Dove il mare tace, le isole meno battute della Croazia (tutte bellissime)

A poca distanza dall’Italia sorge un Paese che conta più di 1.200 isole, isolotti e scogli sparsi lungo la costa adriatica. Parliamo della Croazia, dove questi preziosi lembi di terra sembrano disseminati come una collana disordinata. Alcune di queste sono molto note ai turisti. Ne sono degli esempi Hvar, Brač, Korčula e Vis. Belle, senza dubbio, ma anche molto affollate.

La verità, per fortuna, è che qui l’Adriatico nasconde un’altra faccia fatta di isole quasi dimenticate, dove le barche non fanno la fila e il tempo pare essersi fermato. Non ci sono discoteche, resort e in alcune circostanze nemmeno auto. E per questo sono ancor più straordinarie. Ecco a voi le isole (quasi) senza folla della Croazia.

Silba, dove le macchine non esistono

Il nostro viaggio tra le isole meno battute dal turismo della Croazia inizia da Silba, un lembo di terra che possiamo definire “pedone”, in quanto le automobili non esistono. Ci si arriva con i traghetti partendo da Zara o Mali Lošinj, e si viene accolti da una natura lussureggiante e dalla Torre dell’Amore (Torretta Marinić), da cui si gode un tramonto che resta dentro.

Negli ultimi anni, anche qui, c’è stato un aumento dei visitatori estivi, ma assolutamente niente di paragonabile ad altre zone del Paese. Silba, infatti, conserva ancora un’atmosfera intima e poco turistica, al punto che non ci sono hotel e nemmeno resort. Si soggiorna in case private e B&B, che offrono ospitalità semplice e genuina, mantenendo quel ritmo dolce e autentico che la contraddistingue.

Non mancano di certo spiagge bellissime in cui abbronzarsi, come Šotorišće, Pernastica e Dobre Vode, che alternano sabbia e ghiaia e tutte raggiungibili a piedi o in barca. Il mare è limpido, perfetto per lo snorkeling e il relax. Un luogo in cui il turismo è ancora contenuto e che grazie a questo regala un’atmosfera rilassata e ritmi genuini.

Silba, Croazia
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Veduta dall’alto di Silba

Lopud, da scoprire piano piano

A circa un’ora di ferry da Dubrovnik prende vita Lopud, un’isola che si lascia scoprire a passo lento. Anche in questo caso le auto non si sa nemmeno cosa siano, ma in cambio ci sono golf-cart elettrici che scivolano silenziosi per portare bagagli o anziani, mentre il resto si muove a piedi, come dovrebbe essere su un’isola che ha scelto la lentezza come vocazione.

Il villaggio principale si stende lungo la baia come una vecchia signora elegante, fatta di case in pietra chiara, giardini segreti, palme e campanili. Poi c’è Šunj, la spiaggia più famosa: una mezzaluna di sabbia fine e fondale bassissimo, in cui anche chi non sa nuotare può camminare nel mare per decine di metri. Sull’altro lato, invece, piccole calette si nascondono tra le rocce e i pini.

Si può dormire in B&B familiari o in hotel curati, ma a disposizione c’è anche un monastero cinquecentesco trasformato in rifugio artistico. In sostanza, Lopud è un’isola suggestiva e anche piuttosto organizzata, ma nonostante tutto rimane ancora abbastanza fuori dal radar del turismo di massa. Certo, in piena estate la popolazione aumenta, ma mai a livelli incontenibili.

Lastovo, un’altra dimensione

Lastovo si trova a circa 3 ore di catamarano da Dubrovnik (o cinque da Split), ma già al primo sguardo fa capire di essere approdati in un’altra dimensione. Qui vivono appena 800 anime, diffuse tra borghi di pietra, boschi profumati e 46 isolotti che disegnano l’arcipelago come un universo in miniatura. Le strade sono poche, le auto ancora meno, i golf-cart usati solo per i servizi essenziali, perché a dominare è la natura: oltre il 70 % dell’isola è un parco naturale.

I visitatori possono infatti divertirsi tra i numerosi sentieri che si diramano sui suoi 46 colli, che raccontano storie di teatro all’aperto, fari ottocenteschi e spiagge segrete come Mihajla, Skrivena Luka e Zaklopatica, in cui l’acqua è così cristallina da sembrare vetro. Di certo mancano le catene alberghiere, ma ci sono B&B, appartamenti in villaggi e persino un faro affittabile per chi vuole stare davvero isolato.

Ancora oggi Lastovo resta un’isola poco battuta, di quelle che vengono definite “tra le più sottovalutate d’Europa”. Un complimento che, però, la lascia ancora lontana dal turismo fuori controllo. Una piccola curiosità: qui c’è uno dei cieli meno inquinati del Vecchio Continente, perfetto per ammirare le stelle cadenti che invadono i cieli estivi.

Šćedro, l’isola che ama l’ambiente

Per arrivare a Šćedro bisogna salire a bordo di un traghetto da Zavala, sull’isola di Hvar. Alle spalle si lascia un angolo di Croazia certamente meraviglioso, ma anche molto frequentato dai viaggiatori. E poi, miglio nautico dopo miglio nautico, si arriva al cospetto di questo lembo di terra in cui, sin da subito, ci si rende conto che qui le regole cambiano.

Non ci sono auto,  supermercati e nemmeno corrente elettrica stabilita o acqua di rubinetto: ci si affida ai pannelli solari, ai generatori e alle cisterne d’acqua piovana. Šćedro è un’isola che ama e protegge il suo territorio, dove in estate vivono poche persone e arriva qualche turista (ma in numero decisamente contenuto rispetto a tante altre località del Paese). Eppure ha una lunga storia da raccontare: secondo gli antichi, proprio da queste parti si giocarono le sorti di poderosi scontri navali, tanto che conserva i resti di alcuni relitti romani.

A Šćedro si può camminare su sentieri che collegano Mostir e Nastane, due villaggi abbandonati (o quasi), punteggiati da ruderi di un convento domenicano del XV secolo, ancora teatro di una messa annuale davanti al mare. In zona si può soggiornare in pensioni minimal o appartamentini a conduzione familiare e gustare pesce freschissimo in ristorantini che fanno sentire a casa.

Iž, che accoglie con semplicità

L’affascinante isola di accoglie con una semplicità disarmante, di quelle che fanno emozionare. Situata a più o meno di un’ora di traghetto da Zara, invita a trascorrere le proprie vacanze tra passeggiate sul lungomare, pescherecci ormeggiati, oliveti e vigne che resistono al vento. I turisti che ci sono camminano o vanno in bici, mentre la popolazione non supera i 700 abitanti.

Anche d’estate, infatti, l’isola sfugge alle folle delle isole più famose, tanto da essere considerata una delle ancora “non scoperte” dell’Adriatico croato. Un’isola fatta di storia e cultura, con la tradizione della ceramica, le iscrizioni glagolitiche, la festa di San Pietro e Paolo e un festival annuale in cui si elegge il “Re di Iž” .

Soggiornare è possibile in piccoli appartamenti a conduzione familiare, pensioni essenziali, glamping tra gli olivi e alcuni piccoli hotel dove fare yoga, meditazione ed escursioni in barca a baie solitarie. Alcune di queste sistemazioni funzionano a energia solare, usando acqua piovana. Le spiagge sono di ghiaia, oppure piccoli arenili e calette nascoste tra i pini. Un’isola da vivere senza fretta, con sapori tradizionali, ritmi lenti e accoglienza discreta.

Premuda, ideale per staccare

Premuda è l’isola per chi vuole staccare davvero. È piccola, solo una manciata di chilometri quadrati, e si raggiunge in poco più di un’ora di traghetto da Zadar, ma sembra un mondo lontano anni luce dal turismo di massa. Da queste parti il ritmo è dettato dal vento, dal rumore delle onde e dal lento ondeggiare delle barche nel suo porto minuscolo.

Ha un paesaggio selvaggio fatto di scogliere, calette rocciose e pinete che arrivano fino al mare, senza grandi spiagge. L’acqua è trasparente, il top per lo snorkeling e le immersioni, soprattutto intorno ai relitti sommersi che raccontano storie di navigazione e battaglie dimenticate. Qui si dorme in piccole pensioni a conduzione familiare o in appartamenti ricavati in case di pietra, gestiti da chi vive sull’isola tutto l’anno.

Ancora oggi è un segreto ben custodito, una sorta di rifugio per chi cerca pace, natura e autenticità, perdendosi nei sentieri che attraversano la macchia mediterranea e senza incrociare quasi mai nessuno.

Premuda, Croaza
Fonte: iStock
Veduta aerea dell’isola di Premuda

Unije, lontana dal caos

L’ultima isola (quasi) senza folla della Croazia di cui vi vogliamo parlare è Unije, un fazzoletto di terra che sembra prendere per mano e portare lontano dal caos. Sorge nel cuore dell’arcipelago delle Incoronate, tra Zara e il Golfo del Quarnero, e si raggiunge in circa tre ore di traghetto.

Piccole pensioni, appartamenti a conduzione familiare e qualche campeggio nascosto tra gli ulivi sono a disposizione dei suoi visitatori, come le sue coste piene di baie di ciottoli e scogliere basse, con acque così limpide da sembrare vetro liquido. La popolazione, che non supera le 80 anime, vive seguendo i ritmi del mare e della natura circostante, con piccole feste tradizionali che colorano l’estate e fanno sentire parte di una comunità che resiste al turismo eccessivo.

Unije è una meta da prendere in considerazione se si ha il desiderio di trascorrere un’estate sincera e rilassata. Tanto che, se proprio siete curiosi di saperlo, chi ha la fortuna di scoprirla ancora in queste vesti spesso torna, attratto da quella calma preziosa che solo l’autenticità può dare.

Autore
SiViaggia.it

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