale, e Marko venne sbugiardato in mondovisione, accusato di essere solo in cerca di un alibi. Insomma, tante piccole cose che sommate l’una con l’altra hanno prodotto un finale sostanzialmente già scritto.