Doppia sosta obbligatoria in F1: la FIA vuole dare una scossa, ma sarà battaglia

  • Postato il 1 novembre 2025
  • Di Virgilio.it
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La F1 sta procedendo spedita verso una maggiore spettacolarizzazione – e quindi, migliore commercializzazione del format – sotto la guida di Liberty Media. Oltre a rendere più cool uno sport che fino a qualche decennio fa vedeva piloti la cui anagrafe rispecchiava la platea di appassionati (mentre oggi quei valori si sono abbassati, coinvolgendo sempre più giovani anche tra i piloti. E in particolare negli ultimi anni è aumentata la popolarità tra le ragazze), i proprietari del carrozzone della serie motorsportiva più nota al mondo, e ovviamente la FIA, intendono vivacizzare le gare. Da qui sorge una proposta destinata, ça va sans dire, a discutere.

La FIA propone il doppio pit-stop obbligatorio, con l’avvallo di Liberty Media

Per la stagione 2026, quella per intenderci dei nuovi regolamenti tecnici che coinvolgeranno le monoposto, si sta pensando di introdurre un doppio pit stop obbligatorio per ogni gara. Per la verità l’idea è della Federazione internazionale, con Liberty Media pronta a supportarla. Come riporta Motorsport.com, la proposta sarà frutto di valutazione e discussione nella prossima riunione della F1 Commission.

In realtà l’obbligo di doppia sosta aveva già fatto la sua comparsa in F1, a partire dal 2007 quando Bridgestone era il fornitore unico del campionato. Ricomparve poi a macchia di leopardo nel decennio successivo, con l’ultima volta nella stagione 2017. Quest’anno il doppio pit stop è stato reso obbligatorio al GP di Monaco: l’obiettivo era sempre quello, ovvero movimentare le gare, in particolare quella nel Principato che è tanto glamour quanto noiosissima, con sorpassi praticamente impossibili. L’aver costretto i piloti ad utilizzare tre mescole per la gara non ha cambiato però più di tanto le cose, visto che almeno le prime tre posizioni della griglia sono rimaste tali anche dopo la bandiera a scacchi.

Le possibili opzioni al vaglio della F1 Commission

Decisamente più vivace il GP del Qatar nel 2023, dove fu inserito in via del tutto eccezionale un obbligo di almeno tre soste con conseguenza dei giri massimi da effettuare con un determinato set di pneumatici da gara. La misura, va detto, fu decisa per questioni di sicurezza. Ma in ogni caso questo esperimento potrebbe essere alla base di una delle proposte su cui discuterà la F1 Commission, ovvero il numero di chilometri massimo che ogni set dovrà percorrere (non più del 45% della distanza del GP). In alternativa si potrebbe puntare all’utilizzo di tutte e tre le mescole delle gomme, oppure non optare per alcun obbligo in termini di gomme. Dando quindi carta bianca ai team.

Nel caso di obbligo di doppio pit stop potrebbero esserci comunque delle ripercussioni strategiche in pista, con i piloti che saranno meno vincolati alla gestione delle gomme. E quindi con meno margini di manovra in merito all’amministrazione della propria gara. Come ad esempio in quei casi in cui pilota e muretto optano per una sola sosta. Strategia che, come fa notare anche Motorsport.com, é stata quella vincente negli ultimi cinque GP disputati.

I pro e i contro della doppia sosta

FIA e Liberty Media però vorrebbero evitare i “trenini” in cui i piloti devono risparmiare le gomme, cosa che avviene quando vige un solo pit-stop. Tutto è infatti calcolato al millimetro dalle simulazioni e dai tempi di gestione delle mescole. Ma secondo chi propugna l’obbligo di due soste, il pubblico è privato delle lotte serrate in pista, con piloti più liberi di correre senza preoccuparsi troppo della conservazione delle loro gomme.

I promotori di questa novità per il regolamento sportivo 2026 sanno che dovranno battagliare con i team, che potrebbero temere invece un appiattimento delle loro strategie con maggiori vincoli. Non c’è una verità assoluta, come si può intuire, né una formula perfetta che possa rendere le gare avvincenti. Certo è che potrebbe invece profilarsi un nuovo braccio di ferro tra la Federazione guidata dal futuro rieletto Mohammed Ben Sulayem e le scuderie.

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Virgilio.it

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